“In un’ipotesi di graduale normalizzazione dell’emergenza sanitaria, considerando la conferma dei piani di dismissione effettuata da parte delle grandi banche, il mercato vedrà comunque un elevato ammontare di transazioni quest’anno, che noi di IFIS stimiamo in circa 30-32 miliardi, con una spinta importante proveniente dal mercato secondario”, ha detto ieri Katia Mariotti, Responsabile Direzione Centrale NPL Banca Ifis, in occasione del suo intervento alla terza giornata della Credit Village Digital Week, la prima conferenza digitale sul mercato degli asset deteriorati, in collaborazione con T.W.I.N., che si chiuderà oggi e di cui BeBeez è media partner.
Le previsioni di Banca Ifis, contenute in un aggiornamento dell’ultimo Market Watch, sono in linea con quelle dell’ultimo Report Npl di BeBeez, appena pubblicato e disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium (scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).
Intanto Banca Ifis da parte sua continua a investire, anche su asset class diverse dai classici Npl unsecured retail su cui si è specializzata negli anni. Il piano industriale di Banca Ifis prevede infatti acquisti per 8,5 miliardi di euro lordi di Npl tra il 2020 e il 2022, con un’estensione dell’attività dagli unsecured al segmento secured e corporate. E infatti sul primo fronte nei mesi scorsi la banca ha già comprato sul mercato secondario una serie di portafogli messi in vendita da spv di cartolarizzazione di Gacs (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto al segmento corporate, ha detto Mariotti “il ruolo di una banca è cruciale in un processo di rilancio di un’azienda in ottica di recupero di Utp, perché questi processi richiedono l’immissione di nuova finanza. Abbiamo già investito in questa asset class e non escludiamo di poter investire ancora anche insieme ad altri soggetti. Stiamo studiando il mercato”.
Più in generale sul tema degli investimenti Mariotti ha detto: “Confermiamo pienamente il nostro piano per il 2020 e gli anni a seguire. Covid19 è un evento senza precedenti ed è estremamente difficile prevedere come sarà il new normal passata la pandemia tuttavia quello di cui siamo certi è che siamo un investitore presente su questo mercato da oltre un decennio e, a oggi, questo è uno dei nostri core business nei quali vogliamo continuare a investire. In questo contesto, come già detto, siamo un investitore con capitali pazienti e riteniamo di essere un partner solido, anche in tempi difficili come questi, per chi necessita di proseguire il proprio graduale percorso di deleveraging e per chi voglia accelerare il cash in monetizzando, attraverso la vendita, parte dei portafogli comprati nel recente passato.
Detto questo, a oggi le previsioni che è possibile fare sulla dinamica del mercato delle transazioni Npl saranno condizionate sia da fattori di spinta sia da elementi frenanti, ha detto ancora Mariotti. Tra i primi ricorda il trend di riduzione dei prezzi dei portafogli, che stimolerà l’interesse degli investitori; l’incentivo fiscale per banche e per le cedenti in generale alla cessione dei crediti deteriorati, mediante conversione delle attività fiscali differite (DTA) in crediti di imposta; la cessione sul mercato secondario di porzioni di portafogli cartolarizzati secondo lo schema GACS; nuovi potenziali flussi di deteriorato nei bilanci bancari per l’aumento degli scivolamenti derivanti dal rallentamento dell’attività produttiva. Sul secondo fronte, quello degli elementi frenanti alla crescita del mercato, ci sono invece la minore propensione a investire di alcuni fondi, soprattutto esteri e senza piattaforma gestionale, a seguito della maggiore incertezza di scenario; il rallentamento di alcune attività di recupero che potrà comportare difficoltà e maggiore incertezza nella definizione dei nuovi business plan; i prezzi in riduzione che potranno rallentare alcuni progetti di dismissione.