Il lockdown da Covid ha creato non pochi problemi al settore dell’hotellerie e quindi anche al gruppo Statuto, proprietario di alcuni dei più prestigiosi hotel italiani, come il Four Seasons e il Mandarin di Milano, il Danieli di Venezia e il San Domenico Palace di Taormina. Gravato da un debito importante, il gruppo deve ricalibrare la struttura patrimoniale. Lo scrive Il Sole 24 Ore.
Finanziatore dell’immobiliarista Giuseppe Statuto è da tempo il gruppo britannico The Children’s Investment Fund (TCI). Grazie all’intervento di TCI, a gennaio 2018 la Danieli Property di Statuto, proprietaria dell’hotel Danieli di Venezia, aveva pagato ad Apollo Global Management la rata da 94 milioni di euro del debito che il fondo aveva acquistato da Montepaschi l’estate prima (si veda altro articolo di BeBeez). “Giovedì 4 abbiamo chiuso con Apollo, comperando sostanzialmente il credito che avevano. Oggi l’atto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e contemporaneamente è stata depositata in Tribunale a Roma la desistenza alla dichiarazione di fallimento da parte del fondo stesso. La situazione sarebbe stata più serena da tempo, se solo ci avessero dato ascolto, visto che i soldi per pagare la rata da 94 milioni c’erano da tempo”, aveva detto allora Giuseppe Statuto a Il Gazzettino. Statuto aveva acquistato il Danieli da Starwood nel 2005 per 242 milioni con un prestito di 170 milioni da tre banche, in particolare Mps. Ora creditore unico per quei 170 milioni è TCI con scadenza nel 2022.
Ogni hotel di Statuto fa capo a un veicolo societario a sua volta indebitato verso fondi di debito e banche, con Banco Bpm esposto in modo significativo, si dice per un totale di circa 500 milioni, in netto calo comunque dai 900 milioni tre anni fa, a valle della fusione tra Bpm e Banco Popolare, grazie al fatto che nel frattempo Statuto ha venduto una serie di asset. Mentre c’è poi ancora un debito da 126 milioni verso Veneto Banca e quindi ora passato sui libri di Amco. In particolare, Statuto alla fine del 2014 aveva ottenuto da Bpm linee di credito fino a 120 milioni per ristrutturare l’immobile milanese che ora ospita il Mandarin Oriental hotel.
Quanto ai debiti nei confronti dei fondi, TCI, aveva anche finanziato nel 2016 l’acquisto del San Domenico di Taormina, quando in asta l’immobiliarista aveva battuto l’offerta dello sceicco Hamad Bin Jassim Al-Thani della famiglia reale del Qatar, mettendo sul piatto 52,5 milioni di euro, solo 200 mila euro in più di quanto offerto dallo sceicco.
Ma Statuto è debitore per esempio anche di Cale Street Partners. Nel gennaio 2016, infatti, il Gruppo Statuto ha collocato in private placement due bond da 34 e 25 milioni di euro, quotato al Terzo Mercato della Borsa di Vienna, per finanziare, in parte, l’acquisizione della società San Basilio 45 srl, prima controllata da Bnp Paribas Real Estate Property Development Italy spa e proprietaria di un edificio a Roma, situato in via San Basilio, convertito in hotel di lusso a cinque stelle gestito da Marriott con il marchio «W» e inaugurato poi nel maggio 2019(si veda altro articolo di BeBeez). Il bond era stato emesso da San Basilio Property spa, società controllata dalla holding SLH Hotels srl, capofila del gruppo Statuto. Il prestito obbligazionario ha scadenza 13 gennaio 2021 e paga una cedola fissa del 6%. L’emissione era stata interamente sottoscritta da CSI Italia LP scs, veicolo di investimento appunto di Cale Street Partners.
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