Banca del Fucino ha concluso la cartolarizzazione del suo portafoglio di crediti deteriorati annunciata a dicembre 2018, su un perimetro di 297 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa), quindi un poco inferiore ai 314 milioni di euro di crediti individuati allora (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione è stata condotta tramite l’spv Fucino NPL’s srl, costituita e messa a disposizione da Zenith Service, che nell’operazione svolge i ruoli di corporate servicer e rappresentante degli obbligazionisti. Servicer dell’operazione è invece AMCO (Asset Management Company), la ex SGA, che lo scorso dicembre aveva anche annunciato che avrebbe sottoscritto la tranche equity della cartolarizzazione. I titoli ABS, emessi dalla spv, sono stati infatti emessi in tre classi e collocati a investitori istituzionali in private placement. A dicembre era stato precisato che il portafoglio da cartolarizzare era composto da oltre 3.200 posizioni che comprendeca sia crediti in sofferenza (due terzi del totale), sia crediti UTP (un terzo).
L’operazione era attesa da tempo. A fine novembre 2018 il Consiglio di amministrazione di Banca del Fucino aveva dato il via libera al piano di ricapitalizzazione da 80 milioni di euro, riservato agli azionisti di IGEA Banca, istituto romano guidato da Francesco Maiolini, specializzato in fintech e credito digitale, che sarebbe dovuto avvenire contestualmente al deconsolidamento dell’intero portafoglio di 300 milioni di euro di crediti deteriorati e contestualmente allo scorporo e valorizzazione (in prospettiva probabilmente quotazione) del ramo fintech di IGEA Banca, dedicato al credito alle famiglie. Già in quell’occasione già si diceva che l’operazione avrebbe potuto vedere il coinvolgimento dell’allora SGA (si veda altro articolo di BeBeez).
La cartolarizzazione si inserisce all’interno del piano di dismissioni strategico di Banca Fucino e segue il via libera della Banca Centrale Europea alla fusione di Igea Banca in Banca del Fucino. Ricordiamo che lo scorso 13 marzo il consiglio di amministrazione di Igea Banca aveva approvato l’offerta vincolante per l’acquisizione della Banca del Fucino, la due diligence affidata a Kpmg e il piano industriale del futuro gruppo bancario, che comprendeva anche la nascita di una banca interamente digitale (Igea digital bank).
Ricordiamo infine che lo scorso aprile Banca del Fucino ha cartolarizzato mutui ipotecari e fondiari in bonis per 150 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Il portafoglio di mutui performing è stato ceduto all’spv Fucino RMBS srl e l’emissione prevedeva tre tranches: senior (86%, da 129 milioni di euro), mezzanine (4%, da 6 milioni di euro) e junior (10%, da 15 milioni di euro).