Torna la fiera della ceramica di Bologna, dopo il fermo 2020, numero uno al mondo tra le fiere del settore: il comparto ha un trend di crescita straordinario a detta delle aziende con numeri che non si vedevano dal Dopoguerra. Al centro la sostenibilità ambientale e la sicurezza intesa come benessere della persona, grazie all’altro livello di igiene garantito da questo materiale; insieme al recupero dell’artigianalità e al dialogo tra arte e industria. La sfida è coniugare l’estetica unita a una forte personalizzazione del prodotto con alte prestazioni tecnologiche. Accanto alle tinte neutre, appaiono inserti di colore, il verde tra tutti, mentre il decoro vede quale indiscutibile protagonista il motivo floreale e il fogliame anche nell’allestimento degli stand, spesso veri e propri giardini.
Come ha sottolineato Giovanni Savorani, Responsabile di Confindustria Ceramica, il balzo del comparto è di circa il 13% che nell’export sale al 17,8% verso la Germania; al 18,5% verso la Francia e addirittura al 24% verso i Paesi Bassi. Facilità di manutenzione e alte prestazioni rendono la ceramica versatile e funzionale alle richieste del mercato.
Queste tendenze ci sono state confermate da Graziano Verdi, Amministratore delegato del Gruppo Italcer, nato nel 2017 con sede a Rubiera, in pochi anni arrivato tra i primi 5 italiani del settore e tra i primi 4 per profittabilità; presente in Fiera con i marchi Rondine (formato medio); Ava, brand lusso dedicato alle grandi lastre; Elios per il piccolo formato che riprende le cementine di un tempo; mentre Devon & Devon, impegnato nell’arredo bagno di lusso è stato inserito nel fuori salone. Da segnalare anche la collaborazione con Tonino Lamborghini per la realizzazione della linea effetto pelle Korium dalle tinte forti in linea con il marchio. Importante nella
filosofia aziendale ma oggi nel focus degli investimenti, la collaborazione con gli architetti. Per la fiera, in particolare lo stand Rondine è stato realizzato da Iosa Ghini e quello di Ava da Massimiliano Fuchsas. Le esigenze dell’abitare confermano infatti la centralità della casa nei consumi e una ricerca sempre più sofisticata che crea continuità tra rivestimenti, arredi e oggetti d’arte. In fiera tra l’altro il Gruppo è stato selezionato per far parte dell’Archiproducts Design Selection 2021 “Cersaie 2021”, un percorso tra i migliori Brand del Design Internazionale, che si sono distinti come modello di eccellenza per qualità e innovazione. Quanto
all’andamento del mercato, se il Cresme -come ci ha ricordato verdi – parla di un incremento del 46% nei primi sei mesi “è importante soprattutto considerare la crescita del 19% rispetto al 2019, anno critico. Ora numeri di questo tipo non si ricordano dal Dopoguerra. Nella preparazione dei budget abbiamo dovuto rivedere alcuni parametri, tenendo conto ad esempio che nei prossimi due anni è prevista una crescita significativa sul mercato statunitense che poi si stabilizzerà. A fronte di incentivi che spingono verso l’alto gli investimenti in nuove costruzioni, segnale indubbiamente incoraggiante, è però da considerare l’aumento dei costi dell’energia, tanto
che noi abbiamo ritoccato i listini di un 5. Ci sono ancora margini di crescita e per ora il mercato lo ha accettato ma non sappiamo come si evolverà la situazione.” Rispetto alle tendenze di gusto la forbice si apre sempre di più tra i formati: il formato grande è quello che da qualche anno è maggiormente apprezzato e sul quale l’azienda ha puntato, consolidandosi però anche nel formato molto piccolo. “Inoltre abbiamo un asso, “Advance”, materiale anti-microbico e anti-batterico che associa alla sostenibilità ambientale il benessere inteso come salute della persona, un aspetto sempre più apprezzato dai consumatori. In termini di tendenza si afferma il decoro floreale e il feuillage, che avevamo intuito, trovandoci oggi in buona compagnia con altre aziende: la ceramica replica la natura con prestazioni che sono però inimmaginabili in natura”.
Il Gruppo Panaria ha scelto un segnale forte con un progetto unico dell’architetto Ferruccio Laviani, senza però limitare l’identità dei singoli marchi presenti con 5 stand in fiera. In primo piano l’attenzione alla materia, come l’effetto pietra, che si vede anche in spessore perché gli elementi vengono lavorati in pasta. L’effetto marmo, materiale che nel 2021 ha avuto un ruolo da protagonista, grazie ad una mimesi ormai quasi perfetta nel lapideo di fabbrica, gioca sulla sinestesia per gli effetti sensoriali: si vede con le mani, si tocca con gli occhi, per un gioco prezioso. Il marchio Panaria ha recuperato in particolare la tradizione della pietra anche nel
linguaggio con la “Via Maestra”, che si richiama ai lastricati romani e i decori dai nomi evocativi: “percorsi”, “tragitti” e “cammini”. Altra scelta anche l’effetto metallo da combinare con altre collezioni. Il marchio Cotto d’Este, in particolare, ha presentato “Allure” con l’effetto marmo e il richiamo al fascino di un materiale prezioso e tradizionale associato a prestazioni importanti di esclusività.
