Gowan Company LLC, società statunitense con sede in Arizona che opera a livello globale nell’agroindustria, in particolare prodotti per la protezione delle colture, sementi e fertilizzanti, punta a delistare Isagro, produttore milanese di agrifarmaci e biostimolanti quotato a Piazza Affari (si veda qui il comunicato stampa). Gowan si è avvalsa dello studio BonelliErede come consulente legale e di Mediobanca come advisor finanziario. I venditori sono stati assistiti da LCA Studio Legale.
Gowan, infatti, ha siglato un accordo vincolante per acquisire il 99,9% di Piemme srl dall’imprenditore Giorgio Basile e i suoi soci di minoranza. Piemme è la titolare del 51% di Holdisa srl, mentre il restante 49% fa già capo a Gowan dal 2013. Holdisa è a sua volta la sub holding cui fa capo il 53,7% di Isagro. Non solo. Gowan acquisirà anche il 12,3% delle azioni sviluppo di Isagro che fanno capo agli attuali soci di Piemme.
Quelle di sviluppo sono azioni speciali emesse nel 2014 da Isagro, caratterizzate da: assenza dei diritti di voto; extra-dividendo rispetto alle ordinarie; conversione automatica in queste ultime nel rapporto 1:1 in caso di perdita di controllo da parte del soggetto controllante e/o di opa. In base allo statuto di Isagro, la conversione delle azioni sviluppo in azioni ordinarie, nel rapporto uno a uno, avrà luogo alla pubblicazione del comunicato ex art. 102, comma 1,D.Lgs. 58/1998. Al closing dell’acquisizione delle azioni di sviluppo di Isagro, Gowan acquisirà il controllo di Piemme e Holdisa e, di conseguenza, lancerà un’offerta pubblica d’acquisto (opa) su Isagro, al prezzo di 2,76 euro per azione. Sulla notizia, diffusa il 7 marzo, il titolo Isagro ha aperto a Piazza Affari in rialzo del 113%, a 2,658 euro sul prezzo di chiusura di venerdì 5.
Le azioni oggetto di opa includeranno le azioni sviluppo di Isagro e le azioni ordinarie derivanti dalla conversione delle azioni sviluppo in circolazione. Il prezzo di opa corrisponde al valore per azione implicito di Isagro calcolato sulla base del corrispettivo che sarà corrisposto da Gowan ai venditori per l’acquisto delle quote di Piemme e pari a complessivi 18,9 milioni di euro. Il prezzo inoltre incorpora un premio del 118% rispetto al prezzo di negoziazione al 5 marzo scorso; de 143% rispetto alla media del prezzo ufficiale di negoziazione nell’ultimo trimestre, e del 203% rispetto alla media del relativo prezzo ufficiale di negoziazione dell’ultimo semestre. L’operazione valorizza l’equity di Isagro 106,9 milioni.
Il closing è previsto entro il primo semestre 2021 e quello dell’opa entro il terzo trimestre 2021. Il closing è subordinato all’ ottenimento delle autorizzazioni ai fini antitrust e relative al golden power; oltre alla cessazione dei rapporti in essere tra Isagro e le controllate, da un lato, e qualsiasi soggetto situato in Paesi o regioni (ivi inclusa Cuba) in cui un soggetto statunitense non può condurre affari ai sensi dell anormativaapplicabile, dall’altro.
Obiettivo dell’operazione è l’integrazione di Isagro all’interno di Gowan, gruppo a proprietà familiare fondato nel 1962 e oggi presente in 11 nazioni e con ricavi da oltre 70 paesi. Ricordiamo che Isagro aveva stretto un’alleanza strategica con Gowan nel 2013 al fine di sviluppare sinergie di business, rafforzamento finanziario, accorciamento e semplificazione della struttura di controllo (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Isagro è nata nel 1993, lanciata da Giorgio Basile insieme a un team di estrazione Montedison. Dal 2003 è quotata sul segmento Star del MTA gestito da Borsa Italiana, ed era inizialmente focalizzata sulla ricerca e sviluppo di nuove molecole di origine chimica, mentre oggi guida un gruppo che offre prodotti per l’agricoltura a basso impatto ambientale, nel quadro di un progetto di crescita focalizzato sui prodotti di origine biologica e naturale, tenendo fede a un modello di business imperniato sull’“integrated crop management”.
Isagro ha chiuso il 2019 con ricavi per 105,4 milioni di euro, un ebitda negativo per 2,6 milioni e una perdita di 13,9 milioni. I debiti finanziari netti sono ammontati a 34,4 milioni (si veda qui il comunicato stampa). Tuttavia, nei primi 9 mesi del 2020 l’ebitda è tornato positivo, a 4,6 milioni, dopo ricavi per 82,7 milioni, e in cassa c’è liquidità netta per 32,2 milioni, che peraltro non riflette l’incasso di 55 milioni dalla cessione di Fluindapyr e l’acquisizione Phoenix-Del per 3,1 milioni, avvenuti entrambi a ottobre dell’anno scorso (si veda qui il comunicato stampa). Per il 2020 sono previsti un importante utile grazie alla plusvalenza dalla cessione di Fluindapyr e una liquidità netta di 15-20 milioni. Il bilancio 2020 di Isagro sarà approvato il prossimo 16 marzo (si veda qui il comunicato stampa).
L’amministratore delegato di Gowan, Juli Jessen, ha dichiarato: “In qualità di partner fin dal 2013, Isagro ci ha positivamente impressionato in più occasioni. Non vediamo l’ora di ampliare le opportunità commerciali e, in particolare, di integrare gli impianti di produzione e i centri di ricerca di Isagro. Le competenze di Isagro sono complementari a quelle di Gowan e funzionali al posizionamento della stessa Gowan nel settore dell’agricoltura, che è in continua evoluzione”. Il presidente di Isagro, Giorgio Basile, ha spiegato: “L’operazione con Gowan consentirà di valorizzare al meglio gli asset tangibili e intangibili sviluppati da Isagro sin dalla sua fondazione. La complementarietà tra Gowan e Isagro assicura una continuità della missione di Isagro nel settore agrofarmaceutico. Gowan è un partner storico del nostro Gruppo e sono convinto che rappresenti una grande opportunità anche per le tante e qualificate risorse umane presenti nel nostro Gruppo”.