Exit in vista per piattaforma di shipping creata da Pillarstone Italy con Premuda e FINAV holding. Lo si legge in una nota del fondo specializzato in ristrutturazioni aziendali e finanziato da KKR, che precisa anche che nel frattempo la piattaforma continuerà nell’attività di compravendita di navi per trasformare la flotta e posizionarsi nel settore eco-tanker, con investimenti complessivi previsti per 250 milioni di dollari. Intanto Premuda ha abbattuto il debito e stima un ebitda margin del 40% nel 2021 (si veda qui il comunicato stampa).
“Se creare la piattaforma e farla crescere è stato l’obiettivo principale dell’ultimo triennio, quello dei mesi a venire sarà dedicato invece a trasformare la flotta e renderla appetibile in un orizzonte di medio periodo per il mercato dei capitali o per un primario investitore strategico“, ha detto infatti Il ceo di Pillarstone Italy, Gaudenzio Bonaldo Gregori, sottolineando: “La nostra flotta in acqua comprende ben trentuno unità, di cui sette porta-rinfuse secche e ventiquattro petroliere, due delle quali saranno prese in consegna nel corso del 2022. Si tratta di due cisterne super-eco di nuova costruzione, noleggiate a lungo termine con opzioni d’acquisto da un primario armatore giapponese con cui nel 2020 avevamo già fatto un’operazione analoga”.
E Marco Fiori, ceo di Premuda e presidente di FINAV Holding, ha aggiunto: “Nell’ultimo periodo abbiamo costruito insieme ai nostri stakeholder un piano industriale molto articolato, che si pone un duplice obbiettivo: da un lato il rinnovamento della flotta e dall’altro un deciso riposizionamento di Premuda e FINAV, che oggi industrialmente sono già consolidate, nel settore eco-tanker”. Da qui l’attività di compravendita di navi che consiste da un lato in cessioni di navi non strategiche e dall’altro, con il ricavato, l’acquisto appunto di navi eco-tanker: “Le navi che stiamo vendendo rappresentano una fondamentale fonte di auto-finanziamento per avviare un programma di nuovi investimenti trasversale alla piattaforma per un valore che supera i 250 milioni di dollar”, ha precisato Fiori. In particolare, l’obiettivo è acquistare nel giro di due anni fino a un massimo di sette petroliere eco e super-eco. “E se la preferenza è nettamente per le navi già in acqua, costruite dopo il 2016,” specifica Fiori, “i progetti di new-building non possono essere esclusi a priori, anche se gli stessi per loro natura richiedono una grandissima cautela, anche a causa dell’incertezza che perdura circa la soluzione ottimale al problema della scelta del carburante del futuro”, ha concluso Fiori.
Ricordiamo che Premuda è controllata da Pillarstone dal marzo 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). Dopo aver raggiunto un accordo con le tre principali banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Carige), la società era stata infatti ricapitalizzata e delistata da Piazza Affari dal fondo stesso (si veda altro articolo di BeBeez). E nel corso del 2019 era tornata pienamente in attività (si veda altro articolo di BeBeez). A inizio 2019 Pillarstone Italy aveva poi rilevato 300 milioni di euro di crediti deteriorati shipping da Intesa Sanpaolo e Unicredit, verso i gruppi armatoriali Motia, Perseveranza di Navigazione, Elbana di Navigazione, Morfini e Finaval (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era stata condotta tramite il fondo FINAV gestito dall’irlandese Davy Investment Fund Services Limited. Successivamente FINAV ha acquisito altri crediti dalle medesime banche, arrivando a un totale di asset shipping in gestione per 500 milioni di euro, cui sono seguiti poi ulteriori apporti da parte anche di altre banche verso altri gruppi armatoriali. Buona parte di quei crediti è già stata trasformata in navi a seguito di operazioni di ripossessmento, navi che poi appunto sono state date in gestione a Premuda. Tecnicamente la flotta è destinata a essere gestita da CSM Italy, una joint venture costituita da Premuda con Columbia Shipmanagement (CSM), un gruppo internazionale con 40 anni di esperienza nella gestione di flotte e nei servizi marittimi per l’industria dello shipping (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel corso del 2021 Premuda-FINAV hanno venduto sette unità non più strategiche per la flotta (Four Coal, Four Emerald, Four Diamond, PS Valletta, Marlene D’Amato, Grazia e PS London) e nelle prossime settimane le vendite di navi non-core proseguiranno (PS Houston e PS Milano). Sempre a breve è atteso invece un primo deciso passo nella nuova direzione strategica con l’acquisto di una nave cisterna di costruzione sudcoreana-vietnamita del 2019, scrubber-fitted, ha anticipatp Fiori.
