Saranno due i decreti che il governo varerà in aprile a supporto delle imprese per fronteggiare la crisi da coronavirus, di cui uno, il Decreto Liquidità, prevederà una garanzia dello Stato del 90% per circa 200 miliardi di credito fino al 25% del fatturato per le imprese a partire da quelle medie e grandi. Lo ha detto ieri in serata il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nell’incontro con i partiti di opposizione, ai quali ha illustrato a grandi linee i contenuti del decreto e lo ha poi riferito al Tg1, parlando anche della volontà di inserire due paletti: il divieto di dividendi per il periodo delle garanzie e l’obbligo di operazioni legate al territorio italiano.
Il decreto legge per dare liquidità alle imprese arriverà in Consiglio dei ministri entro lunedì, mentre unn decreto con le nuove misure a sostegno di imprese e lavoratori dovrebbe essere varato tra il 15 e il 16 aprile. In questo secondo decreto, il Decreto Aprile, sarà definito il nuovo perimetro di intervento a sostegno di famiglie, lavoratori, autonomi e imprese. Si lavora alla sospensione di pagamenti e adempimenti fiscali più ampia, a partire dagli avvisi bonari, a un bonus affitti da estendere agli immobili a uso non abitativo come alberghi, capannoni e studi professionali. Ma c’è anche l’idea di una moratoria sulle locazioni di bar, ristoranti e pizzerie.
Tutto questo mentre il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha dichiarato che “il golden power può essere rafforzato e allargato” perché “la capitalizzazione delle società quotate e delle imprese di Stato sono molto basse, e al momento possono essere oggetto di scalate di fondi esteri”. Una opzione “che non si può consentire che avvenga”.
Intanto ieri la Cassa Depositi e Prestiti ha annunciato un supporto finanziario a Comuni, Città Metropolitane, Province e Regioni per far fronte all’emergenza con la più vasta operazione di rinegoziazione realizzata negli ultimi anni dal Gruppo: 7.200 enti potranno rinegoziare circa 135 mila prestiti per un debito residuo complessivo di 34 miliardi di euro. La misura consentirà di liberare risorse, nel 2020, fino a 1,4 miliardi di euro, che gli enti potranno destinare anche ad interventi per far fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19 (si veda qui il comunicato stampa). Non solo. Cdp ha anche annunciato una nuova linea di operatività, che consente il finanziamento fino a 2 miliardi di euro a supporto dei fabbisogni finanziari delle medie e grandi imprese (indicativamente con fatturato superiore ai 50 milioni di euro) per esigenze temporanee di liquidità, supporto al capitale circolante e sostegno agli investimenti previsti dai piani di sviluppo delle aziende. L’iniziativa intende fornire liquidità immediata alle imprese in attesa dell’avvio operativo dei meccanismi di garanzia previsti dal Decreto Cura Italia (articolo 57, si veda altro articolo di BeBeez). Queste misure seguono il Piano di interventi da 17 miliardi di euro a sostegno dell’economia italiana varato da Cdp nelle scorse settimane.
Il pacchetto già varato prevede l’erogazione di liquidità a tassi calmierati per le pmi e midcap tramite il sistema bancario; la concessione di finanziamenti agevolati, garanzie e moratorie sui finanziamenti a medio-lungo termine per supportare le attività di export e internazionalizzazione delle pmi, il differimento del pagamento delle rate in scadenza nell’anno 2020 dei mutui per i comuni della prima Zona rossa.