E’ attesa a brevissimo la prima nave che farà scalo nel nuovo terminal container inaugurato a Vado Ligure lo scorso dicembre 2019, la più importante infrastruttura portuale realizzata in Italia negli ultimi decenni e completa un investimento complessivo di circa 450 milioni di euro, di cui 180 milioni investiti da APM Terminals, tra le principali società terminalistiche al mondo, parte del gruppo danese AP Moller-Maersk, leader globale nei trasporti e nella logistica (dei 180 milioni, 43 milioni sono in project financing).
L’opera è stata commissionata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, ma a gestire l’infrastruttura per i prossimi 50 anni sarà APM Terminals Vado Ligure spa la cui holding è controllata da APM Terminals al 50,1%, insieme ai cinesi di Cosco Shipping Ports al 40% e a Qingdao Port International, con il 9,9% (si veda qui il comunicato stampa).
Le navi del servizio Me2 di Maersk, che collega il Mediterraneo con il Medio Oriente e l’India, e del servizio Mmx, che collega il Mediterraneo col Nord America, faranno scalo a Vado proprio a partire da questo mese.
“Il nuovo terminal risponde alle nuove e accresciute necessità delle compagnie marittime di poter operare in scali che siano attrezzati per ospitare le mega-navi di ultima generazione, le quali hanno caratteristiche tali da richiedere fondali e banchine di accresciute dimensioni”, ha detto infatti a BeBeez Paolo Cornetto, amministratore delegato di APM Terminals Vado Ligure, sottolineando che “il nuovo terminal container punta anche all’efficienza attraverso l’automazione”. Si tratta infatti di un terminal semi-automatizzato. In particolare il piazzale sarà il primo in Italia a essere altamente automatizzato, visto che le gru di piazzale, dette anche ARMG (Automatic Rail Mounted Gantry cranes), opereranno in completa autonomia con l’operatore che interverrà soltanto in caso di necessità su singole operazioni da una sala di controllo in remoto, grazie a un particolare software.
L’obiettivo è movimentare via ferrovia il 40% del traffico container. Inizialmente saranno 5 i treni settimanali da Vado verso i vari snodi nel Nord del Paese, fra cui Milano e Padova, ma il loro numero è destinato a salire progressivamente. Nella prima fase il terminal opera su un tratto di banchina lungo 450 metri, ma dal prossimo luglio potrà utilizzare l’intera lunghezza di banchina, per 700 metri lineari complessivi, raggiungendo la capacità di 900 mila TEUs all’anno. Con fondali a filo banchina di 17.25 metri e un’altezza di ben 4.5 metri sopra il livello del mare, il nuovo terminal container di Vado Gateway può accogliere senza limitazioni anche le “grandi navi” di ultima generazione (le cosiddette Ultra large container ships).
Quanto agli obiettivi di sviluppo, Cornetto ha precisato: “Vogliamo diventare un importante punto di ingresso e di uscita per merci che arrivano o partono da Paesi Centro Europei (Svizzera, sud-Germania, Francia nord-occidentale), svolgere davvero la funzione di terminale marittimo della Nuova Via della Seta. Ma speriamo di collegare attraverso Vado Ligure tutti i principali mercati mondiali e non solo quelli del Far East.”
Ma c’è anche un importante effetto di indotto sul territorio. “La nostra attività dovrà garantire un ritorno al territorio, e già lo sta facendo in termini di occupati diretti. C’è poi tutta un’economia indotta che si sviluppa intorno alle attività portuali”, ha detto il manager, aggiungendo che “un altro obiettivo è quello di contenere al minimo l’impatto ambientale. Il terminal è assolutamente green, con mezzi di sollevamento elettrici o ibridi. Ma le infrastrutture esterne (strade e ferrovia) devono essere migliorate per limitare i rischi legati al traffico pesante, oltre che per garantire migliore funzionalità del sistema logistico. Su questo ultimo punto le Istituzioni locali e il governo stanno concretamente lavorando per accelerare l’iter di alcuni importanti interventi”.
Quanto al tipo di business, ha detto ancora Cornetto, “le compagnie marittime sono i nostri principali clienti, ma offriamo anche servizi di logistica ad alcuni clienti diretti, come nel caso del Magazzino Frutta di Reefer Terminal, il terminal multipurpose adiacente al nuovo terminal container che controlliamo”. Come detto, la capacità del nuovo terminal container a regime sarà di circa 900 mila TEU all’anno, che uniti ai 250 mila del Reefer Terminal, faranno di Vado Gateway uno snodo in grado di superare il milione di TEU complessivi l’anno.
di Ilaria Guidantoni