“In Italia la seppur modesta ripresa dell’attività economica registrata negli scorsi anni ha contribuito al miglioramento della qualità degli attivi bancari, proseguito anche più di recente, quando si è registrata una stasi della crescita. Nel primo semestre di quest’anno l’incidenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore sul totale dei prestiti è scesa dal 4,3 al 4,0 per cento per il complesso del sistema; era del 9,8 alla fine del 2015. Secondo i piani di riduzione presentati dalle banche, sia quelle significative sia le minori, dovrebbe ridursi ancora, intorno al 3 per cento, alla fine del 2021″. Lo ha ricordato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo alla 95ª Giornata Mondiale del Risparmio, organizzata a Roma dall’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio (ACRI), il 31 ottobre scorso (si veda qui l’intero intervento).
Ma attenzione, ha detto ancora Visco: “In prospettiva, tuttavia, la dinamica dei prestiti deteriorati potrebbe risentire del protrarsi dell’attuale fase di debolezza ciclica. L’azione di rafforzamento dei bilanci deve quindi proseguire in modo ordinato ma risoluto, in particolare per gli intermediari di minore dimensione, che rispetto ai gruppi significativi presentano incidenze dei crediti deteriorati più elevate e tassi di copertura più contenuti. I progressi nella qualità degli attivi bancari hanno beneficiato dello sviluppo del mercato dei crediti deteriorati: nel triennio 2016-18 l’ammontare delle cessioni è stato pari, al lordo delle rettifiche, a oltre 120 miliardi; quest’anno sono state concluse vendite per circa 20 miliardi. Vi hanno contribuito non solo la possibilità di ricorrere alla garanzia pubblica sulla cartolarizzazione di sofferenze (GACS), rinnovata a marzo di quest’anno, ma anche i primi frutti delle riforme volte a ridurre i tempi delle procedure di recupero, la cui lunghezza disincentiva gli investitori e incide sui prezzi delle cessioni. Il tempo atteso necessario per la vendita degli immobili oggetto di procedura è sceso da oltre tre a circa due anni. È diminuita anche la durata attesa del complesso delle operazioni precedenti la vendita, seppure di soli tre mesi, a poco più di due anni”.
Detto questo, ha aggiunto il governatore, “ci sono margini per ulteriori riduzioni, anche attraverso la diffusione delle buone prassi organizzative promosse dal Consiglio Superiore della Magistratura, i cui effetti già si osservano in alcune aree del Paese. Progressi possono derivare anche da un maggiore ricorso a operatori specializzati nella ristrutturazione e nel rilancio di imprese in situazione di temporanea difficoltà (come ad esempio i fondi di turnaround). Ne potrebbe risultare il rientro in bonis di parte delle esposizioni deteriorate classificate come “inadempienze probabili”, con benefici per i bilanci bancari e per l’economia” (per un approfondimento sul tema e sugli attori in gioco, gli abbonati a BeBeez News Premium possono scaricare qui l’ultimo Report Npl di BeBeez, scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).
Un appunto importante dell’intervento del governatore rigurada poi l’attività dei servicer di credito: “Il settore del recupero crediti è cresciuto in modo molto significativo negli anni recenti. Si tratta di uno sviluppo che ha favorito la riduzione delle esposizioni deteriorate nei bilanci bancari ma che non è esente da criticità. Inefficienze nell’attività di recupero possono distruggere valore, riportare rischi nei bilanci bancari e, in casi estremi, riflettersi sulla garanzia prestata dallo Stato attraverso il meccanismo della GACS. La Vigilanza mantiene alta l’attenzione sugli intermediari del settore soggetti alla propria supervisione” (per un approfondimento sul tema dei recuperi, gli abbonati a BeBeez News Premium possono scaricare qui l’Insight View di BeBeez del 23 luglio, scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).
Infine, un accenno all’impatto della concorrenza del fintech: “La redditività bancaria ha beneficiato del basso costo della raccolta e del calo dell’incidenza delle perdite e delle svalutazioni sui prestiti; al netto di componenti straordinarie, nei primi sei mesi del 2019 il rendimento del capitale si è collocato al 7 per cento circa su base annua. Il margine di interesse continua a rimanere sotto pressione, anche per l’elevata concorrenza nel mercato dei prestiti alla clientela di migliore qualità. Le azioni volte a diversificare i ricavi e, ancora, a contenere i costi devono continuare, soprattutto per gli intermediari minori; la riduzione dei costi operativi delle banche meno significative è stata di poco meno dell’1 per cento nella prima metà di quest’anno, a fronte di una flessione di quasi il 4 registrata dai gruppi significativi. Il miglioramento della redditività è necessario, non solo per le banche italiane, per affrontare le sfide poste dalle pressioni concorrenziali, dalla regolamentazione prudenziale, dal nuovo quadro europeo di gestione delle crisi, nonché dagli sviluppi dell’innovazione tecnologica nel campo finanziario” (per un approfondimento sulle dimensioni del fenomeno fintech, gli abbonati a BeBeez News Premium possono scaricare qui l’ultimo Report Fintech di BeBeez, scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).