Fabrick, Doconomy (realtà svedese che propone soluzioni tecnologiche volte a migliorare l’impatto ambientale) e Mastercard hanno siglato una partnership grazie a cui tutte le banche italiane potranno offrire un servizio per monitorare e misurare l’impatto in termini di anidride carbonica delle azioni del singolo individuo, attraverso l’analisi delle transazioni di pagamento (si veda qui il comunicato stampa).
Fondata nel 2018 da Nathalie Green, Johan Pihl, Jacob Odquist e Fredrik Lagerträd, Doconomy è partecipata da Bank of Åland e, dal dicembre 2019, anche dalla stessa Mastercard (si veda qui il comunicato stampa di allora). Doconomy ha sviluppato un servizio finanziario che offre ai detentori di carte di pagamento il tracciamento delle loro emissioni di Co2 sulla base di un indice proprietario, l’Åland Index. L’indice calcola l’impatto medio di anidride carbonica emessa per ogni euro speso in alcuni settori industriali selezionati ed è i facilmente integrabile da tutti gli istituti bancari. L’indice è già utilizzato per esempio dalla statunitense First Bank e dalla scandinava Nordea.
L’offerta si combina con le potenzialità dell’ecosistema di Fabrick, volto ad innovare il sistema finanziario tramite soluzioni digitali che oggi non possono prescindere dalle tematiche legate alla sostenibilità, considerate a valore aggiunto e prioritarie. L’offerta è ulteriormente valorizzata dalla collaborazione strategica con Mastercard che, già partner europeo di Doconomy, ha accelerato la strada verso progetti innovativi che pongano la sostenibilità al centro, valorizzando le azioni, le transazioni e gli acquisti quotidiani dei possessori di carta Mastercard.
Mathias Wikström, ceo di Doconomy, ha dichiarato: “La grande attenzione del mercato finanziario italiano verso il tema della sostenibilità è ammirabile. La collaborazione con due operatori di primaria importanza, quali Fabrick e Mastercard, permetterà alla nostra soluzione di essere adottata rapidamente da un grande numero di utenti che potranno così rendersi conto dell’effettivo impatto sull’ambiente dei loro comportamenti e adottare di conseguenza comportamenti virtuosi. Il 2030 si avvicina e tutti gli attori del sistema devono fare la loro parte per promuovere catene del valore innovative e maggiormente sostenibili, contribuendo a mettere le persone nella condizione di poter fare la differenza. La sostenibilità oggi deve essere parte integrante del core business di tutte le realtà, in primis quelle finanziarie”.+
Michele Centemero, country manager di Mastercard Italia, ha spiegato: “Per Mastercard affrontare il cambiamento climatico è una delle principali priorità e responsabilità sociali. La partnership con Doconomy e Fabrick è un ulteriore passo per concretizzare i nostri obiettivi verso una sostenibilità innovativa anche in Italia. Attraverso questo nuovo accordo siamo felici di potere offrire in primo luogo alle banche italiane un servizio che dia loro l’opportunità di accelerare e sensibilizzare i consumatori verso comportamenti virtuosi e uno stile di vita sempre più sostenibile”.
Paolo Zaccardi, ceo di Fabrick, ha commentato: “L’accordo con Doconomy e Mastercard è un chiaro esempio di come la collaborazione tra operatori di diversa natura porti vantaggi e permetta la co-creazione di nuovi servizi. Il modello di piattaforma, inoltre, ne rende facile e immediata l’implementazione. Questo nuovo servizio aggiunge grande valore alla nostra offerta e apre un nuovo importante capitolo che vede la sostenibilità, non solo finanziaria, assumere un ruolo centrale nel panorama dell’innovazione finanziaria”.
Fabrick è nata nel 2017 con l’obiettivo di favorire l’open banking, favorendo l’incontro e la collaborazione tra le società fintech, le grandi aziende e gli operatori tradizionali del mondo finanziario, mettendo a loro disposizione tecnologie, competenze e servizi. Fa capo a Banca Sella, che detiene l’80% del capitale. Il resto è invece distribuito tra i soci-imprenditori che via via hanno aderito al progetto apportando in tutto o in parte il capitale della loro azienda alla piattaforma, entrando a far parte del management e della compagine sociale di Fabrick (si veda altro articolo di BeBeez). Nel settembre 2020 Fabrick ha annunciato la sigla di accordo che vedrà, da un lato, Illimity entrare nel capitale di Hype, leader sul mercato italiano nel segmento dei servizi finanziari innovativi forniti da operatori non bancari, che oggi fa interamente capo a Fabrick; e, dall’altro, Fabrick e Gruppo Sella entrare nel capitale di Illimity. Si tratta della prima operazione di consolidamento industriale in Italia nell’open banking (si veda altro articolo di BeBeez).
A oggi Fabrick ha integrato in piattaforma il 97% degli istituti bancari e 198 sono le controparti che usano le oltre 500 API pubblicate. Molti i casi d’uso già in produzione come ad esempio Account Aggregation, Data Enrichment (PFM), Smart Banking, Payment & Collection Engine e il Payment Initiation Sevice (PIS). Quest’ultimo è stato lanciato nel maggio scorso da Illimity Bank (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo 2020 Fabrick, insieme a Bandyer, scaleup che ha sviluppato una piattaforma di videocomunicazione via browser senza l’installazione di software, ha lanciato la branch bancaria virtuale: un nuovo canale digitale di contatto diretto tramite il quale istituzioni finanziarie e realtà corporate possono dialogare con la propria clientela, mantenere e rafforzare le relazioni e garantire una gestione ottimale e tempestiva dell’operatività, anche all’epoca del coronavirus (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’aprile 2020 Soisy, startup fintech di pagamenti rateali online finanziati via P2P lending, ha integrato le sue soluzioni di finanziamento degli acquisti nella piattaforma Fabrick, pubblicandovi le sue API (si veda altro articolo di BeBeez). Fabrick nel maggio 2020 è stata autorizzata da Banca d’Italia a operare come istituto di pagamento (si veda altro articolo di BeBeez). Nel novembre 2021 Fabrick ha lanciato Check Iban, che consente di verificare istantaneamente l’effettivo abbinamento di un codice Iban ad un determinato cliente partendo dal codice fiscale o dalla partita Iva (si veda altro articolo di BeBeez). Check Iban è già utilizzato dalla fintech italiana attiva nei finanziamenti digitali Credimi, che ha scelto di avvalersi della soluzione nel suo processo di onboarding e KYC (Know Your Client): nella fase di riconoscimento dell’identità del cliente, quest’ultimo non deve più inviare documentazione per ricollegare l’Iban alla sua azienda, con conseguente velocizzazione dell’iter. Ricordiamo infine che nell’agosto 2019 Fabrick aveva partecipato al round da 8 milioni di euro di Penta, startup fintech tedesca che offre a startup e pmi una piattaforma digitale per il digital banking (si veda altro articolo di BeBeez), la cui successiva permanenza sul mercato italiano è durata appena 9 mesi (si veda altro articolo di BeBeez).
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