Azimut ha annunciato ieri un poker di novità (si veda qui il comunicato stampa) in occasione dell’apertura della due giorni di convention di Azimut Libera Impresa Expo, dedicata agli investimenti in economia reale di cui BeBeez è partner (si veda altro articolo di BeBeez).
Azimut ha infatti annunciato in primo luogo la costituzione della nuova divisione immobiliare e infrastrutture; l’investimento nella piattaforma di innovazione B2B Gellify e un accordo con la fintech londinese Wiserfunding (si veda qui il comunicato stampa), e ha confermato il lancio del nuovo fondo di venture capital Italia 500 in partnership conP101 sgr, già anticipato lo scorso settembre in occasione della presentazione alla stampa del nuovo piano industriale che punta a portare a 10 miliardi di euro gli asset in gestione investiti in private asset (si veda altro articolo di BeBeez).
Azimut Libera Impresa lancerà infatti in questi anni sia fondi riservati alla clientela istituzionale, professionale e anche privata, ma con la classica soglia minima dei 500 mila euro;, sia fondi dedicati alla clientela retail. L’obiettivo di Azimut è quello di democraticizzare gli investimenti in private asset, tanto da abbassare a soli 5 mila euro la soglia minima di investimento dei prodotti che saranno dedicati alla clientela retail.
Certo Azimut non farà tutto da sola in casa. “Per le strategie più tradizionali, come il private equity o il private debt, lavoreremo con i nostri team. Mentre per quelle che richiedono competenze più specifiche ci affideremo a operatori esterni”, aveva detto a settembre l’ad di Azimut Libera Impresa Marco Belletti, aggiungendo: “Per esempio abbiamo lanciato ora il nostro primo fondo di venture capital non riservato Italia500 con target di 40 milioni, che funzionerà proprio con mandato di gestione e che coinvestirà con i fondi P101 e P102 (gestiti da P101 sgr e di cui Azimut è investitore, ndr). Sul fronte del private equity ci siamo invece dotati di un nostro team, guidato da Matteo Bruni, e abbiamo appena lanciato il fondo di private equity Demos 1 con una dotazione di 350 milioni di euro”.
Le aziende target di Italia500 sono start up con un fatturato sino a 5 milioni di euro e pmi con sede prevalentemente in Italia, operanti su tecnologie, prodotti e/o servizi riferibili ai settori industriali e digitali, con un fatturato compreso tra i 5 e 50 milioni di euro. La durata del fondo è di 10 anni. “Italia 500 sarà il primo fondo di venture capital con una soglia di accesso democratica e rappresenta un ulteriore passo per rendere accessibile agli investitori privati i rendimenti tipici degli investimenti alternativi, sino ad ora riservati agli investitori istituzionali e professionali”, ha spiegato ieri Pietro Giuliani.
Tornando alla nuova divisione immobiliare e infrastrutture, questa sarà guidata dall’amministratore delegto Andrea Cornetti, che ha lasciato la carica di direttore generale di Prelios sgr. “Entriamo in un settore strategico per gli investimenti alternativi con una figura di primo piano. Con Andrea e il suo bagaglio di esperienze nel settore real estate, Azimut si arricchisce di una grandissima competenza che ci permette di avviare da subito la nostra operatività negli investimenti immobiliari con un focus anche sulle infrastrutture sociali”, ha dichiarato Pietro Giuliani, presidente di Azimut Holding.
Per quanto riguarda Gellify, Azimut ha partecipato come lead investor all’ultimo round di finanziamento da 15 milioni di euro della piattaforma (si veda qui il comunicato stampa di Gellify). Al round ha partecipato anche un club deal di investitori, formato da imprenditori, dirigenti e manager). Le due società inoltre esploreranno la creazione di un nuovo fondo comune di investimento alternativo di tipo chiuso riservato alla clientela professionale o HNWI, che avrà a oggetto l’investimento nel capitale di rischio di start-up B2B Software as a Service (SaaS), operanti prevalentemente in quattro principali verticali del mondo ICT: Industria 4.0, Artificial Intelligence, Internet of Things, blockchain e cybersecurity, anche in co-investimento con Gellify. Quest’ultima è stata assistita nella stesura del piano strategico e nell’organizzazione del club deal dall’advisor finanziario Terzi & Partners, dallo studio di consulenza tributaria Pirola Pennuto Zei & Associati e, per gli aspetti legali, dallo studio legale internazionale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners con un team composto dal partner Federico Dettori e dal managing associate RodrigoBoccioletti nell’ambito della practice Gop4Venture.
