E’ stato sottoscritto ieri l’accordo quadro che disciplina termini, condizioni e impegni delle parti nell’operazione di fusione per incorporazione di Banca Popolare Valconca in amministrazione straordinaria in Cherry Bank, a sua volta nata a ottobre 2021 dalla fusione del servicer Cherry 106 spa con l’istituto padovano Banco delle Tre Venezie e controllata da Giovanni Bossi (si veda qui il comunicato stampa).
Pur essendo la fusione avvenuta a inizio ottobre 2021, la nuova entità nata dall’incorporazione del servicer Cherry 106 spa (ex Cassiopea NPL) nell’istituto di credito padovano Banco delle Tre Venezie ha assunto la denominazione di Cherry Bank soltanto a marzo 2022. Oggi, Bossi è socio di maggioranza relativa con il 40,7% (si veda altro articolo di BeBeez).
Cherry Bank aveva presentato un’offerta vincolante per il 100% di Banca Popolare Valconca a inizio aprile e i commissari straordinari Francesco Fioretto e Livia Casale avevano concesso all’istituto padovano un periodo di esclusiva negoziale sino a fine maggio (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, lo scorso febbraio, Cherry Bank aveva presentato un’offerta non vincolante, così come aveva fatto ancheil fondo statunitense JC Flowers, specializzato in investimenti nel settore finanziario (si veda altro articolo di BeBeez).
Banca Popolare Valconca è stata assistita da Prometeia come advisor industriale e finanziario e da Orrick come advisor legale. Cherry Bank è stata assistita da KPMG come advisor tecnico e da Legance – Avvocati Associati come advisor legale.
L’istituto, che ha sede a Morciano di Romagna, era stato posto in amministrazione straordinaria dalla Banca d’Italia il 3 dicembre 2022 (si veda qui il comunicato stampa), dopo che i soci avevano bocciato la proposta di fusione per incorporazione in Blu Banca del gruppo Banca Popolare del Lazio (si veda qui il comunicato stampa), ritenuta indispensabile dagli stessi ex vertici dell’istituto riminese per il salvataggio della banca.
Ricordiamo che Banca Popolare Valconca era nata come Banca Cooperativa Morcianese il 13 agosto 1910, nel cuore della Valle del Conca. I dodici fondatori avevano deciso di dar vita a una banca caratterizzata da spirito di solidarietà e mutualismo. Dal primo sportello aperto nel 1910, la banca è via via cresciuta fino a contare filiali in diverse città tra le province di Rimini e Pesaro. Nel 2018 Banca Popolare Valconca si è trasformata in spa. L’istituto ha un capitale sociale pari a quasi 27,3 milioni di euro interamente sottoscritto e versato dai 4.841 soci. Il patrimonio netto è sceso dagli oltre 59,3 milioni di fine 2021 ai 58,4 del 30 giugno 2022. Al 31 dicembre 2021 ha registrato una perdita di quasi 4,5 milioni, mentre al 30 giugno scorso ha conseguito un utile di 585mila euro.
Nel dettaglio, l’accordo quadro prevede l’assegnazione ai soci Banca Popolare Valconca di azioni ordinarie di nuova emissione di Cherry Bank nel rapporto di una azione ordinaria di Cherry Bank per ogni azione ordinaria Banca Popolare Valconca, grazie alle quali i soci di Banca Popolare Valconca arriveranno a detenere il 10% del capitale sociale di Cherry Bank post fusione. Le valorizzazioni relative delle due Banche, che hanno condotto alla determinazione del rapporto di cambio, tengono conto, tra gli altri, dei multipli abitualmente applicati sul mercato per le banche specializzate, in quanto in grado di esprimere più elevati livelli di redditività e di avere maggiore attrattiva per gli investitori rispetto alle banche tradizionali.
Inoltre, nell’ambito dell’operazione di aggregazione e allo scopo di favorirne il buon esito, Cherry Bank riconoscerà un diritto personale non cedibile agli azionisti di Banca Popolare Valconca, che siano soci della Banca risultante dalla fusione dalla data di approvazione dell’Assemblea fino al momento in cui si realizzino le condizioni per l’esercizio dello stesso, che consentirà loro di beneficiare di eventuali plusvalori che dovessero risultare dall’esito positivo di alcuni contenziosi attivi attualmente pendenti e dall’eventuale dismissione di un asset strategico di Banca Popolare Valconca.
In un’ottica di sostegno a quei soci che avessero necessità di liquidare le proprie azioni (assegnate in sede di fusione e detenute ininterrottamente sino alla data della possibile cessione), l’ad di Cherry Bank Giovanni Bossi si è impegnato personalmente ad acquisire o far acquisire azioni per un controvalore massimo complessivo pari a 2 milioni di euro, garantendo l’acquisto delle prime 700 azioni per ciascun socio richiedente e per le eventuali azioni residue eccedenti tale soglia, un acquisto pro- quota sino al raggiungimento dell’ammontare massimo.
