“C’è ancora riluttanza da parte delle banche a usare i buffer di liquidità” per dare sostegno all’economia, alcune dicono che sono “preoccupate dalle reazioni delle agenzie di rating”, altre temono che se la Bce rimetterà dei limiti “si troveranno con problemi. Ma noi diciamo loro che daremo tempo di ricostruire i loro buffer“, lo ha detto il presidente del Comitato di vigilanza della Bce, Andrea Enria (si veda l’ANSA).
Il tema è l’oggetto di un’intervista condotta a Enria lo scorso 13 maggio per la Supervision newsletter della Bce pubblicata ieri sul sito internet della banca centrale (si veda qui l’intervista) e lo stesso concetto era stato espresso da Enria in occasione della sua audizione davanti al Comitato Affari economici e monetari del Parlamento europeo lo scorso 5 maggio (si veda qui il testo del discorso di Enria)
Enria ha detto: “Si tende a paragonare questa crisi con quella del 2008. Tuttavia, sebbene l’esito in entrambi i casi sia un grave rallentamento dell’economia, il ruolo e la posizione delle banche sono diversi. Per cominciare, quando siamo stati colpiti da questa crisi le banche si trovavano in condizioni molto migliori rispetto all’inizio della precedente, anche grazie alle ampie riforme della regolamentazione intraprese nell’ultimo decennio. Un secondo aspetto è che questa volta le banche non sono all’origine del problema, ma devono comunque svolgere un ruolo fondamentale: la loro capacità di assorbire le perdite e di continuare a erogare credito all’economia è essenziale per una ripresa rapida quando cesseranno le misure di distanziamento sociale”.
E circa le prospettive future, ha tenuto a sottolineare che, “se l’economia piomberà in una spirale, la qualità degli attivi si deteriorerà, esercitando pressioni al ribasso sul reddito da interessi e al rialzo sulle riduzioni di valore dei crediti. Le banche probabilmente subiranno anche perdite connesse al rischio di mercato. Abbiamo quindi adottato una serie di misure per aiutare le banche a sostenere l’economia (si veda altro articolo di BeBeez, ndr)”. E ancora:”L’obiettivo fondamentale di tutte le nostre misure è fare in modo che le banche possano continuare ad assorbire le perdite e a erogare credito all’economia. Coerentemente con le riforme della regolamentazione poste in atto dopo l’ultima crisi finanziaria, incoraggiamo le banche ad attingere alle proprie riserve di capitale e liquidità: è proprio per questa ragione che esistono. Facendo ricorso alle riserve, le banche agirebbero quindi in maniera responsabile. Al tempo stesso, in linea con le nostre raccomandazioni, le banche tutelano il proprio capitale non distribuendo dividendi e rinviando gli acquisti di azioni proprie. Inoltre, è in atto un allentamento del rischio di credito grazie alle misure di sostegno pubblico a favore dell’economia, che aiutano le imprese in difficoltà e attenuano l’effetto di uno shock dal lato della domanda. In particolare, le garanzie pubbliche sui prestiti bancari si dovrebbero dimostrare efficaci in combinazione con le misure di allentamento sul piano della vigilanza. Infine, la politica monetaria è riuscita a contrastare un incremento dei costi di finanziamento e delle perdite di mercato connesse alla detenzione di titoli”.
Quanto al fatto che le banche siano disposte a sfruttare questa opportunità, Enria ha però detto che “è ancora troppo presto per dire fino a che punto le banche saranno effettivamente disposte ad ampliare i propri bilanci. Dipenderà in misura essenziale dal fatto che gli operatori di mercato (investitori, agenzie di rating e analisti) non penalizzino con una valutazione negativa le banche che fanno effettivamente ricorso alle riserve di capitale e di liquidità”. Su questo fronte Enria rassicura: “Le misure da noi annunciate, in particolare per quanto riguarda il ricorso alle riserve di capitale e di liquidità, si protrarranno finché sarà necessario. In altre parole, una volta che la situazione migliorerà, non spegneremo di punto in bianco l’interruttore, ma consentiremo alle banche di ritornare in modo molto graduale ai livelli di capitale e liquidità anteriori alla crisi“.
Il presidente del comitato di vigilanza della Bce ha ammesso che “alcune banche potrebbero essere, tuttavia, riluttanti a utilizzare le proprie riserve di liquidità, soprattutto in prossimità della pubblicazione dei relativi dati sulla loro posizione. Il loro principale timore sembra essere che i primi a mettere mano alle riserve potrebbero essere percepiti dai mercati come più deboli rispetto agli intermediari omologhi”. Per questo motivo Enria ha detto ancora: “Lasciate quindi che mi ripeta: le riserve hanno precisamente lo scopo di essere utilizzate in tempi di crisi e noi continueremo a valutare la volontà delle banche di farvi ricorso. Nella misura in cui potremo rimuovere ostacoli rilevanti, prenderemo in considerazione di farlo”.