FBS spa è diventata Ifis Npl Servicing e FBS Real Estate ha cambiato nome in Ifis Real Estate. Lo ha annunciato ieri la controllante Banca Ifis, spiegando che queste mosse rientrano nel processo di integrazione e riorganizzazione societaria del business degli Npl (si veda qui il comunicato stampa). Banca Ifis controlla al 100% FBS spa e FBSS Real Estate dallo scorso ottobre (si veda altro articolo di BeBeez).
La riorganizzazione, in linea con il piano industriale 2020-2022 della banca (si veda altro articolo di BeBeez), prevede la realizzazione di una filiera verticale volta a garantire la separazione e l’indipendenza tra le attività di acquisto dei crediti e quelle di gestione e recupero. Entro fine 2020, al termine del necessario iter autorizzativo, le attività del Gruppo nel comparto dei Non Performing Loans saranno dunque riorganizzate su due società: Ifis NPL Investing e Ifis NPL Servicing. La prima si occuperà dell’acquisizione dei portafogli e sarà controllata da Banca Ifis mentre la seconda, che si occuperà della gestione e del recupero, sarà controllata dalla prima. Ifis Real Estate, dedicata alle attività immobiliari al servizio delle altre due società, sarà controllata da Ifis NPL Servicing.
“Il ridisegno organizzativo e societario che stiamo portando avanti ci consentirà di consolidare le competenze distintive del nostro Gruppo in materia di crediti non performing, generando maggior sinergie di ricavo e una migliore efficienza operativa. L’obiettivo è duplice: da un lato, ottimizzare le performance dei portafogli acquistati dal gruppo e, dall’altro, sviluppare ulteriormente l’attività di gestione e recupero crediti per conto terzi, ponendo le basi per un modello di business aperto anche all’eventuale partecipazione di altri investitori”, ha spiegato Francesco De Marco, direttore generale Ifis NPL Servicing (appunto la ex FBS spa).
A partire dallo scorso 2 marzo Katia Mariotti, sino a quel momento Restructuring & Non Performing Exposures Leader in EY, è stata nominata responsabile della nuova Direzione Centrale Npl di Banca Ifis e riporta direttamente all’amministratore delegato Luciano Colombini. (si veda altro articolo di BeBeez). La nuova Direzione Centrale Npl di Banca Ifis ha l’obiettivo di coordinare la presenza del gruppo nel settore di crediti non performing e lavora congiuntamente con Francesco De Marco, dg di Ifis Npl Servicing e responsabile della gestione e del recupero, e con Riccardo Sigaudo, responsabile Npl transaction.
A fine 2019 il business Npl ha rappresentato il 50% dell’utile netto della banca (si veda qui la presentazione agli analisti dei risultati preliminari 2019). Il valore nominale dei crediti in gestione al 31 dicembre 2019 ammontava complessivamente a 24,4 miliardi di euro di cui 17,8 miliardi di euro di proprietà e 6,6 miliardi di euro in servicing conto terzi. Il valore netto contabile del portafoglio crediti di proprietà del Settore NPL ammontava a fine esercizio a circa 1,28 miliardi di euro in crescita del 17,2% da fine 2018 (si veda qui il comunicato stampa).
L’ad Colombini lo scorso 11 febbraio, in occasione della presentazione dei risultati preliminari 2019, aveva annunciato: “Per i prossimi anni la strategia prevede l’espansione del business anche nel segmento large loan secured attraverso l’acquisizione di piccoli servicer team specializzati e un continuo efficientamento della macchina del recupero”. Più nel dettaglio, Colombini, illustrando il piano industriale 2020-2022 a metà gennaio (si veda altro articolo di BeBeez), aveva detto: “Stiamo valutando di inserire un team specializzato in asset class secured, che hanno tempi più rapidi di realizzo e margini maggiori. Speriamo di riuscirci entro il primo semestre di quest’anno. I crediti secured non saranno il core business, ma potrebbero costituire il 20-30% degli investimenti totali al 2023”, ha dichiarato Colombini. Per quanto riguarda gli Utp, l’approccio di Banca Ifis sarà prudente, iniziando a gestire quelli più simili al recupero di Npl, invece di quelli vicini alla ristrutturazione, dove servono competenze industriali che la banca non possiede”.
Ricordiamo che la banca questo mese ha presentato un’offerta vincolante per rilevare il 70,77% di Farbanca, l’istituto di credito italiano dedicato alle farmacie, che fa capo a Banca Popolare di Vicenza, tuttora in liquidazione coatta amministrativa. Il restante 29,23% della banca fa capo a 450 piccoli azionisti, prevalentemente farmacisti. L’offerta ha validità 90 giorni ed è subordinata al rilascio delle necessarie autorizzazioni (si veda altro articolo di BeBeez).
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