Cerdisa Ricchetti ha giocato sul claim Eartyh=Health improntato alla sostenibilità, con lunga durabilità a zero emissioni, puntando a una comunicazione che sposa una filosofia green a 360 gradi. Con il marchio Cromìa in particolare ha scelto l’azzardo cromatico; mentre con Roberto Cavalli ha sposato la nuova linea della casa madre, che ha portato avanti una rivisitazione in chiave Pop e Animalier, con un richiamo alla vita urbana.
Anche l’azienda Ceramica Sant’Agostino, una storia di oltre 50 anni, punta sulla sostenibilità non solo come scelta etica e produttiva ma come profilo estetico con lo slogan Beauty beyond Nature, partendo dalla perfezione e dall’armonia insita nella natura per elaborare le collezioni: Deconcrete, dai toni allegri improntata alla libertà d’espressione; Preziosi, dedicata alla luce; FusionArt, legata al dialogo tra la natura e l’arte; UnionStone, dedicata alla materia della terra e della luna; Ricordi, ispirata ai legni nobili; Sable, sui toni della sabbia come elemento primordiale; FineWood, variazioni di legni mutuate dall’architettura scandinava; Mystic, ispirata al marmo e alla sua potenza; e VeniceStone, sulla breccia veneziana con nuove coordinate per antiche movenze.
Il Gruppo di Fiorano modenese, Iris Ceramica, festeggia i suoi sessant’anni di attività puntando sull’innovazione tecnologica con superficie ceramiche reattive grazie alla tecnologia “Hypertouch”, l’attivazione di applicazioni domotiche attraverso lo sfioramento delle superfici. In tal modo gli aspetti anti-estetici degli impianti sono nascosti e si ottengono varie combinazioni per personalizzare la realizzazione delle soluzioni. Altra innovazione presentata in fiera “Active”, tecnologia per rendere le superfici eco-attive, con prestazioni anti-muffa, anti-batterica, ad esempio. Sotto il profilo delle soluzioni estetiche, in prima assoluta “Luce”, il nuovo progetto firmato da Guillermo Mariotto, una finitura che cattura la luce a effetto tridimensionale con lastre molto grandi anche per l’utilizzo all’esterno, integrando prestazioni tecnologiche elevate con intuizione artistica.
Marazzi conferma il trend di crescita del settore e l’evoluzione dell’abitare verso uno stile che coniughi ricerca estetica e prestazioni tecnologiche avanzate che potenzino resistenza, durabilità, igienizzazione, sostenibilità anche nei cicli produttivi, ad esempio ottimizzando il risparmio energetico. Sul fronte della sicurezza l’azienda ha messo appunto “Puro Marazzi”, nuovo brevetto in grado di eliminare il 99% degli agenti patogeni senza necessità di attivazione da calore, grazie alla presenza di ioni d’argento nell’impasto; mentre in termini di prestazione “Step wise” è un prodotto anti-scivolosità che però conserva la morbidezza al tatto. L’obiettivo è coniugare estetica e prestazioni con alcune sfide come i formati molto grandi dallo spessore sottile e i piccoli formati con il recupero della ceramica tradizionale come dimostra Crogiolo Marazzi, mutuato dalle zellige arabe. Nel decoro è protagonista il dialogo con l’architettura e il design nell’ottica Custom made; i colori brillanti e intensa; la ricerca di nuovi smalti di nuovissima generazione che consentono profondità al colore e la grande affermazione dei motivi floreali, accanto a quelli geometrici, come quinte, che ricordano l’effetto carta da parati ma con prestazioni igieniche e di durabilità del tutto diverse.
“Art Aptitude” è il tema della fiera per Sichenia Gruppo Ceramiche di Sassuolo che intende coniugare arte ed artigianalità in tutte le diverse collezioni con l’idea di recuperare la tradizione nell’incontro con l’innovazione. “La domanda di mercato – sottolinea l’azienda – va oltre i soliti colori ‘neutri’ che comunque resistono e la proposta del Gruppo punta a quattro aree colore, rispettivamente, le tinte terrose; gli azzurri del cielo; i verdi della natura; e le tinte trasparenti dai toni decisi simbolo dell’industria con inserti ad esempio in plastica.” I rivestimenti diventano un elemento di arredo che il cliente vuole personalizzare, quasi su misura.
a cura di Ilaria Guidantoni