Una passione per i viaggi non blasonati, alla ricerca delle cucine popolati, delle lingue parlate sul posto e soprattutto delle voci che raccontano storie ed emozioni. Nasce così la vicenda dell’ultimo libro di Michele Dessì, Diario metafisico di un terrorista, uscito poco prima del confinamento, la vicenda di un africano che diventa terrorista, combattendo gli uomini vicino ai quali ha vissuto eppure essendo a loro molto vicino.
Abbiamo raggiunto al telefono Michele Dessì, bolognese, una vita impegnata nel dialogo, sul filo delle parole.
Come nasce il tuo ultimo romanzo pubblicato dalla casa editrice bolognese Calamaro Edizioni?
“E’ un romanzo satirico di attualità che tratta uno degli argomenti di cui si è parlato di più in questi ultimi anni ed è nato dalla mia esperienza in un Centro di accoglienza bolognese, dove sono rimasto due anni. Da questa permanenza umanamente molto forte è nata la voglia di una narrazione che non fosse autobiografica e ho realizzato un personaggio di finzione. Ho mandato il manoscritto a questa casa editrice che lega storie libri selezionando scrittori di nicchia o ripubblicando scrittori in parte dimenticati e il mio lavoro è stato accolto con entusiasmo.”
Viene spontanea la domanda, come sei entrato in un Centro di accoglienza, dato che non è un lavoro qualsiasi?
“L’occasione è sta offerta da degli amici di Mare Nostrum che mi hanno chiamato perché avevano bisogno di una mano sapendo anche la mia dimestichezza con le lingue. Lo spagnolo è la mia seconda lingua, avendo vissuto a lungo in Spagna, oltre a parlare inglese, un po’ di francese e swahili. Alle spalle c’è la mia passione culturale che mi ha spinto a viaggiare e l’esperienza in Africa, in Tanzania dalla quale ero appena tornato, seguendo un amore. Un’esperienza importante e molto forte che mi è servita certamente per lavorare al Centro così come la vita al Centro mi è stata utile per reinserirmi in Italia, dove sono tornato per star vicino a mio padre che stava male”.
Qual è stata l’esperienza africana?
“Sono stato per due anni in Tanzania, vivendo sei mesi in una tenda, vicino alla città di Arusha nella zona del Kilimangiaro dove ho trasformato un campo sociale in un campo turistico, fuori dai circuiti classici naturalmente.”
Cosa racconti nel tuo romanzo e da dove nasce l’ispirazione?
“E’ un romanzo e il protagonista, Mabu, è un personaggio di finzione che riunisce in sé tante storie che con la sua avventura attraversa: ci sono le guerre civili in Africa, la vita in Libia, gli attentati terroristici di matrice islamica in Europa, la traversata dei migranti e ancora la vita in Libia. Sono storie in parte ascoltate e in parte frutto di mie ricerche personali. Il libro tiene conto anche di suggestioni letterarie e poetiche ed è un viaggio dall’Africa dell’ovest, anche se non svelo il paese di origine del protagonista, attraverso il Sahara, fino alla Libia; quindi la traversata del mediterraneo, l’arrivo in Sicilia e da lì la risalita lungo la Penisola per approdare in Germania dove il personaggio sarà rimpatriato. La seconda volta che tornerà in Europa si stabilirà a Bruxelles, la città di alcuni attentati e diventerà a sua volta un terrorista.”
Qual è il messaggio del libro? “Al di là dell’apparenza il protagonista non è poi diverso dalle persone che combatte e la mia idea è di raccontare con ironica pungente l’uguaglianza tra gli uomini. Credo che proprio l’ironia sia il cuore della mia scrittura.”
Come hai iniziato a scrivere?
“Ho collaborato da sempre con mio fratello Andrea e i Marea, scrivendo i testi delle loro canzoni, spesso in spagnolo e sono stato autore teatrale per la compagnia Killer TV, oltre che misurarmi con la scrittura collaborando con Roberto Grandi per la campagna di Sergio Cofferati a Bologna, testi confluiti nel libro Cofferati anch’io. Un anno di campagna elettorale (di Roberto Grandi e Cristian Vaccari, pubblicato da Dalai Editore nel 2004). Ad un certo punto mi sono allontanato dalla scrittura perché volevo viaggiare e mi sono dedicato alle cucine popolari e allo sviluppo sostenibile. Ho vissuto a Cuba qualche mese e poi appunto in Africa.”
I nuovi progetti sono di scrittura o viaggi?
“Quello più immediato di scrittura, sempre per Calamaro Editore, dovrebbe realizzarsi a dicembre raccogliendo in un testo racconti, poesie e filastrocche con il gusto di divertire con un umorismo pungente. Il titolo provvisorio è Il ghepardo e altre favole per bambini maggiorenni.”
Diario metafisico di un terrorista
di Michele Dessì
italiano – copertina flessibile
Editore: Calamaro Edizioni
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 28 gennaio 2020
Pagine: 214 p., Brossura
a cura di Ilaria Guidantoni