Scientifica Venture Capital, veicolo nato lo scorso novembre con l’obiettivo di sostenere ricercatori e startup che presentano idee tecnologiche innovative, finanzierà Green Independence con un bridge round che consentirà alla startup di estendere il suo portfolio IP in vista dell’imminente seed round (si veda qui il comunicato stampa).
Green Independence è una startup innovativa nata nel 2020 con l’obiettivo di democratizzare l’accesso alle energie rinnovabili per fermare e invertire il riscaldamento globale, dando la possibilità di autoproduzione di energia utilizzando solamente il sole e l’acqua in modo totalmente ecosostenibile. La società intende risolvere i tre principali problemi del settore energetico come l’intermittenza dell’energia solare, le emissioni inquinanti di CO2 e la produzione intensiva di energia, grazie alla tecnologia proprietaria New Artificial Leaf (NAL), cioè un pannello fotovoltaico di nuova generazione che integra al suo interno una cella elettrochimica in grado di ospitare diverse reazioni, tra cui la produzione di idrogeno verde, il riciclo della CO2 e di altri prodotti secondari.
Più nel dettaglio, Green Independence utilizzerà i fondi raccolti per rendere quanto più possibile le risorse rinnovabili accessibili e a basso costo, invertendo gli effetti del cambiamento climatico e dell’inquinamento. Grazie all’investimento di Scientifica, la società potrà inoltre estendere il suo primo brevetto a livello internazionale, proteggendosi dalla concorrenza e, poi, completare la scrittura di un ulteriore brevetto che aggiungerà un aspetto strategico alla tecnologia NAL: la purificazione integrata di acque di scarto. Questo aspetto da solo permetterà a NAL di fornire un prodotto secondario, appunto l’acqua purificata, per abbassare il costo di produzione dell’idrogeno verde potenzialmente anche sotto la soglia di 1 euro al kg. Una volta completato questo step, la società sarà pronta per il seed round che finanzierà il completamento dello sviluppo tecnologico necessario all’ingresso sul mercato.
Alessandro Monticelli, fondatore e ceo di Green Independence, ha dichiarato: “Immaginiamo un mondo in cui la produzione di energia non sia solo nei perimetri industriali ma sia tutta intorno a noi: grazie alla flessibilità e alla modularitá della nostra New Artificial Leaf sarà possibile produrre e trasportare idrogeno verde lungo le autostrade, le ferrovie, nei parcheggi e stazioni, negli aeroporti e porti ma anche offshore a qualche km dalle coste e persino sui tetti delle nostre case per creare vere comunità energetiche. Siamo convinti che non serve distruggere e ricostruire: possiamo davvero salvare il nostro futuro anche solo convertendo gli attuali sistemi energetici esistenti e le attuali infrastrutture”.
Riccardo D’Alessandri, Managing Partner di Scientifica, ha aggiunto: “Siamo lieti che il nostro investimento serva a rafforzare e divulgare un sistema così innovativo per la creazione di idrogeno verde. Quando scegliamo di investire in una start-up, oltre a puntare sull’ elevata componente tecnologica quale garanzia di competitività economica, mettiamo in primissimo piano l’impatto che genera in termini sociali ed ambientali. La tecnologia NAL detterà nuovi paradigmi produttivi nel settore del climate tech, che mettono insieme la redditività del modello di business e la garanzia di una sostenibilità vera, lontanissima dal green-washing così capillarmente diffuso oggi nel settore delle rinnovabili. Per questo siamo orgogliosi di avere Green Independence a bordo”.
Guidato dal managing partner Riccardo D’Alessandri, Scientifica Venture Capital è stato lanciato lo scorso novembre con l’obiettivo di investire nelle fasi pre-seed, seed ed early stage di startup che operano nel campo della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica. La società è partecipata da Ventiseidieci, azienda italiana fondata dallo stesso D’Alessandri e attiva nella ricerca e sviluppo nel campo dei nuovi materiali, biotecnologie e intelligenza artificiale, e dall’operatore di venture capital londinese LSG Ventures Limited.
Tra le startup già finanziate si menzionano Brief, fondata da Massimo Falvo, che ha sviluppato un social network basato sull’intelligenza artificiale in grado di identificare gli interessi degli utenti, raccogliere testi ed articoli inerenti e sintetizzarli in brevi note vocali e in cui Scientifica ha investito 200 mila euro; Exo Lab Italia, startup biotech, fondata da Stefano Fais, Mariantonia Logozzi, Lorenzo Cilli e Valerio Carconi, che utilizza nanovescicole vegetali provenienti da agricoltura biologica naturale per trasportare i nutrienti nell’organismo e in cui Scientifica ha investito 500 mila euro; Vbite, startup fondata da Matteo Astolfoni Fossi e Lorenza di Clemente, che ha sviluppato un innovativo morso per cavalli corredato di un sistema vibrante che induce nel cavallo una sensazione di benessere invece che di costrizione e in cui Scientifica ha investito 150 mila euro; e Libera Biotech, fondata da Giorgio Chiozza, che ha creato una linea prodotti di dermocosmesi e dispositivi medici altamente innovativi, ispirati dalla natura e ideati per difendere dalle malattie virali, in cui Scientifica ha investito 150 mila euro. Ricordiamo che un paio di mesi fa Scientifica ha inoltre lanciato la prima Call4ideas che si propone di raccogliere e selezionare candidature dall’alto contenuto innovativo e con un sottostante tecnologico basato sulla presenza di proprietà intellettuale (si veda altro articolo di BeBeez), con focus nei settori della manifattura avanzata, dei nuovi materiali e dell‘intelligenza artificiale. La call, chiusa lo scorso 4 maggio, premierà un massimo di 4 progetti supportandoli in un processo di crescita e di posizionamento sul mercato.