A cura di Ilaria Guidantoni
Il viaggio nella musica italiana apre un nuovo capitolo con la riapertura della mobilità tra regioni e il ritorno a essere un unico Paese, anche se tuttora un’isola rispetto al mondo. A breve la riapertura di cinema e teatri segneranno uno spiraglio per il mondo dello spettacolo. Inauguriamo l’estate musicale con la prima puntata insieme ad Alessandro Carletti Orsini, che invita a “ritrovare la musica dentro di noi”.
C’è bisogno secondo Alessandro Carletti Orsini di “riscoprire la musica che è dentro ognuno di noi, di pubblicare la musica inedita, di non ascoltare solo quella altrui e il confinamento ha spinto verso la possibilità di fare musica nuova, la propria. E’ un’occasione anche per riscoprire il valore della discografia”.
Romano classe ’76, 14 anni fa ha fondato, insieme a Emanuele La Plebe, la Music Force, un’associazione che si occupa di dare una mano a tanti artisti, cercando di dare loro una discreta visibilità a livello nazionale e non solo e che, dal 2008 è diventata editore musicale occupandosi direttamente di produzione e promozione discografica. L’ultima generazione felice è il suo album d’esordio.
La musica è in crisi, sempre più in crisi?
“E’ dura, durissima, ma l’adagio ormai consumato che non si vende, che i dischi non hanno più mercato posso smentirlo con il mio primo disco, uscito a gennaio scorso, L’ultima generazione felice che sta andando bene. L’etichetta che ho fondato nel 2001, Music Force, l’anno prossimo compirà tre lustri e speriamo siano illustri. In ogni caso posso dire, anche facendo riferimento al mercato americano, che il prodotto fisico non morirà mai e che il mercato sarà sempre più variegato.”
L’inizio dell’anno era nel segno del rap soft della gioia e quello dell’estate nel jazz. Cosa è successo nel frattempo?
“Con l’uscita a gennaio pensavo di aver realizzato una boutade fatta soprattutto per me e per giocare e invece mi sono accorto che la leggerezza è diventata profondità e il messaggio ha attraversato generazioni. Le persone che incontravo, di qualsiasi età, si sentivano l’ultima generazione…felice. Così ho pubblicato questo secondo video clip e per il 21 giugno ce ne potrebbe essere un terzo segnando l’inizio dell’estate.”
Come nasce il tuo brano?
“Il secondo singolo tratto da L’ultima generazione felice (edizioni Music Force, distribuzione Egea Music), è dedicato a Siri, un’amica norvegese che conosco da venticinque anni e alla quale sono molto legata. Mi sono ispirato alla sua musica, a quella che ama ascoltare, e ne è uscito un testo brillante in cui non manca qualche venatura malinconica, com’è propria del jazz, accompagnato dalla spensieratezza delle immagini.”
Due generi diversi nello stesso progetto: che tipo di viaggio hai fatto?
“Il mio disco riunisce brani scritti da tempo, il cui stile riflette la sensazione del momento, con una mescolanza di generi che in questo secondo video-clip potrei definire pop jazz grazie agli arrangiamenti di Andy Micarelli e la chiusa rende bene quest’idea di fluidità ‘ridi e vivi nel jazz, piangi e vivi nel jazz’.”
Cos’è per te il jazz?
“Una musica che nasce dall’improvvisazione e dall’ascolto di un’emozione, nella composizione più ricercato del pop, che richiede pertanto un ascolto attento ma in fondo proprio perché legata all’intimità coinvolge tutti.”
Si può davvero parlare di ripresa della musica?
“Purtroppo no e non perché il concerto dal vivo sia necessariamente migliore dell’ascolto in solitario; è un’emozione diversa che però non è sostituibile perché i brani senza live mancano di quell’energia sprigionata dall’abbracciarsi e dall’emozionarsi insieme.”
Cosa accadrà musicalmente in estate?
“Riprenderà la tradizione che ci accompagna dagli Anni ’60 dei tormentoni che è importante perché evoca libertà, allegria ed energia nuova anche se si tratterà soprattutto di pubblicazioni in digitali. Tra l’altro entro la metà di giugno normalmente la stagione delle pubblicazioni si sospende per riprendere a settembre e quest’anno molti hanno congelato o rinviato la pubblicazione dei propri lavori. Mancheranno i concerti, ci mancheranno e mancheranno al mercato, così come i dischi. La musica invece riprenderà anche se in termini economici sarà un’estate in sordina.”
Se dovessi raccontarti cosa diresti?
“Mi piace la liquirizia, lo sport, senza il quale non potrei vivere, la musica naturalmente ma, negli ultimi quattro anni la mia vita è stata dedicata soprattutto a Chiara, mia figlia, la mi creatura artistica più bella”.