
Il Gruppo Marcegaglia ha finalizzato con Alba Leasing (partecipata da Banco BPM, BPER Banca, Banca Popolare di Sondrio e Crédit Agricole Italia) la prima operazione di leasing sustainability linked in Italia, per l’acquisizione di un laminatoio per lo stabilimento di Ravenna e due cogeneratori negli impianti di Ravenna e Gazoldo degli Ippoliti, che permetteranno di soddisfare la domanda di consumo energetico degli impianti stessi, con la possibilità di produrre, oltre all’energia elettrica, anche energia termica sotto forma di vapore e acqua calda.
Nel dettaglio, si tratta di tre contratti di leasing strumentale, per un valore complessivo di 75 milioni di euro, che prevedono il raggiungimento, da parte del gruppo siderurgico, guidato da Antonio ed Emma Marcegaglia, di specifici obiettivi ESG (si veda qui il comunicato stampa).
Non è il primo esperimento nella finanza sostenibile per il gruppo Marcegaglia, che nel maggio dello scorso anno, attraverso Marcegaglia Steel, aveva contratto con un pool di banche un prestito sindacato a 6 anni da un miliardo di euro, che era stata la prima operazione ESG linked nel settore siderurgico in Italia. Il prestito è consistito in 700 milioni per il rifinanziamento delle linee a medio termine in scadenza tra il 2024 e il 2026, 200 milioni per sostenere gli investimenti e 100 milioni di credito revolving. Con parte di quelle risorse il gruppo, tramite l’omonima controllata in Regno Unito, aveva annunciato contestualmente l’acquisizione di una parte rilevante degli asset del gruppo Liberty Steel, controllato dal magnate indiano Sanjeev Gupta, relativi allo stabilimento Liberty Precision Tubes di Oldbury (si veda altro articolo BeBeez).
Tornando all’operazione di leasing appena annunciata, Stefano Rossi, Direttore Generale di Alba Leasing, ha commentato: “È con grande soddisfazione che annunciamo di aver finalizzato la prima operazione di leasing sustainability linked italiana con una realtà leader a livello mondiale nel suo settore come il Gruppo Marcegaglia. Siamo convinti che il leasing possa costituire un utile strumento a supporto delle aziende, per dare nuovo slancio al paese anche in ottica di sostenibilità. Ecco perché abbiamo deciso di impegnarci in progetti focalizzati su temi di grande attualità, come il rispetto dell’ambiente, la transizione e l’indipendenza energetica, senza mai dimenticare l’innovazione tecnologica. Il nostro impegno a sostegno dell’imprenditoria resta una priorità e per questo ci impegneremo anche nel 2023, potendo contare sulla capacità dei nostri professionisti di studiare soluzioni di finanziamento specificamente studiate sulle esigenze di ciascuna impresa”.
Federico Mottaran, direttore amministrativo del gruppo Marcegaglia, ha aggiunto: “Questa operazione conferma il forte impegno del gruppo in direzione di una sostenibilità che sia reale, sempre più consapevole e soprattutto connaturata ad ogni nostra attività industriale. L’obiettivo è dare un contributo concreto alla transizione ecologica con soluzioni che siano compatibili con le esigenze dell’industria, nel caso specifico quella siderurgica, e la necessità di generare un impatto positivo per i dipendenti, le comunità e territori in cui siamo presenti. Alba Leasing si è dimostrato un partner affidabile e competente con il quale abbiamo trovato la soluzione migliore per finanziare tre importanti progetti di investimento per il gruppo”.
Il gruppo Marcegaglia conta 6.600 dipendenti, 60 uffici commerciali, 29 acciaierie e un fatturato 2021 di 7,7 miliardi di euro, un ebitda di 632,6 milioni (+20% sul 2020) e 6,2 milioni di tonnellate di acciaio lavorato all’anno. Nel luglio 2022 ha poi acquisito la divisione prodotti lunghi (Bond Products business) in acciaio inossidabile della multinazionale finlandese Outokumpu per un valore di 228 milioni di euro, sulla base di un enterprise value del perimetro acquisito pari a 4,9 volte l’ebitda rettificato 2021, che era stato di 47 milioni di euro a fronte di 810 milioni di ricavi (si veda altro articolo di BeBeez). Pochi giorni prima il gruppo Marcegaglia, tramite la controllata Marcegaglia Specialties spa, aveva completato l’acquisizione della totalità del capitale di Trafital spa, una delle storiche trafilerie italiane, con sede a Gorla Minore, in provincia di Varese, dalle famiglie Vergani, Errico e Fossati. E poi ancora, a metà maggio 2022, come detto, aveva acquisito parte degli asset del gruppo Liberty Steel.
Marcegaglia è molto attiva anche sul fronte dell’innovazione. Ricordiamo infatti che nell’estate 2021 il gruppo mantovano, assieme a Exor, holding controllata dalla famiglia Agnelli, ha partecipato al round da 105 milioni di dollari della svedese H2 Green Steel (H2GS), affiancando investitori internazionali del calibro del fondo di venture capital Altor Fund V, Ane & Robert Maersk Uggla (la famiglia azionista di riferimento del colosso dello shipping Maersk), il gruppo Bilstein (produttore tedesco di componentistica auto), l’acceleratore specializzato in energia sostenibile EIT InnoEnergy, FAM (holding della famiglia Wallenberg, una delle più ricche e potenti famiglie di imprenditori svedesi con interessi che vanno da Saab a Ericcson, da Electrolux ad ABB, oltre a essere lo sponsor del gruppo di private equity EQT ), e IMAS Foundation (holding del gruppo IKEA) (si veda altro articolo di BeBeez). H2GS sta realizzando un impianto siderurgico greenfield nel nord della Svezia, a Boden, per la produzione di acciaio senza fossili a costi competitivi. Il progetto include un impianto di idrogeno verde su scala gigantesca come parte integrante dell’impianto di produzione dell’acciaio. La produzione inizierà nel 2024 ed entro il 2030 H2GS avrà una capacità produttiva annuale di cinque milioni di tonnellate di acciaio di alta qualità. Marcegaglia non sarà solo finanziatore, ma anche partner industriale e strategico: trasformerà 250 mila tonnellate di acciaio l’anno nella prima fase di attività e 500 successivamente.