L’unicorno italiano Satispay specializzato nei servizi di pagamento su dispositivi mobil ha siglato un accoro per salire al 100% del capitale di Onyon (acronimo di On-Your-Own), app che consente di consultare il menu, ordinare e dividere il conto all’interno di bar e ristoranti, dopo aver già rilevato una prima quota del 13% lo scorso agosto tramite un aumento di capitale riservato.
Nei giorni scorsi Milano Finanza aveva rivelato di un accordo per salire al 60,9%, ma nella realtà, secondo quanto risulta a BeBeez, Satispay l’accordo prevede il raggiungimento appunto del 100%.
L’operazione ha la finalità di acquisire un team molto forte al servizio dei merchant sulla piazza di Torino, dove Satispay ha alta penetrazione. I fondatori di Onyon, Marco Actis e Paola Lombardi, e agli altri soci reinvestiranno in Satispay.
A oggi Marco Actis e Paola Lombardi ancora controllano Onyon rispettivamente con quote del 47,8% e 8,7%. I due avevano fondato in precedenza Pony Zero, azienda di logistica poi acquisita dal gruppo della ristorazione Cigierre, a cui fanno capo note catene di ristoranti etnici come Old Wild West e Temakinho, fondato da Marco Giusto, il quale, a sua volta, è amministratore unico della Camelot Holding, società finanziaria con sede ad Udine che a sua volta possiede il 26,1% delle quote di Onyon e il 14,9% della stessa Cigierre (che per l’82% è controllata da BC Partners, che due anni fa si stava preparando a disinvestire, si veda altro articolo di BeBeez). Camelot è formalmente controllata al 100% da AF Società di Amministrazione Fiduciaria con sede a Verona (si veda qui analisi di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Si tratta della seconda acquisizione per Satispay, dopo quella del luglio 2021 di AdvisorEat, startup italiana che ha sviluppato un’app che seleziona e consiglia i migliori ristoranti in grado di ravvivare una trasferta o una colazione di lavoro, permettendo agli iscritti di accumulare punti da convertire in gift card, voucher o donazioni benefiche (si veda altro articolo di BeBeez).
Una nuova acquisizione era nell’aria. Dopo aver chiuso un maxi-round da 320 milioni di euro che l’ha portata a superare il miliardo di valutazione, la scaleup milanese aveva infatti già messo in chiaro la propria voglia di crescere per linee esterne, con il ceo e co-fondatore Alberto Dalmasso che aveva ammesso di guardare “a tutta Europa, ma c’è molto anche in Italia”. Anzi, aveva affermato l’ad, “i target sono più italiani che internazionali”, e “ci sono piccole aziende che faticano a fare aumenti di capitale e che sono molto interessanti sul piano tecnologico”. “Noi possiamo essere di supporto”, aveva aggiunto (si veda altro articolo di BeBeez).
Un round, quello chiuso a settembre, che ha seguito la raccolta del 2020 da 93 milioni e quella risalente al 2018 pari a 15 milioni di euro. A oggi Satispay può contare su un’ampia platea di azionisti tra cui il fondo Addition, lead investor nel round di due anni che fa che fa capo a Lee Fixel, ex capo della divisione private equity di Tiger Global e Greyhound Capital, già azionista dal 2018 e che ha incrementato la propria quota nella società. Al loro fianco, tra gli ci sono poi Coatue, Lightrock (parte del gruppo di LGT Capital Partners), Block Inc (ex Square Inc), Tencent e Mediolanum Gestione Fondi sgr.
In merito ad un possibile quotazione, Dalmasso aveva calmato gli entusiasmi affermando che “è sempre stato il nostro obiettivo, ma non è questo il momento. Siamo ancora piccoli dal punto di vista del team anche se non come numeri e, in questa fase, preferiamo evitare la pressione delle trimestrali e poi il mercato dei capitali è ancora capiente e rende meno urgente un approdo in Borsa”.
(articolo modificato il 5 gennaio 2023 – si precisa che Satispay ha raggiunto il 100% di Onyon)