Gellify è una piattaforma di innovazione B2B che connette le startup software digital alle aziende tradizionali, lanciata a settembre 2017 da Fabio Nalucci, imprenditore seriale di successo, insieme a Michele Giordani e Gianluigi Martina, imprenditori e professionisti esperti di innovazione e nuove tecnologie. Gellify ha investito quest’anno in: Traipler.com, startup pugliese di produzione e distribuzione di video; TechMass, la startup che ha ideato una piattaforma digitale innovativa per il monitoraggio e l’ottimizzazione della produzione delle aziende manifatturiere; Scytale, startup specializzata nello sviluppo di soluzioni di crittografia avanzata, firma elettronica ed autenticazione su protocollo blockchain; EatsReady, app che emette buoni pasto e che permette di ordinare online dai ristoranti, pagare in anticipo e ritirare in corsia preferenziale; IUNGO, azienda specializzata nell’ottimizzazione della supply chain collaboration e nei processi aziendali correlati in ottica multicanal; DDM Technology, startup italiana che digitalizza la gestione documental; Entando, piattaforma californiana cofondata da italiani che abilita le aziende allo sviluppo rapido di applicazioni enterprise cloud-native. Pochi giorni fa Gellify ha annunciato la exit da TechMass, start-up attiva nella progettazione e nello sviluppo di software per digitalizzare i processi produttivi. Gellify ha ceduto la sua quota nella società (pari al 51%) a TeamSystem, società attiva nello sviluppo e produzione di software per aziende e professionisti che fa capo al fondo Hellman&Friedman.
L’accordo con la fintech londinese Wiserfunding, cofondata da Edward Altman (l’economista statunitense inventore del noto z-score) permetterà infine ad Azimut di offrire il rating indipendente di Wiserfunding alle aziende italiane in esclusiva e dall’altro fornirà ad Azimut un vantaggio competitivo rispetto i fondi alternativi sul credito permettendogli di selezionare in modo ancora più attento le pmi da finanziare.
Fondata a Londra nel 2016 da Altman (docente di Finanza alla Stern School of Business della New York University) insieme a Gabriele Sabato (ex capo del Risk Appetite di Royal Bank of Scotland e autore di diverse pubblicazioni su scoring e credit risk management insieme al prof. Altman), Wiserfunding fornisce un punteggio alle pmi (il PMI Z-Score) basato sulla storia finanziaria e su informazioni
pubbliche strutturate e non. Grazie alla specifica piattaforma web, fornisce ai clienti (società, consulenti, investitori e intermediari) tutte le informazioni necessarie per comprendere il profilo di rischio di una pmi. Attualmente Wiserfunding è attiva in 8 paesi. Nel giugno scorso FB5 Investments srl, la holding con cui Sergio Bommarito controlla il servicer di credito messinese Fire Group spa, ha comprato una partecipazione di minoranza nel capitale di Wiserfunding Ltd (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio scorso Wiserfunding e la prima agenzia di rating fintech in Europa modefinance (certificata CRA e ECAI da ESMA nel 2015) hanno lanciato il primo rating fintech per le pmi europee certificato a livello globale (si veda altro articolo di BeBeez).
Azimut è il principale gruppo italiano indipendente attivo dal 1989 nel settore del risparmio gestito. La capogruppo Azimut Holding spa è quotata a Piazza Affari dal 2004 e il suo azionariato vede oltre a 1.900 fra gestori, consulenti finanziari e dipendenti, anche Peninsula Capital con oltre il 24% del capitale.
Azimut da un lato ha infatti clienti-investitori che cercano rendimenti più elevati e meno volatili di quelli offerti dai mercati tradizionali. Dall’altro lato ha clienti-imprenditori, che cercano finanza per le loro aziende, sia sul fronte di nuovi capitali sia sul fronte di nuovi finanziamenti, e chiedono di essere supportati nella ricerca. Da qui l’idea di una piattaforma integrata di prodotti e servizi dedicata a imprenditori e pmi da un lato e investitori e risparmiatori dall’altro e l’idea quindi di creare prodotti di investimento che permettano non solo ai clienti dotati di grandi patrimoni, ma anche ai normali risparmiatori, di dare finanza a queste imprese e godere degli alti rendimenti degli asset alternativi non quotati.
Non a caso il gruppo ha lanciato un programma di education importante sia per i suoi consulenti sia per i clienti, coronato anche dalla pubblicazione del libro “L’arte di fare impresa. Come e perché investire in economia reale”, a firma di Paolo Martini, al quale ci fa piacere dire che BeBeez, in qualità di partner editoriale, ha fornito un contributo importante in termini di dati e di coordinamento. Il libro si può ritirare gratuitamente al desk dell’educazione finanziaria ad Azimut Libera Impresa Expo. Sempre allo stesso desk è possibile ritirare un flyer con un link all’ultimo Report di BeBeez dedicato al private equity e usufruire dell’offerta speciale di BeBeez News Premium e BeBeez Private Data per i partecipanti alla convention.
(Articolo modificato mercoledì 30 ottobre 2019 alle ore 17.00. Si aggiunge il comunicato stampa di Gellify)