Le valutazioni delle startup europee hanno retto all’urto del coronavirus nel secondo trimestre (come già avvenuto nel primo), anche se potrebbero subire consistenti fluttuazioni nella seconda metà del 2020.
Lo prevede lo European VC Valutation Report relativo al periodo aprile – giugno 2020, diffuso ieri da PitchBook. In particolare, le valutazioni pre-money mediane delle operazioni di tipo angel e pre-seed hanno raggiunto i 4 milioni di euro e quelle dei quartili superiori e inferiori sono stati superiori nella prima metà di quest’anno rispetto al 2019.
Lo stesso vale per le valutazioni pre-money delle operazioni startup early stage. Nel caso delle valutazioni di startup late stage, i quartili mediani e superiori sono stati migliori del 2019, mentre quelle del quartile inferiore sono calate.
A livello di settore, le valutazioni pre-money delle startup di software in fase angel, seed e early stage sono state superiori a quelle del 2019. Dovrebbero continuare ad andare bene, dato che le aziende tecnologiche hanno avuto buoni risultati durante la pandemia da coronavirus.
Inoltre, nella prima metà dell’anno sono salite sia le valutazioni che il numero degli unicorni (startup con valutazioni superiori al miliardo di dollari), passati da 43 a 53. Tuttavia, il tasso di crescita degli unicorni potrebbe diminuire nel lungo termine, poiché diventa più difficile crescere in un ambiente macroeconomico più ostile nei prossimi mesi o addirittura anni. La loro valutazione aggregata ha toccato i 95 miliardi nel primo semestre 2020 e probabilmente supererà i 100 miliardi nel terzo trimestre. Le valutazioni pre-money degli unicorni sono state tutte più alte nel primo semestre 2020 rispetto al 2019; tuttavia gli analisti di PitchBook si aspettano una maggiore volatilità nelle valutazioni per il resto dell’anno.
Le exit sono state inferiori rispetto al 2019, In particolare le valutazioni post-money lo sono state in misura significativa; quella mediana è stata pari a 11 milioni: -48,7% rispetto allo scorso anno. PitchBook si attende che le startup più focalizzate e a più rapida crescita trarranno vantaggio dalla pandemia per spingere l’acceleratore sulle exit, mentre altre adotteranno un approccio “wait and see”.