Le aziende consolidate possono innovare lavorando con le startup direttamente, tramite il loro corporate venture capital interno, oppure indirettamente, collaborando con un abilitatore che le aiuta a condurre l’open innovation. La prima soluzione viene preferita in genere se il campo nel quale l’azienda vuole innovare attraverso il proprio corporate venture capital fa già parte del suo core business, se l’azienda possiede un team di provata capacità e in grado di lavorare fianco a fianco con gli imprenditori, se l’azienda ha accesso a un valido deal flow di opportunità nel campo in cui vuole innovare e se lavorare direttamente su questo fronte è efficiente sul fronte dei costi. Altrimenti, la soluzione preferita è quello di rivolgersi a un abilitatore.
E’ quanto risulta da uno studio condotto da IESE Business School, in collaborazione con la utility globale Acciona e, per il mercato italiano, con la piattaforma di innovazione B2B Gellify (si vedano qui il comunicato stampa e qui lo studio completo). A tal fine, la ricerca ha intervistato 94 responsabili dell’innovazione, e manager con ruoli equivalenti, di aziende consolidate in Asia, Nord e Sud America ed Europa. In particolare, è’ emerso che per decidere se lavorare direttamente o indirettamente con le startup, le aziende considerano soprattutto: la prossimità della startup al core business dell’azienda (nel 26% dei casi), le sue competenze interne per poter lavorare con gli imprenditori (24%), accesso a opportunità selezionate (17%), costi di implementazione (11%).
Una volta che un’azienda decide di rivolgersi a un abilitatore, gli aspetti che più di frequente vengono valutati per selezionarlo sono: la capacità di lavorare con gli imprenditori (nel 38% dei casi), l’esistenza di un ecosistema di portatori di interesse (stakeholder) selezionati per facilitare la collaborazione tra azienda e start-up (15%), la sua conoscenza del settore o della tecnologia esplorata (12%), il livello di fiducia personale esistente e capacità di personalizzazione del servizio (10%). Rivolgendosi a un abilitatore, le aziende beneficiano di minori costi dell’innovazione, maggiore accesso a una quantità e qualità di collaborazioni selezionate.