A cura di Ilaria Guidantoni
Prosegue il nostro viaggio tra i cantautori italiani blindati. La terza tappa è in compagnia di Letizia Fuochi, che ci dice: “Resto la voce dell’abbraccio”
Cantautrice e cantastorie fiorentina, si muove dal teatro canzone alla musica d’autore. Di formazione storica e letteraria, sul palcoscenico racconta storie, spesso non note al grande pubblico, con le emozioni universali della canzone nel segno dell’intrattenimento e dell’approfondimento. Un esempio in tal senso è proprio il suo ultimo spettacolo dedicato a Chavela Vargas, Fuegos y Chavela – Storia di Chavela Vargas cantora e sciamana, al secolo María Isabel Anita Carmen de Jesús Vargas Lizano, signora della canzone messicana, originaria del Costa Rica.
Letizia dichiara che la canzone è il suo modo di raccontare, in un intreccio di poesia e musica, figlia letteraria di Garcia Lorca, trova che la poesia da sola sia muta. La scuola familiare è stata quella giusta, nipote di Tina Allori, voce storica della Rai, la cantante debuttò alla Radio negli anni Quaranta. “È stata per me un punto di riferimento”, ci ha raccontato, “che mi ha contagiata nel modo di pormi con il pubblico, fatto di condivisione, calore, senza divismo. L’altro punto di riferimento è stata la nonna, la sorella di Tina, che l’ha sempre incoraggiata, quasi una manager ante litteram.”
Questo confinamento è arrivato nel momento della programmazione dei grandi concerti estivi. Adesso cosa succede?
“Per me si è fermato tutto, compreso il mio ultimo spettacolo e l’estate è in forse. Spero solo che una volta passata la bufera ci sia la voglia e l’entusiasmo di ritrovarci. Naturalmente lo spettacolo spera nello stanziamento di risorse che in questo momento sono forse più credibili della capacità di spesa dei singoli. In tal senso l’Estate Fiorentina è sempre stata un fiore all’occhiello, che speriamo l’amministrazione comunale possa ancora assicurare. La cultura certamente non si sostiene con grandi eventi, ma con la continuità e un’offerta variegata non fatta solo dei grandi nomi.”
Probabilmente in questo periodo si ascolta più musica. Che impatto sta avendo lo stop ai concerti sul mondo e sul mercato della musica?
“Stando a casa, nella solitudine e nel silenzio che c’è bisogno di riempire, la gente ascolta più musica, in modo meno passivo e con la voglia di scoprire e riscoprire in un viaggio dentro le proprie mura. In tal senso le piattaforme fanno certamente la parte del leone, ancor più della radio. Una cosa è certa, la forte domanda di musica da un lato e la richiesta di approfondimento più che di hit parade. Dal punto di vista economico la situazione però è di stallo totale e anche psicologicamente è pesante, soprattutto per me che vivo la musica quasi esclusivamente dal palco e nel contatto diretto con il pubblico, forse anche per il tipo di spettacolo che faccio.”
Cosa stai facendo musicalmente in questo periodo?
“Sto scrivendo pezzi nuovi, lavorando sullo spettacolo dedicato a Chavela Vargas che uscirà come EP e continuando alcuni progetti e collaborazioni come quello con l’Istituto storico della Resistenza sul tema storia e canzone perché la nostra memoria non deve fermarsi. Inoltre da casa ho creato questa rubrica, Interno Fuochi, un incoraggiamento per tutti in questi giorni difficili e in particolare per i tanti amici che lavorano negli ospedali. Ho cominciato con Viva l’Italia di Francesco De Gregori che mi sembrava un brano simbolico anche nel titolo. E poi sto aspettando di tornare tra la gente perché mi sento la voce di un abbraccio. Sono conosciuta per scendere dal palco alla fine dei concerti e degli spettacoli e andare tra la gente ad abbracciare chi vuole. La musica per me è condivisione non competizione e mai come in questo periodo c’è bisogno di questo spirito.”
(I precedenti articoli della serie con video messaggio per il lettori di BeBeez sono su Marco Masini e Marco Ligabue).