Le imprese familiari si sono rivelate sono più resilienti al coronavirus. Lo rileva il il rapporto “Credit Suisse Family 1000: Post the Pandemic”, stilato dal Credit Suisse Research Institute (si vedano qui il comunicato stampa, la presentazione e lo studio completo).
Avvalendosi della sua banca dati proprietaria “Family 1000”, contenente oltre 1.000 imprese familiari o di proprietà dei fondatori quotate in borsa, Credit Suisse ha riscontrato che nonostante le ripercussioni sull’economia della pandemia da COVID-19, quest’anno le performance delle imprese familiari sono state di circa 300 punti base migliori rispetto a quelli delle imprese non familiari.
Nonostante l’impatto sulla crescita degli utili di quest’anno, le imprese familiari intervistate sembrano considerare il COVID-19 leggermente meno preoccupante per le prospettive future dell’azienda rispetto alle imprese non familiari. Le prime hanno inoltre fatto minore ricorso ai congedi per il personale rispetto a quelle non familiari (46% contro 55%). Dal sondaggio è emerso che, se le imprese familiari si sono concentrate di più sulle politiche sociali sin dall’inizio della pandemia da COVID-19, non sembrano però tenere il passo con le loro controparti non familiari relativamente a numerosi fattori connessi ai temi ESG, in particolare diritti umani e politiche legate alla schiavitù moderna. Dal 2006 le imprese familiari hanno nel complesso avuto risultati migliori a quello delle imprese non familiari, per una media annua di 370 punti base. Questa migliore prestazione è stata più marcata in Europa e Asia, rispettivamente con 470 punti base e oltre 500 punti base all’anno.
Al di là delle performance economiche, le imprese familiari tendono in media a ottenere rating ESG più alti rispetto alle imprese non familiari. Questa performance complessivamente migliore, rafforzatasi negli ultimi quattro anni, è per lo più determinata da valutazioni ambientali e sociali più elevate, poiché le imprese familiari non sembrano al passo con le loro omologhe non familiari in termini di governance. Inoltre, le imprese familiari di più lungo corso hanno punteggi ESG migliori rispetto alle aziende più giovani, e questa performance si riscontra in tutti e tre i settori: ambientale, sociale e di governance.
Urs Rohner, presidente del Consiglio di amministrazione di Credit Suisse Group e presidente del Credit Suisse Research Institute, ha commentato: “Monitoriamo la performance delle imprese familiari rispetto a quelle non familiari da ormai molti anni. Abbiamo riscontrato uno schema regolare di redditività nonché rendimenti stabili e più elevati attraverso l’intero ciclo per tutti gli azionisti, partecipazioni di minoranza incluse”.
Eugène Klerk, responsabile Global ESG Research Product di Credit Suisse, ha aggiunto: “Il nostro ultimo report Family 1000 conferma molti dei parametri dell’outperformance delle imprese familiari che avevamo già riscontrato negli studi precedenti raffrontandole con le imprese non familiari. Gli investitori con cui ci confrontiamo sul tema delle imprese familiari spesso sostengono che l’outperformance sia legata a un approccio di investimento più a lungo termine rispetto alle imprese non familiari. La nostra analisi va proprio in questa direzione. Quest’anno, con le circostanze eccezionali di una pandemia globale, abbiamo approfondito la ricerca scoprendo che il modello finanziario tradizionalmente più conservativo delle imprese familiari, basato su un minor grado di indebitamento e su una solida generazione di flussi finanziari, si è rivelato una risorsa chiave. In particolare le imprese familiari hanno fatto meno affidamento sul supporto statale all’occupazione, scelta che riflette indirettamente la loro responsabilità sociale”.