Ebury, scaleup fintech britannica che assiste le aziende in tutte le principali operazioni che comportano trasferimento di denaro all’estero, erogherà alle pmi italiane prestiti garantiti dalla Garanzia Italia di Sace (si veda qui il comunicato stampa), con la quale la fintech aveva siglato una partnership commerciale nel settembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Ebury è la prima società fintech ad aver ottenuto l’approvazione per Garanzia Italia. La partecipazione della fintech a questo progetto segue l’annuncio del lancio di finanziamenti alle pmi in Regno Unito ed Europa, con uno stanziamento iniziale di 40 milioni di sterline, da dedicare al finanziamento del circolante di pmi colpite dalla crisi legata al coronavirus, che è già stato reso disponibile. Nelle scorse settimane, Ebury aveva ottenuto l’autorizzazione dai governi di Olanda e Spagna a prendere parte alle misure di sostegno alle aziende contro il coronavirus, mentre il processo è in fase di approvazione nel Regno Unito e in altri paesi.
Juan Lobato, ceo di Ebury: ha spiegato: “La corsa ai finanziamenti alle pmi europee è una parte cruciale della risposta dei governi alla crisi del coronavirus, che sta mettendo a rischio migliaia di aziende. Siamo orgogliosi di poter aiutare la comunità delle pmi italiane e il governo tramite l’erogazione di finanziamenti durante questo sforzo collettivo. Ebury è stata fondata subito dopo la crisi finanziaria del 2008 e la nostra flessibilità operativa ci rende un partner ideale dei governi nella distribuzione di aiuti finanziari alle piccole imprese in tutta Europa.”
La fintech è stata lanciata a Londra nel 2009 dall’imprenditore seriale Juan Lobato e dall’esperto di servizi finanziari Salvador Garcìa. Grazie a Ebury, le aziende possono accedere a una piattaforma globale per effettuare pagamenti transfrontalieri, ricevere incassi internazionali, gestire il rischio valutario e accedere a finanziamenti. La società conta circa 1.100 dipendenti in 20 paesi e oltre 45 mila aziende clienti. Ebury in Italia ha sede nel Fintech District di Milano.
La società dal novembre 2019 è controllata da Banco Santander, che ha acquisito il 50,1% della fintech per 400 milioni di euro, di cui circa 80 milioni a supporto dei piani di espansione della fintech in nuovi mercati in America Latina e Asia. La banca prevede un ritorno sul capitale investito (RoIC) superiore al 25% nel 2024. L’investimento rientra nella strategia digitale di Banco Santander, che vuole accelerare la crescita attraverso le startup, rafforza l’offerta di servizi commerciali globali e permetterà a Santander di consolidare ulteriormente la sua posizione come banca al fianco delle pmi che esportano o che aspirano a espandersi a livello internazionale in Europa, Nord America, Sud America e in Asia (si veda qui il comunicato stampa). Tra i finanziatori di Ebury, rientrano anche 83North (che ha già investito in in iZettle, Celonis, JustEat); Vitruvian Partners (già investitori in Farfetch, Skyscanner, Darktrace, Marqeta); British Business Bank tramite il proprio fondo Angel CoFund. Ebury è guidata dall’ad Juan Lobato e presieduta da Sergio Rial, che è anche ad di Santander Brasil. La scaleup fintech nell’ottobre 2019 ha rilevato il fornitore inglese di servizi di pagamento Frontierpay (si veda qui il comunicato stampa).