28.5 €
Autore: Beba Marsano
Casa editrice: Cinquesensi
Anno di pubblicazione: 2022
Acquista su AmazonDescrizione prodotto
Riscoprire l’Italia meno nota attraverso luoghi singolari, uscendo dalle rotte più battute, fare breccia del comportamento del turismo, uscendo dagli itinerari tipici del turismo di massa e solleticando cercatori di emozioni, che non vogliano piantare bandierine per essere fieri di aver messo il proprio piede in un luogo ambito e riconosciuto dai più; quanto desiderosi di scoprire eccellenze nascoste. Giunge alla terza tappa il viaggio con “Altre 101 meraviglie d’Italia da scoprire” come recita il sottotitolo. Il libro è nato da un’idea della giornalista Beba Marsano, pubblicato dalla casa editrice Cinque Sensi, per uscire dalle solite rotte. Dopo i primi due volumi usciti nel 2016 e nel 2018, ecco un invito a scoprire luoghi nuovi, destinazioni mai pensate e anche a suggerire delle mete all’interno di città o posti molto noti ma dove l’attenzione è polarizzata su poche o molte grandi attrazioni. La proposta, come ci ha raccontato l’editore Leonardo Castellucci, è controcorrente: capire perché l’Italia è diventata un mito prima che le strategie di comunicazione guidassero le scelte, le agenzie turistiche e i gusti di tutti noi. L’Italia non è solo la Firenze culla del Rinascimento, la Roma dei Papi e quel sogno surreale che è Venezia; ma un mosaico di storie che ne spiega la grandezza, ad esempio la presenza della Chiesa che è stata per secoli il più grande committente mai esistito; e ancor prima l’Impero romano che ha creato nella Capitale forse uno dei più grandi musei a cielo aperto; e ancora perché il collezionismo è nato con i Medici. Il libro non vuole essere un semplice catalogo né una guida che suggerisce itinerari anche se, di volta in volta, menziona un luogo dove mangiare, un albergo dove sostare o ancora un artigiano particolarmente interessante o un altro luogo da visitare nelle vicinanze. Così accade a Firenze, dove abbiamo incontrato l’editore, al Museo Marino Marini, grande scultore del Novecento, nato a Pistoia dove ha sede un altro museo a lui dedicato e la vicina Galleria Palazzo nella sede di Coveri. Tra le tante opere e luoghi possiamo citare in Trentino la casa-museo di Fortunato Depero a Rovereto o la collezione dei teatrini del Sei e Settecento a Bressanone; a Milano la Fondazione Arnaldo Pomodoro che è rappresentata sulla copertina con il celebre Labirinto e, sempre al Nord, la Cena di San Gregorio Magno nell’antico Refettorio del Convento dei Servi di Maria nel Santuario di Monte Berico sopra Vicenza di Paolo Veronese, una delle tre cene rimaste in loco. Le altre due sono rispettivamente, alle Gallerie dell’Accademia a Venezia e al Louvre, dove naturalmente godono di ben altra visibilità. E ancora all’Accademia Carrara a Bergamo i tre Crocifissi di Vincenzo Foppa, pittore di lignaggio, amico del Mantegna, forse non abbastanza conosciuti. Nel Centro Italia abbiamo scoperto nella Pinacoteca di Fiesole, il Trionfo di Jacopo del Sellaio; e il Museo della Biccherne a Siena, delle antiche giurisdizioni con piccole tavole assai interessanti; mentre a Roma la casa del pittore Giorgio De Chirico meriterebbe di essere vista; così i Giardini di Villa Lante a Bagnaia, in provincia di Viterbo. Nel sud, ci ha colpiti, in Campania la Villa d'Augusto a Positano e la villa di Poppea a Torre Annunziata che valgono davvero un viaggio; mentre in Sardegna l'Abbazia romanica persa nel vuoto a San Pietro di Sorres in Provincia di Sassari o ancora in Calabria a Taverna in Provincia di Catanzaro, la collezione della Pinacoteca nella chiesa monumentale di San Domenico dove c'è Mattia Preti, grande pittore del Seicento italiano. Spingendosi nel tacco d’Italia troviamo i mosaici di Santa Maria della Croce a Casarano, nel Salento, in quella Terra d’Otranto della Puglia paleobizantina.
All’editore abbiamo chiesto la sua scoperta grazie a questo viaggio e ha citato il cratere di Assteas del II secolo a.C. nel complesso medioevale del Castello di Montesarchio.
Un viaggio appagante anche virtualmente tra le pagine del libro che ha un bell’impianto fotografico, un’impaginazione preziosa, molto nello stile museale senza essere patinata.
Mila Fiorentini