Il bilancio dell’Inter sarà impattato in maniera importante dall’effetto Covid-19, così come quello di tutte le squadre di calcio. Ma già i numeri dei nove mesi, che inglobano un solo mese di lockdown sono piuttosto brutti.
I nove mesi della stagione 2019-2020 a fine marzo si sono infatti chiusi con una perdita netta di 103,1 milioni di euro dai 31,7 milioni di perdita dei nove mesi della stagione precedente e dai 48,4 milioni per l’intera stagione 2018-2019, a fronte di ricavi per 240,5 milioni dai 271 milioni per i nove mesi chiusi al 31 marzo 2019 (367,3 milioni l’intero 2018-2019) e di un risultato operativo negativo per 79,7 milioni da -1,3 milioni dei 9 mesi della stagione precedente (-11,1 milioni l’intero 2018-2019). La perdita operativa è dovuta soprattutto a un aumento importante dei costi operativi, saliti nei 9 mesi a quasi 336 milioni (da 262,6 milioni) in relazione soprattutto ad aumenti dei costi per il personale e a svalutazioni e ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori.
Lo si legge nel Prospetto informativo del bond da 75 milioni recentemente collocato da Inter Media and Communication spa, unico amministratore e gestore dei settori media, broadcasting e delle sponsorizzazioni di FC Inter (si veda altro articolo di BeBeez) e quotato alla Borsa del Lussemburgo. Il nuovo bond ha caratteristiche identiche a quelle del bond collocato per 300 milioni nel dicembre 2017 (si veda altro articolo di BeBeez).
In particolare, Inter Media and Communication dopo i 220,7 milioni di euro di ricavi per l’anno fiscale che si è chiuso il 30 giugno 2017, i 238,6 dell’esercizio 2017-208 e i 291 milioni del 2018-2019, vedrà a sua volta un esercizio a fine giugno 2020 ben più magro. I nove mesi a fine marzo, infatti, già hanno registrato un calo a 207 milioni dai 230 milioni dei 9 mesi dell’esercizio precedente, di cui solo 54,4 milioni dalle sponsorship, in calo dai 91 milioni dei 9 mesi della stagione precedente.
A proposito di diritti tv, il Prospetto del nuovo bond spiega che, sebbene la stagione calcistica sia ripartita in giugno, dopo lo stop a inizio marzo per colpa del coronavirus, e sia quindi ripartito il regolare pagamento delle rate dei diritti tv per la stagione 2020-2021, i broadcaster SKY, DAZN e IMG, che detengono la distribuzione nazionale e internazionale dei diritti delle partite di Serie A, lo scorso 31 luglio non avevano ancora terminato di pagare tutte le rate dei diritti tv relativi alla stagione 2019-2020, che scadevano lo scorso maggio per un totale di 220 milioni di euro su un totale complessivo per l’anno di 1,3 miliardi, nel quadro di un accordo triennale che scade con la stagione 2020-2021. In particolare, SKY non aveva ancora pagato la sua quota dell’ultima rata dei diritti della stagione 2019-2020, mentre DAZN e IMG avevano raggiunto un accordo con la Lega Calcio Serie A per pagare le loro quote parte a fine giugno e parte a fine luglio, con l’accordo che qualunque sconto venisse accordato a SKY da LNP per la sua quota, potrà far scattare uno sconto analogo sulle quote per DAZNN e IMG. La quota di spettanza dell’Inter per la porzione non pagata dei diritti relativi alla stagione 2019-2020 sarebbe di 12, 9 o 6 milioni, a seconda del posto in classifica (2a, 3a o 4a) al termine della stagione. L’Inter, come noto, si è poi classificata al secondo posto dopo la Juventus.
Il bond del 2017 era servito a rifinanziare il debito di 208 milioni (con cadenza 1° luglio 2019) verso Goldman Sachs, contratto nel 2014 al momento dell’ingresso dell‘imprenditore indonesiano Erik Thohir nel capitale della squadra di calcio. Inoltre i mezzi reperiti sul mercato erano serviti a rimborsare una linea di credito circolante e per i bisogni aziendali generali (quindi per la campagna acquisti di gennaio). Gli ulteriori 75 milioni raccolti conn l’ultima emissione serviranno ora a finanziare le attività societarie dell’Inter di carattere generale.
Il debito contratto dal club nel 2014 nei confronti di Goldman Sachs, il cui importo iniziale si attestava a 230 milioni di euro s‘inseriva appunto nel riassetto azionario del club nerazzurro che aveva portato Thohir a subentrare alla famiglia Moratti quale azionista di maggioranza dell‘Inter. Nel 2016 il colosso cinese del retail elettronico Suning ha poi acquistato circa il 70% dell‘Inter per 270 milioni di euro, impegnandosi successivamente a rifinanziare il debito in questione.
Oggi Inter Media and Communication è controllata per il 55,61% direttamente da FC Inter e per il 44,39% da Inter Brand srl, a sua volta controllata al 100% da FC Inter.
Quest’ultima a sua volta fa capo al gruppo cinese Suning, tramite Great Horizon sarl (68,55%), al fondo LionRock Capital, tramite International Sports Capital spa (31,05%), e ad azionisti di minoranza (0,40%).
A FC Inter fanno capo, oltre che il 100% di Inter Media and Communication, anche il 50% di M-I Stadio srl, la società che gestisce le attività dello Stadio San Siro, di cui il Milan possiede l’altro 50%; e il 100% di Inter Futura srl, la società che gestisce Inter Campus, il programma di Corporate Social Responsibility (CSR) dell’Inter.