Mps ha chiuso il semestre al 30 giugno con crediti deteriorati lordi a quota 11,6 miliardi (5,9 miliardi netti)(si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti) in linea con il dato a fine marzo (11,6 miliardi lordi e 5,8 miliardi netti) e in calo dagli 11,9 miliardi di dicembre 2019 (6,1 miliardi netti) (si veda altro articolo di BeBeez).
L’NPE ratio lordo è rimasto quindi all’11,8%a fine giugno (6,3% quello netto), ma il dato pro-forma scenderà sotto il 4% (sotto il 2% il ratio netto) nel momento in cui saranno ceduti ad AMCO gli 8,1 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi del progetto Hydra, più vari asset patrimoniali, così come stabilito dal consiglio di amministrazione della banca a fine giugno (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione, che prevede la scissione parziale non proporzionale da parte di Mps ad AMCO di un compendio composto da crediti deteriorati, attività fiscali (DTA), altre attività, debito finanziario, altre passività e patrimonio netto, è stata giudicata lo scorso maggio “in linea con le condizioni di mercato” da parte della Direzione generale della concorrenza della Commissione europea (si veda altro articolo di BeBeez) e si attende ora l’autorizzazione della Bce. Su questo fronte, l’amministratore delegato di Mps, Guido Bastianini, nel corso della conference call con gli analisti sui dati semestrali a inizio agosto, il gruppo ha dei “colloqui in corso” con la Vigilanza Bce, ma “al momento non ci sono novità”
Di sicuro c’è che l’operazione avrà un impatto negativo sui ratio patrimoniali del gruppo. In particolare, si calcola un impatto nell’ordine dei 130-140 punti base sul Common Equity Tier 1 Ratio (transitional) che a fine giugno si è attestato a 13,4% (rispetto al 14,7% di fine 2019) e che quindi sarà necessario un qualche intervento sul capitale. Nella presentazione agli analisti, si parla di una possibile emissione di strumenti di debito subordinato e Il Sole 24 Ore ha infatti avanzato l’ipotesi di una possibile emissione di bond Tier-2 da 200-300 milioni. A fine luglio si diceva che la Bce avesse chiesto a Banca Mps un rafforzamento patrimoniale di 700 milioni di euro prima di dare il suo via libera al progetto Hydra (si veda altro articolo di BeBeez).
La tabella di marcia prevede che tra settembre e ottobre, entro 30 giorni dall’autorizzazione Bce, si tengano le assemblee di Mps e AMCO per il varo dell’intera operazione e che poi il tutto si concluda entro fine anno. Come noto, la cessione dei crediti deteriorati è cruciale perché il Ministero del Tesoro possa poi trovare un compratore per la banca, che il Tesoro controlla al 68,274% dal 2017, a valle dell’operazione di salvataggio dell’istituto (si veda altro articolo di BeBeez).