Generalfinance spa , intermediario specializzato nel factoring soprattutto per le imprese in tensione finanziaria, impegnate nell’ambito di piani di turnaround e composizione della crisi di impresa, ha rinnovato fino a gennaio 2025 la linea revolving a medio lungo termine da 133 milioni di euro già attiva con Banco BPM (Banca Agente e banca finanziatrice), Credit Agricole Italia e Intesa Sanpaolo (in qualità di Mandated Lead Arranger, Bookrunner e banche finanziatrici); BCC Milano, Banca Popolare di Bari, BPER Banca, Banca Monte dei Paschi Di Siena, Banca Carige, Banco Desio e Banca Galileo (si veda qui il comunicato stampa).
Nell’ambito dell’operazione, Generalfinance è stata supportata da HoganLovells per gli aspetti legali, mentre Gattai Minoli e Associati ha agito in qualità di consulente legale delle banche finanziatrici.
L’operazione di finanziamento si inserisce in un percorso di diversificazione delle fonti di funding. Ricordiamo infatti che Generalfinance ha siglato a fine 2021 un’operazione di cartolarizzazione con il gruppo BNP (si veda altro articolo di BeBeez) e che dispone, inoltre, di importanti linee di affidamento concesse da società di factoring partner e istituzioni bancarie italiane. La società si è anche affacciata direttamente sul mercato dei capitali con l’emissione di commercial paper e di prestiti obbligazionari subordinati. In particolare a inizio ottobre 2021 ha collocato un bond subordinato Tier2 da 5 milioni di euro con scadenza a 6 anni a inizio ottobre (si veda altro articolo di BeBeez) mentre a luglio ha condotto la prima emissione da 15 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) del programma triennale di cambiali finanziarie (Euro Commercial Paper Programme), che era stato lanciato a fine maggio per un massimo di 100 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Il cfo di Generalfinance, Ugo Colombo, ha commentaro: “Il rinnovo anticipato del finanziamento RCF rappresenta un ulteriore segnale di fiducia in Generalfinance; il sistema bancario ci sostiene da molti anni e questa linea committed rende la struttura di funding ancora più stabile, consentendoci l’implementazione di un solido Piano Industriale. Ringrazio anche a nome del nostro amministratore delegato Massimo Gianolli in modo particolare Banco BPM, in qualità di capofila, e tutte le banche che stanno sostenendo Generalfinance in questo momento per noi molto favorevole”.
Riordiamo che la società ha chiuso il primo trimestre con una crescita dell’80% del turnover rispetto al primo trimestre 2021 a 432 milioni di euro e dell’83% dell’erogato, a 359 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Un dato che segue quello record dell’intero 2021, quando la società ha chiuso il bilancio con un turnover in crescita dell’84% sul 2020 a 1,4 miliardi e un erogato a sua volta in rialzo addirittura del 99% a 1,118 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che Generalfinance nel marzo 2020 aveva comunicato l’intenzione di valorizzare la società tramite cessione o quotazione in Borsa, in linea anche con quanto previsto dagli accordi parasociali in essere tra GGH e Credito Valtellinese (si veda altro articolo di BeBeez). Nel frattempo l’opzione della quotazione è quella che è prevalsa, così come descritto anche nella Relazione al bilancio 2021, dove a pag. 13 si legge che nel corso dell’anno le attività per il processo di quotazione sono state prima sospese in pendenza dell’opa promossa da Crédit Agricole Italia sulle azioni di Credito Valtellinese e poi sono successivamente riprese. Da qualche mese si parla di un possibile sbarco a Piazza Affari questa primavera. Il processo si svolgerà ovviamente d’intesa con il Crédit Agricole che, a seguito della recente opa su Creval, ha ereditato il 47% delle azioni di General Finance, che CreVal aveva rilevato la quota nel giugno 2017, acquistandola da Gruppo General Holding srl (GGH), holding di Massimo Gianolli, che mantiene il 53% (si veda altro articolo di BeBeez).