La Galleria fiorentina sperimenta la view room
Tempo di riaperture, di scommesse, di sfide, di timidi passi in un territorio e in uno scenario nuovi e assolutamente inconsueti dopo un generale smarrimento. Abbiamo incontrato il Titolare della Galleria il Ponte di Firenze, Andrea Alibrandi, a due passi dal Teatro La Pergola del quale abbiamo recensito a febbraio la mostra dedicata a Giulia Napoleone Nero di China della quale alleghiamo un video realizzato per chi non ha potuto visitarla, al momento ancora allestita negli spazi espositivi. Questa visita virtuale è stata lo spunto per capire come sarà l’estate che si avvicina nelle gallerie d’arte.
Come si prospetta l’apertura che speriamo diventi una ripresa?
“Dal 18 maggio siamo di nuovo in galleria anche se il riavvio è timido e nel segno del digitale. L’approccio virtuale dell’arte era già nell’aria e la recente pandemia ha ingigantito, accelerato e per certi versi richiesto questo tipo di approccio legato allo smart working. Lavoravamo già appoggiandoci ai social e ad alcune iniziative digitali anche se mi rendo conto che si tratta ancora di uno strumento non semplice da governare, al di là del livello puramente informativo. Un conto è usare il digitale come vetrina altro è spostare l’attività nel virtuale. Partiamo con piccole iniziative ben sapendo che entrando nel circuito on line il confronto con le grandi realtà, dalle gallerie alle case d’aste, diventa più vicino e quindi la competizione aumenta.”
Qual è la prospettiva che si intravede?
“Troppo presto per dirlo anche se credo che il fenomeno crescerà, non è detto però che avvenga in modo esponenziale. A livello personale le proposte che arrivano sono complesse da gestire per dar vita a delle iniziative da un lato; dall’altro, il pubblico forse non è ancora pronto a comprare arte da remoto senza vedere il quadro o l’opera dal vero.”
Da un certo punto di vista promuovere on line una mostra può essere una grande opportunità almeno in termini di visibilità. Qual è il punto debole?
“Il pubblico che si raggiunge è molto più ampio sia in termini di potenziali acquirenti sia in termini di stampa e critici d’arte e quindi in teoria è un’opportunità almeno a livello di informazione. Ci credo e sto investendo in tal senso anche se per ora in termini di fatturato la proporzione è da 1 a 10 a vantaggio della vendita reale”.
Vero è che se confrontiamo il primo trimestre del 2020 con l’anno precedente, l’emergenza ha giocato un ruolo determinante che ha sparigliato le carte. La via almeno iniziale potrebbe essere la complementarietà dei due canali, la vista in galleria e la visita virtuale magari per un primo approccio?
“Questa può essere la linea almeno inizialmente, magari anche in successione e non in parallelo. Il cliente visita virtualmente la mostra e poi se è interessato ad un’opera viene a vederla per l’acquisto su appuntamento”.
Con cosa vi cimenterete per l’apertura estiva?
“Presenteremo esclusivamente come virtual gallery una mostra di Raymond Hains, alter ego francese del nostro Mimmo Rotella che però resta con un approccio pittorico. L’artista d’Oltralpe è invece un intellettuale puro che propone un’arte strettamente concettuale e del quale abbiamo delle opere in magazzino perché abbiamo già allestito un’esposizione in passato e collaborato. Entro la seconda metà di giugno allestiremo nella parte inferiore della galleria una mostra che realizzeremo poi in una proiezione in 3D e sarà la mostra dell’estate, visitabile solo on line. L’idea è che l’accesso avvenga attraverso la registrazione alla nostra NewsLetter.”
a cura di Ilaria Guidantoni