Primo Space, il fondo dedicato alla space economy gestito da Primomiglio sgr, ha sottoscritto la seconda tranche da 2 milioni di euro di un round di serie A da 5 milioni di euro complessivi raccolto da Leaf Space, startup lombarda che si propone di favorire l’accesso allo spazio da parte degli operatori di microsatelliti (si veda qui il comunicato stampa).
La prima tranche era stata sottoscritta per 3 milioni di euro lo scorso luglio da Whysol Investments e RedSeed Ventures (si veda altro articolo di BeBeez).
Grazie a questo round, Leaf Space ha oggi raccolto complessivamente 10 milioni di euro dal lancio. La startup era entrata nel programma di incubazione di I3P del Politecnico di Torino nel 2015, contestualmente all’apertura di una sede operativa appunto a Torino. Grazie al Premio Marzotto, ha poi beneficiato di un periodo di incubazione presso il PoliHub, lo startup district&incubator della Fondazione Politecnico di Milano che ne è poi diventato socio; inoltre, ha ottenuto un finanziamento dalla Comunità Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 destinato alle pmi. Nel 2016 Leaf Space ha annunciato un round di investimento da un milione di euro sottoscritto da RedSeed Ventures, in qualità di lead investor, affiancato da un pool di investitori privati e istituzionali (tra cui Como Venture, Key Capital e PoliHub) (si veda altro articolo di BeBeez). RedSeed da sola ha poi sostenuto ulteriormente la startup per un investimento complessivo di 1,4 milioni di euro tra il 2016 e il 2019.
Leaf Space, fondata nel 2014 da Jonata Puglia, Michele Messina e Giovanni Pandolfi, vanta una presenza ormai consolidata in Europa, Nord America e APAC. A oggi l’azienda possiede un’infrastruttura di comunicazione satellitare distribuita a livello globale, con 5 antenne installate e operative. Il servizio di comunicazione Leaf Line è già stato utilizzato da oltre 15 clienti, tra cui: Astrocast, Pixxel, Virgin Orbit, D-Orbit, Agenzia Spaziale Europea (ESA), Telespazio-Leonardo, l’agenzia spaziale tedesca (DLR) e l’agenzia spaziale indiana (ISRO). Oltre al dispiegamento dei network, il 2021 prevederà un ulteriore sviluppo dei servizi per migliorarne e semplificarne l’operatività da parte dei clienti nonché un’espansione dei protocolli e schemi di comunicazione attualmente utilizzati per ampliare il supporto a missioni più avanzate e performanti. Leaf Space, con sede legale a Milano e operativa a Lomazzi (Como), ha chiuso il 2018 con ricavi per 224 mila euro, un ebitda negativo di 604 mila euro e una posizione finanziaria netta di 89 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Il finanziamento iniziale del round di serie A, ottenuto nel 2020, ha permesso a Leaf Space di avviare nello stesso anno l’ampliamento della propria infrastruttura con nuove stazioni di terra in Nuova Zelanda, Azzorre, Nord America e Bulgaria, insieme con l’estensione della infrastruttura già presente in Spagna e Italia. Questa espansione ha già dato i suoi frutti supportando nuove missioni e applicazioni di servizio per i microsatelliti durante il 2020.
Leaf Space utilizzerà i nuovi finanziamenti per sviluppare ulteriormente i propri servizi di ground segment per microsatelltii della New Space economy, avviando una attività di scale-up globale. A oggi Leaf Space possiede un’infrastruttura di comunicazione satellitare distribuita a livello globale, con 8 antenne installate e operative che diventeranno 11 entro la primavera 2021 con l’estensione della infrastruttura in Sri Lanka, Canada e Australia. Entro la fine del 2021 il network avrà un totale di oltre 15 ground stations dedicate al servizio multi-customer Leaf Line, in aggiunta a diverse stazioni dedicate al cliente svizzero Astrocast, per il servizio esclusivo Leaf Key.
“Riteniamo il ground segment uno dei settori più interessanti nell’ambito della space economy e il team di Leaf Space ha già dato prova di poter operare con successo in questo contesto. Le risorse rese disponibili alla società rendono possibile un significativo scaleup internazionale”, ha dichiarato Giorgio Minola, General Partner di Primo Space.
Alberto Bitetto, fondatore e presidente di Whysol Investments, ha spiegato: “Aumentiamo il nostro impegno, unitamente al completamento dei versamenti del series A, con l’ingresso nel board per supportare i cofounder e il management nell’accelerare il roll-out delle nuove installazioni, l’evoluzione dei servizi e lo sviluppo della clientela per competere nella corsa internazionale alla new space economy”.
Elisa Schembari, presidente di Leaf Space e managing partner di Redseed Ventures, ha commentato: “Leaf Space userà le nuove risorse per continuare il percorso di espansione e consolidare la propria posizione all’interno di uno dei settori più strategici e in forte crescita del panorama internazionale”.
Jonata Puglia, ceo e co-fondatore di Leaf Space, ha affermato: “Questo è un fantastico traguardo per Leaf Space. In poco tempo, Leaf Space è diventata ormai uno dei player di riferimento mondiale nella New Space economy. Ha dimostrato di essere capace di fornire ottimi servizi di ground segment service dalla fase pre-operativa (LEOP) fino al decommissionamento, ma anche nel segmento dei lanciatori spaziali. Il successo di questo round d’investimento dimostra la resilienza del settore, nonostante lo scenario pandemico, e ci permette di continuare il nostro piano di sviluppo della società in maniera spedita e solida. Recentemente, la società è inoltre entrata nel segmento dei servizi con un primo pilota di applicazione di telemedicina basata su telecomunicazioni satellitari per il monitoraggio dei pazienti COvid-19 presso il proprio domicilio. Per i prossimi anni ci attendono sfide nel settore spaziale, insieme a progetti straordinari con i nostri clienti, collaboratori e partner”.
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