Il mercato degli investimenti globali nel settore fintech ha raggiunto i 98 miliardi di dollari nel primo semestre 2021 con 2.456 operazioni tra m&a, private equity e venture capital. Una cifra importante, considerando che nell’intero 2020 erano stati investiti 121,5 miliardi. Lo calcola Kpmg nel suo ultimo Report Pulse of Fintech(si veda qui il comunicato stampa e qui l’intero studio)
In particolare, gli investimenti di venture capital hanno toccato il record dei 52,3 miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2021, più che raddoppiando i 22,5 miliardi registrati nel secondo semestre del 2020 e quasi raggiungendo il record annuale di 54 miliardi segnato nel 2018. Di questo totale, ben 21 miliardi di dollari sono stati investimenti condotti da corporate venture capital.
Tra i round più importanti ci sono quello da 3,4 miliardi della wealthtech statunitense Robinhood, quello da 1,5 miliardi della brasiliana Nubank e i due round della banca svedese Klarna specialista nei pagamenti rateali per un totale di 1,9 miliardi.
Il tutto ha portato a far crescere in maniera importante le valutazioni delle startup e delle scaleup, con la valutazione mediana pre-money delle scaleup later stage che ha raggiunto quota 325 milioni di dollari dai 125 milioni del 2020. Come conseguenza è aumentato anche il numero degli unicorni: sono 163 le aziende che hanno raggiunto questo status nel primo semestre 2021.
I fondi di private equity a loro volta hanno investito in fintech 5 miliardi di dollari nel primo semestre 2021, superando il record toccato a 4,7 miliardi in tutto il 2018. I deal più importanti sono stati il buyout da 800 milioni di dollari di InvestCloud condotto da Motive Partners e Clearlake Capital, l’investimento da 800 milioni di dollari di Silverlake in Group 42 con sede ad Abu Dhabi e il buyout da 600 milioni di dollari dell’irlandese Fenergo condotto da Astorg e Bridgepoint.
Quanto all’m&a, Kpmg ha mappato 353 deal per un valore complessivo di 40,7 miliardi, ben più della metà del totale di 74,1 miliardi e 502 deal di tutto il 2020. Di questo totale, ben 27,7 miliardi sono stati rappresentati da deal cross-border, che invece in tutto il 2020 avevano soltanto raggiunto la cifra di 10,3 miliardi. Nel calcolo ci sono per esempio il merger tra London Stock Exchange Group e Refinitiv (14,8 miliardi) e l’acquisizione da parte del Nasdaq della piattaforma canadese di rilevamento delle frodi Verafin (2,7 miliardi).
Sul fronte geografico, gli investimenti complessivi tra m&a, venture capital e private equity hanno raggiunto i 42,1 miliardi di dollari negli Usa, di cui 25 miliardi di venture capital, ben oltre i 20 miliardi di tutto il 2020. Anche nell’area Europa, Middle East e Africa i numeri sono in crescita: oltre 39 miliardi di dollari raccolti nel primo semestre del 2021, contro i 26 miliardi dell’intero anno scorso. Una spinta decisiva anche in questo caso arriva dal venture capital: sono stati investiti 15 miliardi di dollari nel semestre, mentre in tutto il 2020 ne erano stati investiti solo 9. Il Regno Unito resta il principale hub di investimenti con 24,5 miliardi, seguito da Scandinavia (4,8 miliardi) e Germania (2,5 miliardi). Anche in EMEA le valutazioni pre-money mediane delle scaleup in later stage sono salite in maniera importante a 51,5 milioni dai 31,5 milioni del 2020.
Nel secondo semestre del 2021 gli investimenti globali nel fintech dovrebbero rimanere sostenuti. Kpmg prevede che l’area dei pagamenti digitali rimarrà il motore dominante degli investimenti fintech, mentre le soluzioni di finanziamento basate sui ricavi, i modelli banking-as-a-service e i servizi B2B attireranno livelli crescenti di investimenti. Dato l’aumento delle transazioni digitali e il conseguente aumento di attacchi informatici e ransomware, anche le soluzioni di sicurezza informatica ricopriranno un ruolo importante.