Lo scorso 22 ottobre, il tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento di Dentix Italia srl, la società a cui fanno capo le 57 cliniche dentistiche italiane, parte dell’omonimo gruppo spagnolo che in Spagna ne possiede altre 217 e altre in Sud America per un totale di 370. I creditori di Dentix potranno chiedere la restituzione di quanto versato insinuandosi nel passivo prima del 17 gennaio 2021, data fissata per l’udienza dei creditori.
“Qualche tempo fa avevamo comunicato la chiusura definitiva della clinica mestrina. Dalla sede centrale, però, ci avevano detto che l’azienda era in concordato preventivo e che avrebbero fatto di tutto per riaprire. Non ci siamo illusi anche perché le nostre lettere di messa in mora non hanno mai ricevuto risposta e, anzi, sono tutte per terra, all’entrata della clinica. Ora non si parla più di concordato preventivo ma di fallimento”, ha commentato Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, che segue circa 200 pazienti della Dentix.
In Italia Dentix è presente dal 2014 con un organico di 420 dipendenti, 56 direttori sanitari e 229 medici. Dentix Italia aveva depositato domanda di concordato in bianco al tribunale di Milano nel luglio scorso (si veda altro articolo di BeBeez). La casa madre in Spagna aveva fatto una mossa analoga a fine marzo, a seguito della crisi di liquidità che si era creata da un lato a causa della chiusura forzata delle cliniche per la pandemia da coronanvirus e dall’altro a seguito del blocco delle linee di credito da parte delle banche, spaventate dal voltafaccia di KKR, il principale finanziatore del gruppo, che dopo la due diligence ha deciso di non convertire in equity il suo debito, come invece era stato annunciato pochi mesi prima (si veda qui CincoDias).
KKR aveva finanziato Dentix a fine 2016 con un direct lending da 200 milioni di euro. A oggi il debito finanziario complessivo di Dentix è sceso a 160 milioni, di cui 140 milioni verso KKR e 20 milioni verso BBVA. Ma c’è poi un debito di 200 milioni di euro verso BBVA, Cetelem, Pepper Money e Abanca, finanziatori dei trattamenti dei clienti. Secondo El Confidential, KKR avrebbe ora proposto a Dentix di cancellare il suo debito in cambio del fatto che la catena di cliniche non rivendichi responsabilità commerciali per la decisione di KKR di recedere dall’accordo di entrare nel capitale della società.
A studiare il dossier del salvataggio della casa madre di Dentix la scorsa estate sono stati da un lto Sherpa Capital e dall’altro Advent International, proprietario di Vitaldent, l’altra grande catena di cliniche odontoiatriche presente in Spagna, ma anche in Italia, Messico e Colombia. In entrambi i casi, però, non si è arrivati a nessun accordo e a inizio ottobre Dentix ha chiesto al tribunale spagnolo il fallimento volontario (si veda qui CincoDias).