La storica banca privata e indipendente IBL Banca, leader nei finanziamenti garantiti da cessione del quinto e nei conti remunerati, ha rilevato il 60% di Moneytec, fintech italiana in forte crescita specializzata in piattaforme blockchain e soluzioni basate su intelligenza artificiale, attiva a livello internazionale (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione consente di imprimere ulteriore impulso all’automazione della concessione del credito e della gestione dei rapporti con la clientela.
Costituita nel 2017 da Fabio Lampasona, socio fondatore esperto in digitalizzazione dei processi aziendali e in progetti fintech, Moneytec si è specializzata nello sviluppo di piattaforme blockchain per la certificazione dei dati, nelle tecniche di AI per l’analisi delle informazioni aziendali e nell’offerta di servizi digitali basati su queste tecnologie all’avanguardia. Fabio Lampasona, oltre a detenere una quota importante della società, ricoprirà la posizione di ad.
Tra i traguardi più significativi di Moneytec nel mercato “extra captive”, lo sviluppo delle piattaforme Cerbero e DatoCerto già nel 2018 e l’avvio di diverse collaborazioni su tematiche innovative nei settori bancario e assicurativo a partire dal 2020. Moneytec ha chiuso il 2021 con oltre 1 milione di euro di fatturato e un ebitda di ben 600 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente). Ma è prevista una crescita di circa il 180% per fine 2022.
L’investimento in Moneytec permette quindi al gruppo bancario da un lato di creare un polo IT innovativo in grado di rendere le procedure più efficienti sul piano economico e gestionale, sviluppando nuove soluzioni a beneficio di clientela, strutture della banca, società controllate e operatori terzi. Dall’altro, Moneytec fornirà servizi a imprese terze, in una logica extra captive, contribuendo alla diversificazione del Gruppo in nuove aree di business. In questo modo il Gruppo IBL Banca entra nel settore della tecnologica applicata all’ambito finanziario, che riveste un’importanza crescente ai fini di efficienza e sicurezza.
L’apporto di Moneytec sarà finalizzato a ottimizzare la piattaforma di gruppo per digitalizzare i processi di erogazione del credito, con una conseguente riduzione del “time to cash” per la clientela, a rendere le procedure di apertura dei conti correnti ancora più rapide e in generale ad ampliare i canali a disposizione degli utenti per velocizzare e semplificare la relazione attraverso strumenti digitali e di AI.
Mario Giordano, amministratore delegato del Gruppo IBL Banca, ha detto: “L’operazione con Moneytec ha per noi un’importanza strategica: in un mercato sempre più competitivo come quello del credito e dei servizi finanziari, l’innovazione tecnologica è una leva imprescindibile. Grazie al contributo di Moneytec potremo non solo ottimizzare la nostra infrastruttura IT, ma anche sviluppare nuove soluzioni basate su tecnologie ‘disruptive’ come blockchain e intelligenza artificiale ed estendere l’offerta a realtà esterne al nostro perimetro di gruppo”.
IBL Banca è la capogruppo del Gruppo Bancario IBL Banca ed è presente su tutto il territorio nazionale con 120 punti tra filiali e agenti e con una rete di partner che comprendono network bancari, mediatori creditizi e intermediari finanziari.
Nata nel 1927 con il nome di Istituto Nazionale di Credito agli Impiegati, si è trasformata in banca nel 2004 ed in gruppo bancario nel 2008. Specializzata nei finanziamenti tramite cessione del quinto, il gruppo nel tempo ha ampliato la sua offerta anche con prodotti di raccolta e assicurativi.
Oggi il gruppo bancario conta oltre 800 dipendenti e comprende anche Banca Capasso e Banca di Sconto, IBL Real Estate e IBL Servicing. È controllata da IBL Banca anche la società IBL Assicura, che svolge attività di collocamento di prodotti assicurativi.
Ricordiamo che l’acquisizione di Banca Capasso è avvenuta il 18 novembre 2020 (si veda qui il comunicato stampa). Fondata nel 1912, Banca Capasso al 30 giugno 2020 registrava un Tier 1 ratio al 47,66%, con oltre 32 milioni di euro di fondi propri e crediti alla clientela per circa 60 milioni di euro.
Ai primi di novembre 2020 IBL aveva già acquisito Banca di Sconto e Conti Correnti di Santa Maria Capua Vetere spa (si veda qui il comunicato stampa), nata nel 1904 a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), con 22 dipendenti, crediti alla clientela per circa 57 milioni di euro, un totale attivo per oltre 84 milioni di euro e una raccolta da clientela per circa 70 milioni di euro.
