GGG Holding, società controllata dall’imprenditore mantovano Giorgio Girondi, presidente di Ufi Filters, dismetterà progressivamente la propria partecipazione in Banca del Fucino, secondo un piano concordato e condiviso con i vertici della banca presieduta da Mauro Masi e diretta da Francesco Maiolini (si veda qui il comunicato stampa).
Nelle ultime settimane la compagine azionaria di Banca del Fucino ha già visto l’ingresso, attraverso la sottoscrizione di aumenti di capitale riservati, di Angelini Partecipazioni Finanziarie srl, Vulcano srl (che fa capo a Santo Versace) e TXT e-Solutions spa, quotata a Piazza Affari. Nel dettaglio, TXT e-Solutions ha investito circa 14,3 milioni di euro in Banca del Fucino, a fronte dell’emissione di nuove azioni pari a circa il 9% del capitale sociale post-money (si veda qui il comunicato stampa). È previsto l’ingresso a breve nel capitale di altri gruppi di elevato standing.
Nella nota di TXT e-Sollutions si leggeva inolte che il rafforzamento patrimoniale della banca, che ha registrato solo nel mese di gennaio 2021 adesioni complessive all’aumento di capitale per oltre 45 milioni di euro interamente versati per cassa, è finalizzato ad attuare il piano industriale 2020- 2023 (si veda qui il comunicato stampa), focalizzato sul modello di business di una specialty bank a forte vocazione fintech. Banca del Fucino è la capogruppo del Gruppo Bancario Igea Banca e controlla tra l’altro totalitariamente Igea Digital Bank spa., banca digitale con ottime prospettive di sviluppo nell’attuale contesto di mercato.
Gli obiettivi di ratios previsti dal piano sono peraltro stati anticipati: a fine gennaio 2021 CET1 e Tier1 superano il 12% (obiettivo previsto per la fine del 2021), mentre il Total Capital Ratio supera il 14,7% (dato superiore anche all’obiettivo previsto per il 2023). La Banca del Fucino fa ora leva su un patrimonio netto di 144 milioni di euro. I dati finali su raccolta e impieghi evidenziano a fine 2020, rispettivamente, un +34% e un +44%, con un prodotto bancario di quasi 4 miliardi di euro. Il preconsuntivo 2020 consente già di prevedere un utile di circa 8 milioni di euro, ampiamente superiore alle previsioni del piano.
Coerentemente con il piano industriale, il management ha l’obiettivo di promuovere la quotazione della banca che ha contribuito in maniera significativa alla creazione nel corso del 2019 del Gruppo Bancario Igea Banca e al successo dell’operazione di ricapitalizzazione della Banca del Fucino
Ricordiamo che a fine 2018 il consiglio di amministrazione di Banca del Fucino aveva dato il via libera al piano di ricapitalizzazione riservato agli azionisti di IGEA Banca, istituto romano guidato da Francesco Maiolini, specializzato in fintech e credito digitale, che doveva avvenire contestualmente al deconsolidamento dell’intero portafoglio di 300 milioni di euro di crediti deteriorati e contestualmente allo scorporo e valorizzazione (in prospettiva probabilmente quotazione) del ramo fintech di IGEA Banca, dedicato al credito alle famiglie. Nell’ottobre 2019 Banca del Fucino aveva poi concluso come previsto la cartolarizzazione del suo portafoglio di crediti deteriorati su un perimetro di 297 milioni di euro, con AMCO che ha sottoscritto la tranche equity (si veda altro articolo di BeBeez).
Più nel dettaglio, una nota diffusa allora dalla storica private bank laziale, da tempo in cerca di rilancio, e sino ad allora controllata dalla famiglia Torlonia, spiegava che “nell’azionariato di Banca del Fucino entreranno con quote diverse nuovi investitori istituzionali, espressione del mondo industriale e finanziario italiano e internazionale alcuni dei quali già oggi soci di IGEA Banca”, mentre “anche gli attuali azionisti (cioé la famiglia Torlonia, ndr) continueranno a supportare la banca nel suo percorso di crescita.
Dopo il disinvestimento da Banca del Fucino, GGG Holding concentrerà le proprie risorse sulla cura e lo sviluppo delle partecipazioni sia finanziarie sia industriali in portafoglio.