E non solo. FINAV e Premuda si affacceranno anche sul mercato del credito: “Stiamo vagliando diverse opportunità. Negli anni scorsi abbiamo fatto ampio ricorso ad operazioni di sale and lease back ed abbiamo già identificato un’ulteriore ticket da 35 milioni di dollari su tre navi, che contiamo di mettere a terra nel primo trimestre del 2022, a sostegno del nostro capex plan”, ha precisato Roberto Rondelli, partner di Pillarstone Italy.
Parlando invece del canale bancario tradizionale, nel 2021 il Gruppo FINAV ha concluso una prima importante operazione con BPER Banca per il parziale rifinanziamento di una petroliera. Ma il piano prevede ancora ricorso all’indebitamento bancario, al fine di ottimizzare le fonti di finanziamento di FINAV, che al momento sono quasi interamente composte da patrimonio.
Enrico Barbieri, ceo di FINAV Holding e cfo di Premuda, ha detto in proposito: “Il Gruppo FINAV si è dato l’obiettivo di reperire circa 50 milioni di dollari dal canale bancario tradizionale. Siamo ottimisti di poter raggiungere questo obbiettivo, sia per la qualità degli attivi che intendiamo finanziare, sia perché il nostro approccio sarà altamente conservativo in termini di loan to value.”
Infine, un altro passo molto importante per il gruppo allargato di shipping company controllate da Pillarstone è la definitiva riorganizzazione del debito finanziario di Premuda, conclusa lo scorso dicembre. Per effetto della nuova manovra finanziaria la shipping company genovese vede il proprio debito bancario scendere da 117 milioni a circa 44 milioni di dollari. “Abbiamo restituito ai nostri creditori bancari oltre 45 milioni di dollari in anticipo rispetto alle scadenze ed in cambio abbiamo ottenuto la loro partecipazione ad un importante operazione di rafforzamento patrimoniale della nostra società”, ha sottolineato Fiori. La società prevede di chiudere il 2021 con ricavi per 104,2 milioni e un ebitda di 41,2 milioni (40%). Una crescita molto rilevante rispetto al 2017, in cui totalizzava ricavi pari a 43,5 milioni, e un ebitda di 7,3 milioni (17%).
Tra le altre ultime operazioni condotte da Pillarstone Italy, ricordiamo che ha votato a favore del piano concordatario proposto dal gruppo PSC, Clessidra Capital Credit e TIM per Italtel e omologato a dicembre dal Tribunale di Milano (si veda altro articolo di BeBeez), dopo che nel giugno 2020 Pillarstone aveva acquistato a sconto da Unicredit i crediti vantati da quest’ultima verso Italtel (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo 2021, invece, Pillarstone Italy aveva erogato insieme a Banca Finint nuova finanza a Magicland spa, la società che gestisce l’omonimo parco divertimenti a Valmontone (Roma), il più grande del centrosud d’Italia (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre nel novembre 2020 sempre Pillarstone Italy aveva ceduto a Mermec (Angel Group) la business unit nei trasporti del gruppo Sirti (si veda altro articolo di BeBeez).