Magnetar Capital ha ricapitalizzato Zoom Immersive Experience spa, società cui fa capo il bioparco immersivo Zoom di Cumiana (Torino), che nei mesi scorsi era stato ammesso alla procedura di concordato in bianco, dopo essere entrato definitivamente in crisi con il primo lockdown. L’operazione è stata condotta nell’abito di un piano di risanamento ex art. 67 della Legge Fallimentare che ha quindi messo fine alla procedura di concordato.
Zoom Immersive Experience è stata assistita da Pirola Pennuto Zei & Associati. Magnetar Capital è stata seguita da BonelliErede. Immersive Society è stata affiancata da Gianni Origoni Grippo & Partners.
Nel dettaglio, Magnetar Capital ha convertito a capitale parte del suo credito da 18 milioni di euro che aveva erogato a fine 2018 a supporto del riacquisto di quote della società da parte della famiglia Casetta, cedute dagli investitori precedenti Ersel Asset Management e Invitalia Ventures, e a supporto del piano di sviluppo internazionale della società (si veda altro articolo di BeBeez). L’ingresso di Magnetar aveva infatti l’obiettivo si supportare Zoom Immersive Experience nella creazione di parchi ad alto impatto educativo e di nuova generazione, sia l’acquisizione e successiva trasformazione di parchi esistenti in Italia e Europa.
Le cose però sono poi andate diversamente e ora Magnetar ha dovuto mettere mano al portafoglio per evitare il peggio e, oltre a convertire in equity parte del suo credito, ha erogato nuova finanza alla società per 2 milioni di euro, sottoscrivendo ulteriori obbligazioni.
Fondato nel 2009, il bioparco di Torino grazie agli investimenti dei fondi di Ersel e Invitalia, unitamente alle risorse dell’imprenditore e del sistema bancario, in 10 anni era arrivato ad avere 9 habitat terrestri e 2 habitat acquatici, che riproducono fedelmente ambientazioni asiatiche e africane dove vivono 300 animali e 80 specie, in assenza di gabbie separate dai visitatori solo da barriere naturali, come l’acqua. Zoom aveva superato le 300mila visite l’anno e raggiunto i 7,4 milioni di euro di ricavi nel 2018 con un ebitda di 2,9 milioni e un debito finanziario netto di 3,8 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus).