Il consiglio di amministrazione di Cdp ha dato il via libera alla nuova offerta di Cdp Equity, Blackstone e Macquarie Infrastructure and Real Assets per rilevare Autostrade per l’Italia (ASPI). L’offerta prevede l’acquisto dell’intera partecipazione nella società detenuta da Atlantia, pari all’88,06%. (si veda qui il comunicato stampa).
A differenza dell’offerta precedente di ottobre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), la partecipazione sarebbe rilevata dal consorzio tramite una BidCo partecipata fino al 51% da Cdp Equity (prima era il 40%) e da Blackstone e Macquarie con quote paritetiche per la parte residua. Nella lettera il consorzio auspica una condivisione rispetto ai termini e ai principi in essa contenuti, ribadisce l’intenzione di proseguire speditamente con la due diligence tecnica che, considerata la grande mole di documenti e i numerosi aspetti da analizzare emersi anche nel corso delle ultime settimane, necessita di ulteriori approfondimenti, che risultano fondamentali per poter giungere alla formulazione di un’offerta vincolante.
A inizio dicembre 2020 ASPI ha collocato un nuovo bond da 1,25 miliardi di euro per finanziare gli investimenti e le manutenzioni del Piano industriale e il processo di trasformazione della società come operatore integrato di mobilità. Il bond, che ha scadenza 8 anni e paga una cedola fissa del 2%, è stato collocato a un rendimento a scadenza del 2,163%, pari a 250 punti base sopra il tasso di riferimento mid-swap. Il bond sarà quotato al Global Exchange Market MTF dell’Irish Stock Exchange (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Cda di Atlantia aveva approvato il 24 settembre 2020 un processo “dual track” per arrivare alla dismissione della partecipazione dell’88,06% detenuta in ASPI, indipendentemente dalle difficoltà che la società stava incontrando allora nelle trattative dirette con Cdp (si veda altro articolo di BeBeez), Il processo, quindi, prevedeva, in alternativa all’ipotesi di vendita della partecipazione, quella della scissione parziale e proporzional della quota di ASPI posseduta da Atlantia a favore della newco Autostrade Concessioni e Costruzioni spa e la successiva quotazione.
Un elemento chiave di tutto il riassetto sarà ovviamente il valore assegnato ad ASPI. Oggi sul mercato si stimano circa 11 miliardi di euro, utilizzando un metodo RAB based (si veda altro articolo di BeBeez), quindi meno dei 14,8 miliardi di euro sulla base dei quali era stata condotta l’ultima operazione sul capitale di ASPI nel 2017, quando il consorzio formato da Allianz Capital Partners, EDF Invest e DIF, da un lato, e Silk Road Fund, dall’altro, avevano comprato l’11,94% del capitale di Autostrade per l’Italia (si veda qui il comunicato stampa di agosto 2017 e qui quello di aprile 2017).
Il bilancio 2019 di ASPI si è chiuso ricavi per 4,1 miliardi, un ebitda di 710 milioni (che riflette un accantonamento a fondo oneri da 1,5 miliardi di euro, correlato all’impegno previsto nelle negoziazioni in corso con il governo e con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti volto alla chiusura delle contestazioni avanzate per la vicenda del Ponte Morandi) e un debito finanziario netto di 8,4 miliardi.