Aulab, coding factory con sede a Bari, ha chiuso un round seed da 400 mila euro, con una valutazione post-money di 2,7 milioni di euro (+170% rispetto alla valutazione relativa al primo round di investimento). Il round è stato sottoscritto il fondo di venture capital SocialFare Seed e da Manilo Marocco, tramite MM Partecipazioni srl (azionista di Tiscali tramite Amsicora srl, al fianco di Claudio Costamagna e Alberto Trondoli). Nell’operazione Aulab è stata assistita da Hybris Corporate Finance (si veda qui il comunicato stampa).
Aulab è una software house fondata nel 2014 a Bari da Davide Neve e Giancarlo Valente per colmare il gap di competenze digitali da un lato e dall’altro per trattenere talenti sul territorio, addirittura con l’ambizione di attrarre talenti sul territorio. Fino ad oggi l’HACKademy di Aulab, che si struttura come un vero e proprio coding bootcamp con oltre 315 ore di lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche, è riuscita a formare con successo più di 250 studenti con un tasso di placement del 95%. Grazie allo spazio di coworking di Aulab di Bari e alla software house interna, gli allievi di Aulab possono sperimentare direttamente sul campo le competenze necessarie per diventare web developer, entrando in contatto con una rete di professionisti digitali e trovando numerose opportunità di business. Con il coronavirus l’azienda si è adattata dall’online e sta accelerando sull’espansione all’estero. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 196 mila euro, un ebitda di 25 mila euro e una liquidità netta di 13 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
“Si tratta di un investimento sul quale abbiamo lavorato a lungo ma che finalmente giunge a conclusione, siamo molto contenti e stiamo già preparando il prossimo round”, ha detto il cofondatore Davide Neve. Quello appena concluso è stato il secondo round per Aulab, che nell’aprile 2019 ha incassato un altro round seed da SocialFare, a valle del percorso di accelerazione (si veda qui il comunicato stampa) . La società aveva ottenuto in precedenza due grant: uno nel maggio 2014 e l’altro nel giugno 2016 (si veda Crunchbase).
SocialFare è stato fondato a Torino nel 2013 dalla Congregazione dei Giuseppini del Murialdo come centro per l’innovazione sociale. Nel febbraio 2014 la compagine societaria di SocialFare si è ampliata con ENGIM, ente nazionale di formazione, orientamento, servizi al lavoro e Top-IX, consorzio che si occupa di infrastrutture tecnologiche e soluzioni digitali. Nell’aprile 2015 è entrata in società PerMicro spa, tra le più importanti aziende di microcredito in Italia che opera su tutto il territorio nazionale, controllata da Oltre Venture (si veda altro articolo di BeBeez) e partecipata dalla Finde Holding della famiglia De Negri, mentre a fine giugno 2016 vi aveva investito direttamente anche Oltre Venture (si veda qui il comunicato stampa). Infine nel luglio 2019 la Congregazione dei Giuseppini del Murialdo ha ceduto la sua quota, pari a oltre il 51% del capitale, a Compagnia di San Paolo e Fondazione Denegri Social Venture della famiglia De Negri, che hanno rilevato la quota in parti uguali (si veda altro articolo di BeBeez). Attraverso la call Foundamenta, avviata nell’ottobre 2018, due volte all’anno SocialFare seleziona le migliori startup a impatto sociale a cui offre la possibilità di accedere a un programma di social impact acceleration e a un seed fund erogato da SocialFare Seed, veicolo privato di seed investment che investe fino a 500mila euro all’anno nelle startup accelerate da SocialFare, lanciato nel 2017.