IBL Banca, tra i leader di mercato nel credito contro cessione del quinto, è molto attiva sul fronte dei non performing loan. A ottobre 2020 la banca ha sottoscritto una partnership con Prelios Innovation (società del Gruppo Prelios focalizzata sul fintech) finalizzata all’adozione di BlinkS, la piattaforma digitale sviluppata dal Gruppo Prelios per negoziare crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez).
In tema di Npl, IBL Banca stava studiando una partnership con Banca Ifis che puntava al recupero degli crediti non performing attraverso l’erogazione di prestiti in cessione del quinto ma poi è saltata (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia il 30 novembre 2020 Banca Ifis, annunciando la chiusura dell’acquisizione del 70,77% di Farbanca, l’istituto di credito italiano dedicato alle farmacie (si veda qui il comunicato stampa), parallelamente annunciava l’interruzione delle trattative per la partnership con IBL Banca (si veda qui il comunicato stampa).
IBL Banca aveva tentato di quotarsi a Piazza Affari dal 2015, ma aveva poi ritirato l’offerta per attendere un momento di mercato più favorevole (si veda qui il commento nella relazione al bilancio 2015). Prima del tentativo di quotazione era entrata nel mirino di fondi di private equity internazionali (si veda altro articolo di BeBeez), che in quel periodo erano particolarmente attenti al settore del credito al consumo (si veda altro articolo di BeBeez). Anche dopo il ritiro dell’ipo si è parlato per qualche tempo di trattative con i fondi, ma poi non c’è stato alcun deal e tuttora la banca fa capo a Delta 6 Partecipazioni della famiglia Giordano e alla Sant’Anna della famiglia d’Amelio, entrambe con il 50%.
IBL Banca è nata nel 1927 come istituto finanziario. Si è trasformata in banca nel 2004 ed è diventata gruppo bancario nel 2008. Conta filiali in tutta Italia. Il Gruppo IBL Banca è costituito dalla capogruppo IBL Banca spa, da IBL Servicing spa, IBL Real Estate srl, partecipate al 100%, e da IBL Family spa partecipata al 70%. Sono inoltre controllate al 100% le società IBL Assicura srl, che svolge attività di collocamento di prodotti assicurativi, e Lavoro Finance srl, società veicolo per la cartolarizzazione dei crediti. IBL Banca è attiva nel settore dei finanziamenti tramite cessione del quinto dello stipendio forte di 54 filiali e oltre 700 dipendenti.
IBL Banca ha chiuso il 2021 con un utile lordo consolidato a 79,3 milioni di euro, in crescita di circa il 33% rispetto al 2020. In parallelo l’utile netto consolidato si è attestato a 58,4 milioni di euro (+37% circa rispetto al 2020). A livello consolidato, gli impieghi per finanziamenti alla clientela con CQS (Cessione del Quinto dello Stipendio o della Pensione) e anticipo TFS (Trattamento di Fine Servizio), storicamente il core business di IBL Banca, hanno raggiunto a fine 2021 i 3,2 miliardi di euro (+ 4,5% rispetto al 2020). Cresce nel periodo anche la raccolta diretta da clientela retail che si attesta a 2,4 miliardi di euro (+13,6%) grazie ad una mirata strategia sui conti remunerati che sono risultati stabilmente tra quelli con i migliori rendimenti del settore. Il CET1 è al 16%.
Ma il business di IBL non si limita al solo credito. La banca è infatti azionista al 26,6% di Net Insurance. Ricordiamo che lo scorso 30 settembre Poste Vita, interamente posseduta da Poste Italiane, guidate da Maria Bianca Farina, intende lanciare un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie e sui warrant della compagnia assicurativa con focus sul mondo del credito e forte vocazione tecnologica, quotata sul segmento Star di Euronext Milan, che nel 2018 aveva condotto la business combination con la Spac Archimede, promossa da Andrea Battista, oggi ceo di Net Insurance (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione è anche volta a realizzare una partnership strategica e commerciale di lungo periodo con IBL Banca, già attuale azionista di Net Insurance al 26,6%. IBL Banca, infatti, dopo aver aderito alle offerte con tutte le azioni e i warrant in suo possesso, acquisterà una partecipazione pari al 40% del capitale sociale della BidCo promotrice dell’opa a un prezzo che sarà parametrato pro quota all’esborso effettivamente sostenuto da parte del veicolo BidCo per il pagamento dei corrispettivi delle offerte (e i relativi costi), nonché alle spese di funzionamento della BidCo. Non solo. Il rafforzamento della partecipazione di IBN Banca in Net Insurance sarà accompagnato da impegni commerciali di IBL, finalizzati a un sostanziale incremento delle coperture assicurative relative ai propri prestiti con cessione del quinto dello stipendio, acquistate da Net Insurance. L’operazione dovrebbe vedere la luce entro la fine del primo trimestre del 2023 (si veda altro articolo di BeBeez).