Italian Design Brands (IDB), il polo del design italiano di alta qualità nato nel 2015 su iniziativa di Private Equity Partners spa (di Fabio Sattin e Giovanni Campolo) e di Paolo Colonna, Giovanni e Michele Gervasoni, supportati da un gruppo selezionato di investitori privati, ha chiuso il 2019 con ricavi in crescita del 46,6%, a quota 151,9 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
Il fatturato aggregato delle sei aziende IDB è generato per il 78% su mercati esteri, prevalentemente Stati Uniti, Francia e Germania. Inoltre, l’ebitda è salito a 24,5 milioni (+37,4%), l’utile a 9,1 milioni (+10%) e la posizione finanziaria netta è aumentata da 19,1 a 27,3 milioni, prevalentemente per effetto della nuova operazione Modar e degli investimenti sostenuti nel corso dell’anno a sostegno dello sviluppo del gruppo.
Nel corso del 2019 è stata inoltre costituita IDB Suzhou Co. Ltd, filiale di gruppo che oggi supporta lo sviluppo e la presenza commerciale dei marchi di IDB nel mercato cinese. Nel giugno 2019, a commento dei risultati 2018, il managing director Giorgio Gobbi aveva detto che l’obiettivo era sbarcare a Piazza Affari nel 2021, anno in cui il gruppo si aspettava di raggiungere i 200 milioni di euro di ricavi (si veda altro articolo di BeBeez). Allora però ovviamente non si immaginava che ci sarebbe stato il Covid-19 a complicare le cose.
Andrea Sasso, presidente e ceo di IDB dallo scorso maggio, ha commentato: “Forti degli ottimi risultati del 2019 e della solidità del gruppo, abbiamo potuto affrontare e gestire in modo efficiente i difficili primi mesi del 2020, esercizio che risulterà certamente anomalo per tutto il settore e non solo. In questi mesi credo sia emerso più che mai chiaramente come l’appartenenza a un gruppo come il nostro possa offrire un reale vantaggio. Abbiamo infatti potuto mettere rapidamente in sicurezza finanziaria le aziende e intensificare il dialogo tra gli imprenditori per condividere idee e soluzioni. Oggi siamo al lavoro per gestire al meglio il resto dell’anno in corso che appare ancora pieno di incognite, ma guardiamo con fiducia al 2021 quando torneremo ancora una volta a crescere e ad avviare il percorso per la quotazione in Borsa, tappa strategica del progetto di sviluppo di IDB”.
Giorgio Gobbi, managing director di IDB, ha dichiarato: “Il bilancio 2019 si è chiuso ancora una volta con risultati solidi e in crescita sia per le buone performance delle aziende, sia per la capacità del Gruppo di essere attrattivo per nuove realtà. In cinque anni siamo passati da 20 a 150 milioni grazie a una crescita organica e all’acquisizione di aziende di eccellenza che ci hanno portato a presidiare il mondo dell’arredo, delle luci e del contract”.
IDB conta oggi 7 aziende: Gervasoni, rilevata nel maggio 2015, che realizza soluzioni di arredo attraverso l’omonimo marchio (si veda altro articolo di BeBeez); Meridiani, acquisita nell’aprile 2016, specializzata nella creazione di raffinati arredi contemporanei e versatili (si veda altro articolo di BeBeez); Cenacchi International, acquisita nel settembre 2017 e attiva nel mondo contract per il settore del lusso (si veda altro articolo di BeBeez); Davide Groppi, rilevata nel marzo 2018, che inventa e produce lampade e progetti di luce (si veda altro articolo di BeBeez); Saba Italia, acquisita nell’ottobre 2018, azienda di arredamento di design di alta fascia (si veda altro articolo di BeBeez); Modar, comprata nel giugno 2019 e specializzata in progetti in ambito contract custom (si veda altro articolo di BeBeez); e Flexalighting, comprata lo scorso febbraio, che progetta e produce sistemi di illuminazione a LED per interni ed esterni (si veda altro articolo di BeBeez).
Italian Design Brands è stata creata nel 2015 per promuovere un polo del design italiano di alta qualità su iniziativa di Private Equity Partners spa (di Fabio Sattin e Giovanni Campolo), Paolo Colonna (ex presidente e amministratore delegato di Permira e associati spa), Giovanni e Michele Gervasoni, supportati da un gruppo selezionato di investitori privati(si veda altro articolo di BeBeez).