Banca d’Italia ha inaugurato ieri il suo polo fintech, Milano Hub (si veda qui il comunicato stampa). Si tratta di “un fintech hub, un luogo fisico e virtuale in cui operare un collegamento fra l’industria finanziaria, quella tecnologica, il mondo accademico e la Banca d’Italia”, ha spiegato ieri in conferenza stampa il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco (si veda qui il comunicato stampa e qui il video della conferenza stampa virtuale).
L’apertura dell’Hub era stata annunciata a fine maggio dallo stesso Visco in occasione delle sue Considerazioni finali (si veda qui l’Insight View di BeBeez del 1° giugno, disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium). “Stiamo per costituire una struttura dedicata a compiti di impulso e coordinamento in materia di fntech, nonché di sorveglianza sulla filiera degli strumenti e dei servizi di pagamento al dettaglio”, aveva detto Visco, aggiungendo che l’obiettivo è “valorizzare la principale piazza finanziaria del Paese, quella di Milano, quale centro di innovazione digitale di respiro europeo”.
L’hub ha sede nel palazzo di via Cordusio a Milano di Banca d’Italia, ma in futuro potrebbe aprire nuove sedi distaccate, ha precisato ieri Visco. Milano Hub si rivolge agli operatori privati e rappresenta il luogo, fisico e virtuale, nel quale la Banca d’Italia assiste gli operatori, collabora allo sviluppo di progetti e favorisce la verifica della qualità e sicurezza di specifiche innovazioni. Il governatore di Banca d’Italia ha sottolineato: “Già prima del Covid il nostro Paese aveva difficoltà a crescere. Nel 2019 le imprese che utilizzavano il telelavoro erano meno del 30%, mentre ora sono più dell’80%, Questo dimostra che i cambiamenti possono essere rapidi. Con Milano Hub puntiamo proprio a dare una spinta in questa direzione”.
L’obiettivo è infatti supportare l’adozione delle tecnologie digitali da parte del mercato finanziario in Italia e di favorirne un utilizzo sicuro per garantire la stabilità finanziaria ed evitare l’adozione di soluzioni azzardate e potenzialmente pericolose. L’hub mira inoltre a rafforzare la capacità di risposta degli intermediari alle sfide poste dalla digitalizzazione sul piano dei costi e dei servizi resi. I progetti proposti dal settore privato saranno selezionati sulla base di criteri trasparenti e predeterminati e gestiti nel disegno e nello sviluppo, approfondendo il loro potenziale impatto e utilizzo pratico; nel farlo si potrà contare sul contributo di gruppi di esperti indipendenti, sul dialogo con le università e con l’industria finanziaria e non finanziaria.
Nel dettaglio, come illustrato da Alessandra Perrazzelli, vicedirettrice generale della Banca d’Italia incaricata anche dello sviluppo di Milano Hub, la divisione dell’hub responsabile dei rapporti con l’industria avrà il compito d’incamerare i progetti fintech. Questi saranno poi vagliati da una task force interna all’hub, che dialogherà con le imprese e cercherà con loro le soluzioni migliori per sviluppare l’idea, valutandone fattibilità e prospettive. “Il nostro occhio di supervisore, in questo caso, va oltre la logica autorizzativa e può far nascere nuove entità che abbiano la forza d’investire in tecnologia, aiutandole nelle scelte da compiere per portare avanti progetti di successo”, ha concluso Perrazzelli.