Alle Gallerie d’Italia – Piazza Scala, il museo milanese di Intesa Sanpaolo, è di scena fino al 16 maggio la mostra MA NOI RICOSTRUIREMO. La Milano bombardata del 1943 nell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo”. Tra oltre 3.300 fotografie dell’Archivio Publifoto – con circa 7 milioni di immagini che compongono il patrimonio fotografico di Intesa – che ritraggono la Milano bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, Mario Calabresi, curatore della mostra, ha selezionato 70 immagini di undici luoghi simbolo della città – tra cui il Cenacolo, la Galleria Vittorio Emanuele, Sant’Ambrogio – dove una bomba diretta alla vicina caserma danneggiò il colonnato del bramante dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Brera, l’Università Statale e piazza Fontana – devastati dagli attacchi aerei del 1943. Le immagini mostrano il volto di una città distrutta ma allo stesso tempo coraggiosa, scatti cruciali che ne raffigurano l’orgoglio e la capacità di rinascere. Con la testimonianza storica di eventi così drammatici, la mostra vuole, pur nella grande differenza di origini, situazioni ed effetti rispetto a quel periodo storico, essere di stimolo alla ripartenza attuale della città.
“Molto si è distrutto, ma noi tutto ricostruiremo con pazienza e con la più fiduciosa volontà”. Le parole di Antonio Greppi, primo sindaco di Milano dopo la Liberazione, sono il manifesto più bello e commovente della tenace speranza dei milanesi. “Ricomincia la storia degli uomini che credono soltanto nelle proprie virtù e nelle proprie opere e che considerano la libertà come la continuazione non prescindibile dell’adempimento consapevole dei propri doveri”.
Ai documenti storici sono affiancati gli scatti degli stessi luoghi realizzati durante il lockdown dal fotografo torinese Daniele Ratti. La pandemia ha stravolto la vita quotidiana delle persone e le parole del Sindaco Greppi possono nuovamente suonare di incoraggiamento. (Qui a sn. una immagine di Piazza Fontana e, in alto, una immagine dell’allestimanto). Arricchisce il percorso espositivo il contributo di Umberto Gentiloni, storico e accademico dell’Università La Sapienza di Roma, sulla strategia decisa dagli Alleati di colpire il Paese per abbattere definitivamente il Fascismo nell’agosto 1943, pochi giorni dopo la caduta di Mussolini, e una mappa della città che indica i luoghi maggiormente colpiti dai bombardamenti.
Mario Calabresi, curatore della mostra, ha sottolineato come l’Archivio Publifoto sia un meraviglioso contenitore di memorie del Novecento, dagli anni Trenta agli anni Novanta, “capace di mostrarci la forza con cui ci siamo rimessi in piedi molte volte. In un momento in cui Milano e l’Italia affrontano una nuova sfida, non delle bombe e del fuoco ma di un nemico silenzioso e invisibile, ricordarci cosa abbiamo affrontato e superato deve restituirci la tenacia della speranza”.
L’intero nucleo di fotografie sulla Milano bombardata – circa 3.300 immagini appartenenti all’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo – è stato catalogato a cura dell’Archivio Storico.
A cura di I.G.