I commissari giudiziali hanno approvato il piano concordatario di Astaldi, gruppo italiano delle costruzioni quotato in Borsa (si vedano qui il comunicato stampa e qui la relazione dei commissari). Nel dettaglio, i commissari hanno definito la proposta di concordato “sicuramente più vantaggiosa per i creditori chirografari” rispetto allo scenario alternativo dell’amministrazione straordinaria che, a differenza del concordato in continuità, “non è volta al migliore soddisfacimento dei creditori”. La proposta concordataria sarà votata dai creditori in occasione dell’adunanza del prossimo 26 marzo dinanzi al Giudice Delegato Angela Coluccio, presso la sezione fallimentare del Tribunale di Roma (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che Astaldi è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale diretta nell’agosto scorso (si veda altro articolo di BeBeez). La società aveva depositato il 14 febbraio 2019 piano concordatarioe domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale, ai sensi degli artt. 160, 161 e 186-bis della Legge Fallimentare (si veda altro articolo di BeBeez). Il tribunale ha poi ritenuto attuabili il piano e la proposta concordataria aggiornati dalla società nel giugno scorso (si veda altro articolo di BeBeez), in conformità all’offerta irrevocabile di Salini Impregilo, confermata poi a luglio (si veda altro articolo di BeBeez).
Il salvataggio e rilancio di Astaldi rientra nel più ampio Progetto Italia di Salini Impregilo, un’operazione di consolidamento dell’industria nazionale, in difficoltà, delle grandi opere e delle costruzioni , che vedrà come anchor investor Cassa Depositi e Prestiti. Progetto Italia permetterà in generale al settore delle costruzioni, che rappresenta circa l’8% del Pil, di rafforzarsi riavviando numerose opere bloccate e mettendo in sicurezza quelle pianificate per il prossimo triennio.
Il Gruppo Astaldi è uno dei principali contractor in Italia e tra i primi 25 a livello europeo nel settore delle costruzioni, in cui opera anche come promotore di iniziative in project financing. Attivo da 90 anni a livello internazionale, opera nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture pubbliche e grandi opere di ingegneria civile, prevalentemente nei comparti delle infrastrutture di trasporto, degli impianti di produzione energetica, dell’edilizia civile e industriale, del facility management, impiantistica e gestione di sistemi complessi. Opera in Italia, Europa e Turchia, Africa (Algeria), America del Nord (Canada, USA), America Latina e Far East (Indonesia, India). A fine 2018 l’indebitamento netto di Astaldi era salito a 2,05 miliardi di euro, contro gli 1,86 miliardi di fine settembre, a causa delle escussioni di garanzie subite dal gruppo. Il debito comprende il prestito ponte di Fortress Investment da 75 milioni erogato nel febbraio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).