Prosegue il nostro viaggio tra i cantautori italiani al tempo del confinamento, ai quali BeBeez chiede un videomessaggio per i suoi lettori (vedi in fondo all’articolo). L’ottava tappa è con Konrad Iarussi, che si definisce “un animale da scrittura che si immerge nel presente”.
Barese di nascita, cresciuto a Foggia, milanese di adozione, vive nel capoluogo lombardo. Si definisce “ostinato nelle passioni, la musica e il ciclismo su tutte, pigro nel resto”. Oggi 25 aprile è in diretta su Facebook Gold Music dalle 11.00 per tre ore con Alessandro Formenti e Luigi Mitola.
Comincia fin da piccolo con la musica e ricorda che bambino, in campeggio, erano i primi anni Ottanta, ascoltava gli U2 e chiuso nella tenda cantava per ore. Quando usciva trovava la gente che lo ascoltava e allora, racconta con autoironia, “il mio egocentrismo è venuto fuori e mi è venuta voglia di salire su un palco”. La musica inizia come una passione senza l’idea che diventasse una professione fin quando, dopo concerti e manifestazioni importanti, decide di mettersi a studiare, canto a Bari con Paola Arnesano e poi chitarra con Gianni Colonna. “Oggi ho la fortuna di lavorare con le mie passioni, la musica e il ciclismo essendo formatore dopo anni di competizione”.
Questo confinamento è arrivato nel momento della programmazione dei grandi concerti estivi. Adesso cosa succede?
“Io ho imparato dallo sport e in particolare dal ciclismo: di fronte a una salita, si respira, si sta zitti e si affronta; prima o poi la discesa arriva. Non mi lamento e godo di quello che c’è adesso. Nel mondo della musica tutti si stanno donando, in Tv, su FB, in radio, gratuitamente perché questo tempo sia meno duro da passare. Io ad esempio devolvo il 100% delle vendite di questi mesi alla Protezione civile. Certo spero in un click dopo perché quelle persone che hanno goduto degli artisti, si ricordino con maggiore attenzione dell’importanza della cultura.”
Probabilmente in questo periodo si ascolta più musica. Che impatto sta avendo lo stop ai concerti sul mondo e sul mercato della musica?
“Forse il fatto di ascoltare la musica in casa orienta l’attenzione maggiormente sui testi anche per il tipo di musica che si ascolta, difficilmente musica da discoteca o techno. Questo è un aspetto nuovo in Italia dove c’è poco spazio per la musica indipendente e underground. Ora sta venendo fuori insieme a radio sorte di recente che stanno facendo grandi numeri. Da parte mia sono un po’ pessimista sul dopo nel senso che una riflessione non può non esserci, ma probabilmente il mercato tornerà in mano a pochi che fanno grandi numeri e a una discografia gestita da manager che non hanno cultura musicale e non capiscono che vendere musica non significa solo vendere un prodotto, ma una passione. E’ questa consapevolezza alla base della mia scelta di lavorare con un’etichetta indipendente come Music Force”.
Cosa stai facendo musicalmente in questo periodo?
“Per il mio lato sportivo faccio un po’ di formazione on line, ma soprattutto sto lavorando al Blog dell’Associazione Nazionale di Mountan Bike. Musicalmente sto scrivendo molto perché oltre a essere un animale da palcoscenico sono un animale da scrittura: ho rivisto e lavorato su 13 tracce che andranno a comporre il mio nuovo album, ancora senza un titolo. E’ in qualche modo il sequel dell’ultimo Album, Luce, di carattere intimo anche se mentre nel primo c’era un Konrad visto da dentro qui Konrad guarda fuori. Sto lavorando sulla musica e su qualche riscrittura perché in effetti i brani erano nati prima del confinamento. Ci saranno con me il mio maestro, che ormai mi accompagna come chitarrista, Gianni Colonna, e il mio nuovo chitarrista Luigi Mitola e forse qualche chicca di alcuni musicisti della mia prima band, radio Londra, come Mario Canfora alla batteria e Fabrizio Iarussi, mio fratello, al basso. Sull’uscita ancora presto per fare previsioni, forse fine 2021. Sono della vecchia scuola e resto molto in studio oltre a non fare uscire un disco nuovo prima di cinque anni dal precedente. Non sto partecipando ai flash mob perché credo che ognuno debba scegliere se e in che modo ascoltare la musica, anche cosa ascoltare e in un momento nel quale c’è molta tristezza non è detto che a tutti faccia piacere un concerto sul balcone.”