Banca Intesa Sanpaolo procede spedita nel derisking: la velocità di riduzione dello stock di crediti deteriorati a oggi è superiore a quella indicata nel piano industriale 2018-2021. “In soli 21 mesi abbiamo già raggiunto circa l’80% del target quadriennale“, ha spiegato ieri Carlo Messina, ceo del Gruppo Intesa Sanpaolo, in occasione della presentazione della trimestrale a fine settembre 2019 (si vedano qui il comunicato stampa, qui il commento dell’ad Carlo Messina e qui la presentazione agli analisti). La banca, quindi, probabilmente potrebbe conseguire con largo in anticipo gli obiettivi di derisking del 2021.
Nel dettaglio, lo stock di crediti deteriorati della banca ammonta a 31,6 miliardi di euro lordi (14,3 miliardi netti) in calo di ben 7 miliardi di euro rispetto a fine settembre 2018 e di 33 miliardi da fine settembre 2015, rendendo ormai molto vicino il target di 26,4 miliardi lordi (12,1 miliardi netti) fissato dal piano d’impresa per il 2021. Il dato del terzo trimestre già considera gli Utp in via di cessione a Prelios in virtù dell’accordo tra le due società, che prevede la cessione di 2,7 miliardi lordi di Utp (si veda altro articolo di BeBeez). Del totale di 31,6 miliardi di crediti deteriorati lordi, 19,9 miliardi sono sofferenze, 11,6 miliardi sono Utp e 500 milioni sono crediti scaduti.
L’istituto di credito vanta una copertura dei crediti deteriorati al 54,8% (+1,2% rispetto allo stesso periodo del 2018), con una copertura specifica delle sofferenze al 65,3%.
Messina ha sottolineato a riguardo: “Dopo sedici trimestri consecutivi di calo dal picco del 2015, lo stock dei crediti deteriorati è stato ridotto di circa 33 miliardi lordi, al livello più basso dal 2009. Abbiamo raggiunto questo significativo obiettivo senza alcun costo per i nostri azionisti. Dalla creazione di Intesa Sanpaolo non era mai accaduto che nei primi nove mesi dell’anno si registrasse un flusso di crediti deteriorati così basso, un risultato che riflette la nostra capacità di gestire in maniera proattiva i crediti e la qualità delle nostre aziende clienti, attualmente molto più solide e profittevoli rispetto a quanto non fossero prima della crisi del 2008”.
Messina ha anche spiegato che la banca ha aiutato circa 15 mila aziende a tornare in bonis, per un totale di 108 mila imprese dal 2014 a oggi.