Tiziano Bonanni, esponente importante della scena artistica contemporanea, è pittore, scultore, grafico, designer e insegnante: personalità versatile, per molti anni ha disegnato i tessuti per i marchi della moda italiana di primo piano, e, come ci ha raccontato, crede molto nell’empatia dei luoghi.
“Quando entro in posto devo appoggiarci il cuore e lo sguardo”, è stata l’accoglienza riservata a BeBeez in occasione di una visita nella sua bottega: non solo uno studio né una galleria.
Qui si respira l’intensità dei ricordi: era la macelleria del padre dov’è cresciuto, consapevole che una bottega è soprattutto un luogo di incontri e di condivisione. Così è la sua scuola, l’Accademia Rosso Tiziano, finalmente riaperta, attiva dal 1997 a Scandicci, in provincia di Firenze.
La sua formazione è classica, diplomandosi nel 1990 all’ Accademia di Belle Arti di Firenze per laurearsi poi, nel 2014 in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi della Pittura, Biennio Specialistico, presso la stessa Accademia.
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Nel suo lavoro è infatti ben presente una tecnica di alto profilo e l’attenzione al disegno dai tratti classici, sui quali innesta degli assemblaggi, con risultati originali. Sono le sue “transizioni” che infrangono i confini tra le arti, com’è emerso chiaramente dalla mostra del 2019 a Palazzo Vecchio, Identity, dedicata al tema dell’identità appunto come valore portante dell’individuo in rapporto al proprio tempo e alle sue trasformazioni storiche e sociali ma anche identità come costante aurea 1,618 o “divina proporzione” che dall’uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci, nel suo 500esimo anniversario della morte, si pone come pietra d’angolo fra imprevedibile genialità umana e intelligenza artificiale, fra limiti della perfezione programmata e potere illimitato dell’intuizione che l’uomo possiede geneticamente da sempre.
La sua è una produzione che dagli anni Novanta ha elaborato in una continua sperimentazione, ma da sempre aderente alle tematiche sociali ed esistenziali, che di recente l’artista ha ulteriormente elaborato. E’ soprattutto dal Duemila che l’artista impiega materiali diversi per genere e provenienza con una scelta mirata ad esempio dalla natura, dal legno, alle piante agli animali, forte di un’attenzione all’ambiente.
Personaggio dalle tante passioni, quale quella per le moto e per i numeri in chiave cabalistica, è un atleta e judoka che ha tratto ispirazione dalle discipline marziali fondendole con le proprie radici umanistiche per il raggiungimento della qualità in ogni attività della vita e dell’arte come principio d’eccellenza. E’ stato anche un calciante di parte bianca per il quartiere di Santo Spirito nel gioco del calcio in livrea, noto come calcio storico fiorentino, a testimonianza dell’attaccamento alla sua città.
a cura di Ilaria Guidantoni