La fintech italiana Credimi ha erogato 1,2 miliardi di euro alle pmi italiane dalla sua fondazione e ha raggiunto il punto di pareggio (si veda qui il comunicato stampa). Nei primi 9 mesi di quest’anno la fintech ha erogato 450 milioni alle pmi, in rialzo del 39% rispetto allo stesso periodo del 2019. Inoltre, è cresciuto anche il margine di contribuzione della società, che dopo i costi diretti e di marketing supera il 50%, portando ad un risultato netto e ad un flusso di cassa in completo pareggio negli ultimi 4 mesi.
Grazie alla sua rete, Credimi ha realizzato oltre 200 cessioni di portafogli attraverso 8 operazioni di raccolta in tre anni e mezzo, creando di fatto una nuova asset class per gli investimenti in pmi,, così come ricordato anche dalla chief business development officer, Tiziana Marongiu, in occasione del suo intervento lo scorso 30 settembre alla Milano Finanza Digital Week, organizzata da Milano Finanza in collaborazione con BeBeez (si veda altro articolo di BeBeez).
Ignazio Rocco, fondatore e ceo di Credimi, ha commentato: “Questi primi 9 mesi del 2020 sono stati molto sfidanti per noi, ma i risultati che abbiamo ottenuto dimostrano come la squadra di Credimi abbia lavorato in modo efficace. Non solo abbiamo erogato un ammontare di finanziamenti molto alto, sia quest’anno che dall’inizio dell’attività (a giugno abbiamo registrato il miliardo di erogato dalla nostra nascita) (si veda altro articolo di BeBeez, ndr), ma abbiamo anche raggiunto il breakeven. Un traguardo ancora molto raro tra le aziende del nostro settore, che dimostra ancora una volta come la crescita di Credimi sia un unicum europeo. Il nostro sviluppo è stato reso possibile dall’entusiasmo e dall’impegno costante di tutto il team, ma anche dalla fiducia di partner istituzionali che hanno scelto di fare innovazione insieme a noi. La crescita di Credimi è al pari, se non più rapida, di quella delle altre fintech europee, nate qualche anno prima, e questo ci riempie di orgoglio, perché significa che l’Italia sta recuperando terreno velocemente. Nei prossimi mesi, ci aspettiamo di continuare a crescere con questi ritmi, di rafforzare ulteriormente la nostra rete di connessione con sistemi terzi quali banche e provider di servizi digitali (e-commerce, CRM, marketing), e di lanciare nuovi prodotti sempre più flessibili che rispondano alle esigenze delle imprese italiane, anche quelle più piccole. Alcuni di questi prodotti porteranno a una innovazione radicale del concetto stesso di finanziamento per le pmi. Il nostro obiettivo è quello di continuare a sostenere le pmi italiane e aiutarle nello sviluppo del loro business” .
Fondata nel 2017 da Ignazio Rocco di Torrepadula, ex senior partner di BCG, insieme a un team di giovani con esperienza tecnologica e finanziaria, Credimi è una startup fintech che sinora raccolto oltre 18 milioni di euro di capitali dagli investitori, in due diversi round: il primo da 8 milioni in due tranche successive chiuse a febbraio 2016 da noti imprenditori e professionisti della finanza (si veda altro articolo di BeBeez) e l’altro da 10 milioni di euro nel settembre 2018, guidato da UV2 (United Ventures sgr) e Vertis Venture 2 Scaleup (Vertis sgr) (si veda altro articolo di BeBeez).
L’efficienza di Credimi è il risultato della tecnologia (9 milioni di righe di codice) e dalle operations di credito proprietarie (i processi di valutazione del rischio e della frode sono interamente sviluppati in casa), che hanno permesso alla Società di processare e valutare 17.000 richieste di finanziamento da inizio anno ad oggi. A loro volta, qualità della tecnologia e del risk management sono il risultato di una cultura di fortissima partecipazione collettiva all’innovazione e alla gestione (ogni singolo membro della squadra di Credimi è anche un azionista).
Ricordiamo che lo scorso settembre Banca Sella ha sottoscritto integralmente i titoli rivenienti da un nuova operazione di cartolarizzazione di prestiti alle pmi con sede sull’intero territorio nazionale, che saranno erogati dalla piattaforma fintech Credimi fino a un importo di 32 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che lo scorso agosto Banca del Piemonte e Banca di Asti si sono impegnate a investire 30 milioni di euro nei titoli della cartolarizzazione dei prestiti alle imprese erogati sulla piattaformaCredimi battezzata #OpenBankingAlliance e lanciata lo scorso giugno con il supporto di Banco Desio (si veda altro articolo di BeBeez). Banco Desio ha infatti siglato un accordo con Credimi per investire 50 milioni di euro in finanziamenti alle pmi che passino dalla piattaforma (si veda altro articolo di BeBeez). A inizio aprile, Credimi ha strutturato la cartolarizzazione Italianonsiferma con Generali, tramite il suo Fondo Straordinario Internazionale lanciato per fronteggiare l’emergenza coronavirus, che sarà anchor investor della tranche junior, con una quota da 10 milioni di euro su un target finale di raccolta di 100 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso giugno, a Generali si sono affiancate nel ruolo di anchor investor anche Finpiemonte e Fondazione CRT, il cui investimento di 4 milioni nella tranche junior ha permesso di aumentare di 40 milioni la potenza di fuoco dell’iniziativa, con la cifra aggiuntiva da destinare alle pmi di Piemonte e Val d’Aosta. Garantita al 10% dai due nuovi anchor investor, il restante 90% è coperto, in conformità con il Decreto Liquidità, dal Fondo di Garanzia Pmi (si veda altro articolo di BeBeez). Entrambe le operazioni sono in collaborazione con Banca Generali, che distribuisce il prodotto ai suoi clienti professionali, con l’obiettivo di mobilitare velocemente il risparmio privato italiano a supporto dell’economia reale.