Maureen Chiquet è diventata presidente non esecutivo di Golden Goose, marchio del lusso italiano controllato da Permira (si veda qui il comunicato stampa). Chiquet succede nel ruolo a Patrizio di Marco (già amministratore delegato di Gucci) il quale rimane come co-investitore. Maureen Chiquet ha ricoperto il ruolo di global ceo di Chanel dal 2003 al 2016 e ha iniziato la sua carriera in L’Oréal per poi unirsi a The Gap.
La notizia, già trapelata a inizio maggio (si veda qui Il Corriere della Sera), è stata confermata ieri dalla società, contestualmente al perfezionamento dell’acquisizione del marchio italiano del lusso da parte di Permira, annunciata nel febbraio scorso. Un’operazione condotta sulla base di un enterprise value di 1,28 miliardi di euro, pari a 13 volte i 100 milioni di euro di ebitda attesi per il 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). La nota diffusa ieri precisa che Carlyle mantiene una quota di minoranza in Golden Goose e che il management a sua volta ha reinvestito nella società. A detenere una quota di minoranza è anche DVR Capital, l’operatore di private equity fondato da Carlo Daveri, che era già stato in precedenza socio di Golden Goose accanto a Ergon Capital nel 2015.
Maureen Chiquet ha commentato: “Il marchio mi ha incuriosito da subito, perchè combina a regola d’arte tutti gli elementi del lusso – artigianalità, qualità e autenticità – con ciò che oggi i clienti desiderano di più: individualità, perfetta imperfezione e creatività sfrenata. Sono entusiasta di aiutare il marchio nella sua prossima fase di importante crescita”.
Silvio Campara, ad di Golden Goose, ha aggiunto: “Sono molto felice di dare il benvenuto a Permira come nostro nuovo partner. L’esperienza e la conoscenza del settore consumer maturata dal suo team saranno un grande valore aggiunto per la nostra continua crescita e per la diffusione dei nostri prodotti verso una clientela sempre più globale. Gli avvenimenti degli ultimi mesi non hanno cambiato le nostre ambizioni di crescita e rimaniamo fortemente convinti del potenziale del nostro brand. A testimonianza di ciò, sono orgoglioso di annunciare che la squadra manageriale ha reinvestito tutti i propri proventi dell’operazione nell’azienda, la migliore e più tangibile dimostrazione di quanto crediamo nel futuro successo di Golden Goose e di quanto il nostro team sia unito. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare Carlyle per il loro supporto negli ultimi anni e sono lieto che abbiano reinvestito nel nostro progetto. Sono assolutamente emozionato ed onorato di accogliere Maureen Chiquet nella famiglia Golden Goose che, con la sua vision ed esperienza, è una grande fonte d’ispirazione per tutti noi”.
Fondata nel 2000, Golden Goose ha sede a Venezia. Golden Goose Deluxe Brand è distribuito in tutto il mondo attraverso un network di negozi multibrand esclusivi e franchising, unitamente ai flagship store a gestione diretta. La società ha chiuso il 2019 con circa 260 milioni di ricavi consolidati, in netta crescita dai 187 milioni del 2018, quando aveva raggiunto un ebitda di 49 milioni e una posizione finanziaria netta di 104 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus), in forte calo nel giro di due anni rispetto alla leva di 3,5 volte l’ebitda al momento del buyout. Proprio grazie a questi risultati, la società ha pagato nell’aprile 2019 a Carlyle un dividendo straordinario di 100 milioni, permettendo al fondo di rientrare di circa la metà del suo investimento in equity (si veda altro articolo di BeBeez).
(Articolo modificato il 30 giugno 2020 – si precisa che anche DVR Capital ha acquisito una quota di minoranza)