Un’iniziativa originale quella a cura di Paola Pallotta, con il sostegno di Stefano Verri e Fabrizio Pizzuto, a Ostia, sul Lungomare allo SBA – Sporting Beach Arte, inaugurata domenica 20 ottobre, Cabine d’artista – Abbi cura.
SBA – Sporting Beach Arte è uno spazio che accoglie l’arte contemporanea all’interno di uno stabilimento balneare, lo Sporting Beach appunto, non solo una galleria, ma un luogo d’incontro per comprendere insieme le diverse problematiche dell’ambiente naturale e sociale in cui è inserito. Proprio in questo che è uno degli ultimi stabilimenti storici del litorale romano, dal 20 ottobre al 3 novembre 2019 sarà ospitata la mostra che presenta quaranta artisti italiani e stranieri che compongono un insieme eterogeneo per provenienza, curriculum, fama, metodologie e tecniche, tutti invitati a presentare un lavoro all’interno dello spazio di una cabina dello stabilimento balneare che abbia come tema fondante l’”avere cura” del patrimonio umano, culturale e materiale che siamo e che abbiamo il dovere di trasmettere al futuro.
Pittura, disegno, ceramica, video, fotografia e installazioni dialogano nell’orizzonte ideale del mare e dei temi da esso generati, le migrazioni e le civiltà, gli scambi, i naufragi e i salvataggi, ma anche l’inquinamento, l’erosione, i danni e gli oltraggi all’ambiente.
SBA – Sporting Beach Arte è uno spazio privato, ma aperto anche ad altre istituzioni pubbliche e private, restando però fermo nella coerenza delle idee fondanti. Attraverso la promozione e l’organizzazione di mostre e iniziative culturali, dal 2016 SBA avvicina i lavori di artisti affermati al pubblico della periferia e contemporaneamente espone realtà artistiche del luogo, dando loro visibilità e sostegno, perché vuole mantenere stretto il legame con il proprio territorio, nella convinzione che con l’arte e la cultura si possa restituire ad un luogo la consapevolezza della propria identità e della propria coscienza civica.
Agisce con lo sguardo volto alla sostenibilità culturale e ambientale, con attenzione al territorio e alle persone che lo abitano, avendo cura del valore dell’artista e della sua opera.
Il catalogo, edito da SBA – Sporting Beach Arte, sarà presentato mercoledì 4 dicembre (alle ore 18.00) presso il Bookstore del Palazzo delle Esposizioni, ingresso Via Milano 15/17, Roma.
La mostra “Cabine d’Artista – Abbi cura”
Ciascuno degli artisti è invitato ad esporre il proprio lavoro all’interno dello spazio di una cabina dello stabilimento balneare, indipendente, ma allo stesso tempo in comunicazione ravvicinata e solidale con gli altri, creando una comunità produttiva e feconda attraverso le opere in mostra, già realizzate o prodotte site-specific. Nasce così una comunità temporanea ma solida, che poggia sull’idea che il processo creativo può e deve essere oggi, in questa epoca in pericolo, partecipe e responsabile, una sorta di appello alla solidarietà e alla sostenibilità, gesto di cura reciproca che rende le opere simboli di sostegno e cooperazione all’interno di un progetto di vita comune, questa volta messo in atto in riva al mare.
La forma di piazza della porzione di spiaggia occupata dall’evento si configura come spazio unitario su cui si affacciano i linguaggi plurali degli artisti, area comune di intervento artistico e di riflessione. La scelta è dettata dalla qualità intrinseca della planimetria e dell’aspetto generale dello Sporting Beach, nato alla fine degli anni ‘50 da un progetto in cui si riconosce l’intervento dello studio di Pier Luigi Nervi (1891-1979), nome tutelare dell’architettura internazionale. Per queste ed altre ragioni, gli organizzatori auspicano che il progetto possa diventare ricorrente, con cadenza biennale. Le parole della curatrice Paola Pallotta spiegano il titolo della mostra: “Avere cura dell’arte e degli artisti è il principio che guida ogni nostra scelta curatoriale, appunto. Ci sostiene e ci mostra come, attraverso l’arte, si può riflettere autenticamente sulla sostenibilità delle nostre azioni e sulle loro conseguenze nei confronti del luogo che abitiamo, l’uno accanto all’altro, indissolubilmente, mentre viviamo la nostra unica possibilità di avere cura dell’eredità materiale che abbiamo e che siamo in dovere di trasmettere al futuro.
L’erosione, nei processi di disgregazione e abrasione dell’ambiente, altera l’ecosistema naturale attraverso agenti esogeni che provocano lesioni e ulcerazioni in un costante processo di modificazioni fisiche. Allo stesso modo sfalda il ‘piano di consistenza’ dell’organizzazione sociale e politica (polis), dissolve le strutture, gli individui e il capitale umano di un territorio, mettendone a nudo la fragilità e richiedendo azioni di contrasto e di cura, parola che ha il dono di combattere avversità e dimenticanza. Soltanto con uno sguardo premuroso, con impegno, si può tentare di limitare l’erosione dell’animo così come del territorio: prendersi cura di noi stessi e dello spazio che viviamo, occupandocene attivamente, provvedendo alla sua conservazione. Per queste ragioni, con la collettiva Cabine d’artista – Abbi cura, offriamo agli artisti una casa, anche di dimensioni simboliche come quelle di una cabina, un luogo riparato e protetto dove sentirsi accolti, certi che si possa riconoscere il valore di un mestiere tanto particolare e privo di utilità immediata, ma tanto necessario non solo per un singolo territorio, ma per tutta la comunità e la sua storia.”
a cura di Ilaria Guidantoni