Non è evidentemente nata sotto una buona stella la ex Spac Capital for Progress 2, ribattezzata e trasformata nel maggio 2019 in Capital For Progress Single Investment per proseguire l’attività in alternativa a quella della liquidazione della Spac (si veda altro articolo di BeBeez), dopo la mancata business combination con ABK, proposta a dicembre 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).
La ex Spac, infatti, ha comunicato nei giorni scorsi che ha dovuto rinviare il deposito del proprio bilancio 2019 oltre i termini previsti dal Regolamento Emittenti Aim Italia (si veda qui il comunicato stampa), perché a sua volta la partecipata Copernico Holding, nel leader italiano degli spazi di co-working non ha ancora approvato i conti 2019 e questo perché per il requisito della continuità aziendale è necessario prima chiudere un aumento di capitale, anche alla luce dell’andamento economico, reso particolarmente difficile dall’emergenza covid-19.
A questo fine Copernico Holding avrebbe dovuto tenere nei giorni scorsi l’assemblea straordinaria che avrebbe dovuto deliberare il previsto aumento di capitale, ma l’assemblea è slittata ed è stata riconvocata per domani 18 giugno (in prima convocazione) e per il 23 giugno (in seconda convocazione).
Visto il rinvio dell’approvazione del bilancio 2019, la ex Spac ha dovuto rinviare a data da destinarsi a sua volta anche l’assemblea già convocata per il 29 giugno (prima convocazione) e 24 luglio (seconda convocazione). E così nel frattempo le azioni di Capital For Progress Single Investment sono state sospese dalla quotazione all’Aim.
Capital For Progress Single Investment aveva investito in Copernico Holding nel luglio 2019, nell’ambito di un accordo che prevedeva la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato per un totale di 15 milioni di euro, finalizzato a supportare Copernico nello sviluppo del business per arrivare poi a quotarsi all’Aim Italia entro il 31 dicembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio 2019 la ex Spac aveva sottoscritto 166.667 azioni “B” di Copernico a 21 euro per azione, per un totale di 3,5 milioni di euro, pari a circa l’8,7% del capitale e sulla base di una valutazione pre-money di Copernico di circa 34 milioni di euro.
L’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria di Copernico riguarda, tra l’altro, (i) un aumento di capitale fino a 10 milioni di euro, di cui la prima tranche di 5 milioni è inscindibile, e (ii) la facoltà di parziale conversione delle azioni “B” in “A” per i soci “B” che parteciperanno alla prima tranche. Il prezzo minimo di sottoscrizione corrisponde a una valutazione di Copernico di circa 20 milioni pre-money, quindi molto più bassa di quella calcolata meno di un anno fa.
La ex Spac ha già espresso la disponibilità a valutare la sottoscrizione della propria quota di aumento di capitale relativo alla prima tranche da 5 milioni e si riserva di decidere in merito alla facoltà di conversione. A oggi non risultano impegni vincolanti di altri soci alla sottoscrizione. La ex Spac dispone a oggi di liquidità ancora solo per circa 500 mila euro.
CFP2 era stata la seconda Spac promossa da Massimo Capuano (ex amministratore delegato di Borsa Italiana e di Centrobanca), Antonio Perricone (ex managing partner di B&S Private Equity e consigliere di Amber Capital), Marco Fumagalli (per oltre un decennio a capo del Capital Markets di Centrobanca), Alessandra Bianchi (analista presso Amber Capital) e Bruno Gattai, managing partner dello Studio Legale Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners. CFP2 era stata quotata all’Aim Italia nell’agosto 2017, dopo aver raccolto dagli investitori 65 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Copernico è stata fondata nel 2015 da Pietro Martani e Leonardo Ferragamo, figlio del capostipite della dinastia di calzaturieri Salvatore Ferragamo. Insieme controllano la società con una maggioranza del 51,5% del capitale. L’ultimo aumento di capitale annunciato è stato quella da 10 milioni di euro di fine 2015 (si veda altro articolo di BeBeez) e al fianco dei due fondatori ci sono oggi altri 59 soci privati. Nei sei mesi al 30 giugno 2019 Copernico aveva registrato ricavi per 12,15 milioni di euro (dai 9,44 milioni del primo semestre 2018), con un margine ebitda al lordo dei canoni di leasing positivo per 395 mila euro (da -1 milione). Copernico Holding aveva chiuso il 2018 con ricavi per 20,8 milioni di euro, un ebitda negativo di circa 2 milioni e un debito finanziario netto pari a 6,38 milioni.