I commissari straordinari di Banca Popolare Valconca, Livia Casale e Francesco Fioretto, hanno commentato: “La sottoscrizione dell’accordo quadro con Cherry Bank giunge al termine di una strutturata e trasparente procedura competitiva, avviata nel mese di gennaio ed aperta a banche, intermediari finanziari ex. Art. 106 e fondi di investimento con esperienza nella partecipazione in istituzioni finanziarie. L’offerta ricevuta da Cherry Bank è stata l’unica che rispettasse i requisiti richiesti dalla procedura in termini di perimetro di Banca Popolare Valconca oggetto di aggregazione, di valorizzazione del rapporto con i soci attuali, di rafforzamento patrimoniale e di tutela del personale e della vocazione territoriale della banca. Siamo confidenti che l’integrazione di Banca Popolare Valconca con una banca specializzata, a oggi realtà unica nel settore per tassi di crescita e diversificazione delle aree di business in cui opera, con un ROE al 31.12.2022 pari al 22,2% e prospettive di ulteriore incremento in arco piano, consentirà di generare valore nel lungo termine per gli azionisti e per il territorio”.
Ricordiamo che Cherry Bank ha chiuso il 2022 con un utile netto di 10,9 milioni di euro rispetto alla perdita netta (dato pro-forma) di 756mila euro del 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Un risultato che arriva a fronte della crescita del 5% dell’erogato lordo a quota 600 milioni di euro, così come già comunicato lo scorso gennaio (si veda altro articolo di BeBeez), servendo oltre 2.500 imprese attraverso le sue tre business unit dei servizi bancari tradizionali, crediti fiscali e special situations.
Banca Popolare Valconca, quale banca a forte radicamento territoriale, continuerà a operare con il proprio marchio al fine di assicurare una lettura di continuità sul territorio di riferimento. Per Cherry Bank tale operazione di fusione, che nasce da solide motivazioni di carattere industriale, mira a permetterle di accelerare il percorso già avviato con l’integrazione del Banco delle Tre Venezie nel 2021. La banca che risulterà dall’integrazione tornerà nuovamente a svolgere il ruolo di aggregatore, con evidenti ricadute positive a beneficio degli azionisti, del territorio e di tutti gli stakeholder.
“L’obiettivo è quello di consolidare il posizionamento di Cherry Bank come banca specializzata dal profilo contemporaneo, conservando il proprio radicamento nel territorio. L’operazione di fusione consentirà di massimizzare le prospettive di redditività derivanti dal business model di Cherry Bank, beneficiando dei valori distintivi della banca”, ha spiegato Giovanni Bossi, che ha aggiunto: “Il progetto, il cui completamento è subordinato all’approvazione delle Autorità di Vigilanza e delle Assemblee delle banche, non comporterà comunque tensioni per il personale di Banca Popolare Valconca. Prevediamo, infatti, di utilizzare le sovrapposizioni organizzative e/o operative a favore del processo di crescita dimensionale che Cherry Bank aveva già in animo di intraprendere”.
Cherry Bank ha appena lanciato la nuova divisione Alternative Investments con focus su servizi e prodotti non tradizionali nel comparto dei patrimoni (si veda altro articolo di BeBeez). A guidarla sarà Andrea Florio, ex direttore finanziario e responsabile del business development di Banca Finint e, in seguito, direttore generale di Natissa sgr appartenente all’investitore americano Bain Credit Capital. A settembre 2022, dopo il lancio precedente della divisione special situations (si veda altro articolo di BeBeez), la banca aveva presentato quella dedicata al Wealth Management avviando contestualmente un piano di assunzioni ad essa dedicata (si veda altro articolo di BeBeez) per la creazione di un nuovo pool di professionisti nella gestione del risparmio da dislocare nelle zone già presidiate dalle filiali della banca (Padova, Mestre, Treviso, Verona e Vicenza) e in altri territori target per disponibilità di ricchezza, con l’obiettivo di creare una boutique per risparmiatori e imprese. In precedenza, ai settori degli NPL e della tecnologia applicata al credito (Cherry Bit, la piattaforma di intelligenza artificiale sviluppata da Cherry srl fondata sempre nel 2020 da Bossi, si veda altro articolo di BeBeez), si erano aggiunti i servizi legali con la nascita della società tra avvocati Cherry Legal (si veda altro articolo di BeBeez) e la compravendita di crediti fiscali, grazie al lancio, assieme a Banco BPM, della piattaforma fintech SuperB Cherry106, dedicata all’acquisto di crediti fiscali derivanti dagli interventi di riqualificazione energetica superbonus, ecobonus, sismabonus (si veda altro articolo di BeBeez).f