Planet Smart City, startup proptech italiana attiva nell’edilizia abitativa smart a prezzi accessibili (smart social housing), ha annunciato l’acquisizione del 100% di Djungle, startup innovativa specializzata nella progettazione di soluzioni digitali per le attività di customer engagement e customer loyalty della distribuzione retail, pagando il controvalore per cassa e attraverso azioni proprie (si veda qui il comunicato stampa).
Djungle è stata fondata nel 2017, a Torino, da Alessandro Nasi e Giulietta Testa con la missione d’innovare le attività di customer engagement e customer loyalty della distribuzione retail attraverso gamification e big data analytics. L’offerta, basata su una tecnologia proprietaria e sulla creatività delle soluzioni, è finalizzata a migliorare l’esperienza digitale dei clienti e la qualità delle loro interazioni con i distributori. Grazie all’innovatività dell’offerta, Djungle è stata scelta da catene distributive internazionali del calibro di Flying Tiger ed è cresciuta rapidamente.
Planet Smart City è stata fondata nel 2015 da Giovanni Savio (ceo) e Susanna Marchionni, esperti nel settore immobiliare. E’ presieduta dal fisico-imprenditore Stefano Buono, presidente anche della torinese LIFTT srl, “l’ascensore” hi-tech nato dall’alleanza tra Politecnico di Torino e Compagnia di San Paolo (si veda altro articolo di BeBeez). Planet Smart City ha sede a Londra e opera in paesi con grande deficit abitativo e collabora con costruttori di tutto il mondo per rivitalizzare le comunità esistenti attraverso tecnologie intelligenti.
L’investimento per l’acquisizione di Djungle riflette la missione e la strategia di sviluppo di Planet Smart City: contribuire all’innovazione sociale attraverso progetti immobiliari intelligenti fortemente caratterizzati dall’impiego di tecnologie digitali che facilitino l’interazione tra i residenti e la creazione di comunità. La tecnologia e il know-how di Djungle permetteranno, tra l’altro, di sviluppare le funzionalità della Planet App, la piattaforma per l’avvio e la gestione di comunità intelligenti – supportando il raggiungimento degli obiettivi previsti dal business plan del gruppo.
Alan Marcus, Chief Digital Strategy Officer di Planet Smart City, ha dichiarato: “Djungle permette di costruire un canale digitale diretto, personalizzato, che cambia il modo di relazionarsi con la comunità nella quale si vive. L’unione tra Planet Smart City e Djungle crea le condizioni per un’entusiasmante gamma di nuove possibilità. La flessibilità della tecnologia proprietaria di Djungle permetterà di aumentare il coinvolgimento delle persone nella vita comunitaria e darà impulso allo sviluppo della Planet App accrescendo il valore dei nostri progetti. Il team di Djungle proseguirà la ricerca e lo sviluppo di nuove opportunità per le comunità di Planet Smart City e per le comunità afferenti a progetti immobiliari di sviluppatori terzi”.
Gianni Savio, Chief Executive Officer di Planet Smart City, ha aggiunto: “I modelli di business di Planet Smart City e Djungle si fondano sul coinvolgimento dei pubblici ai quali si rivolgono: interazione e partecipazione sono una condizione essenziale per la rispettiva offerta. È questo punto di contatto che ha innescato la collaborazione. Grazie all’acquisizione integriamo strategicamente due aree di competenza e professionalità creando un gruppo di lavoro interdisciplinare forte, capace di diventare sistema, che ci permetterà di generare idee e dare impulso alla necessaria digitalizzazione dei servizi per il real estate. E’ importante che questo stia accadendo tra due imprese nate a Torino, da imprenditori torinesi: prova che la Città sta iniziando a trovare una nuova dimensione, ha l’ambizione di esportare nuove idee nel mondo ed è anche pronta ad accogliere progetti che ne alimentino la crescita economica”.
Nel gennaio 2020 Planet Smart City ha incassato un round da 24 milioni di euro, portando così a 100 milioni la raccolta complessiva della società da parte degli investitori (si veda altro articolo di BeBeez). Un precedente round da 6,5 milioni di euro era stato chiuso nel giugno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). A quel round avevano partecipato investitori istituzionali come il Fondo Equiter i cui soci sono Compagnia di Sanpaolo, Fondazione CRT, Fondazione CRC e Banca Intesa Sanpaolo. Avevano partecipato anche imprenditori come Claudio Costamagna, Davide Malacalza, Eraldo Bianchessi, Gaudenzio Roveda, Ruben Levi, e il fisico e imprenditore Stefano Buono, presidente di Planet Smart City e fondatore nel 2002 di Advanced Accelerator Applications (partecipata dal veicolo di investimento italiano Life Sciences Capital spa, poi sbarcata al Nasdaq e infine delistata a inizio 2018 da Novartis).
Nel maggio 2020 Planet Smart City ha lanciato una nuova smart city in Brasile, Smart City Aquiraz, che sorgerà su un’area di 200 ettari, a 29 chilometri da Fortaleza (nello Stato del Ceará) e a 6 Km dalla popolare spiaggia di Praia Bela. Dopo la costruzione di Smart City Laguna, sempre nello Stato del Ceará, di Smart City Natal, nello Stato del Rio Grande do Norte, e di Viva!Smart, a San Paolo (si veda altro articolo di BeBeez), Planet Smart City investirà in questa nuova città 40 milioni di dollari.
Nell’aprile 2020 Planet Smart City aveva invece annunciato che costruirà mille abitazioni a prezzi accessibili in un’area di 21.000 mq a Pune, città di oltre 6 milioni di abitanti nello Stato del Maharashtra (India Occidentale). Gli edifici residenziali, sviluppati in partnership con lo sviluppatore quotato in India Kolte-Patil Developers Limited, adotteranno le soluzioni tecnologiche e i programmi d’innovazione sociale di Planet Smart City (si veda altro articolo di BeBeez).
In Italia, l’azienda è tra gli advisor di Redo, il nuovo smart district per il social housing sviluppato a Milano nell’area di Rogoredo-Santa Giulia da Investire sgr con il supporto di Fondazione Housing Sociale (si veda altro articolo di BeBeez). In collaborazione con Palladium Group, società internazionale attiva nel settore immobiliare, Planet Smart City ha realizzato Quartiere Giardino “Vivere smart” di Cesano Boscone, primo intervento in brownfield in Italia, realizzato trasformando un’area esistente nella periferia di Milano in un ecosistema urbano smart.
È inoltre parte del gruppo di lavoro guidato da Fondo Immobiliare Lombardia che, con il progetto INNESTO, si è aggiudicato il bando per la rigenerazione dell’area Scalo Greco – Breda a Milano ed è tra gli advisor di SeiMilano, progetto di rigenerazione urbana nella zona sud ovest di Milano. Il progetto, sviluppato da Borio Mangiarotti spa in partnership con il fondo statunitense Värde Partners, prevede la realizzazione di abitazioni, uffici e spazi commerciali in un parco urbano di oltre 16 ettari (si veda altro articolo di BeBeez). Le due società hanno siglato nel gennaio scorso un contratto di finanziamento da 113,5 milioni di euro da Intesa Sanpaolo e Banco Bpm per avviare lo sviluppo del progetto immobiliare (si veda altro articolo di BeBeez).
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