Cambio della guardia alla presidenza di HOPE, la prima SICAF retail classificata come PIR alternativo che si quoterà a Piazza Affari, con una ipo lanciata lo scorso aprile e destinata sia agli investitori professionali sia ai piccoli investitori, per dotarsi delle risorse, sino a 250 milioni di euro, necessarie a investire in economia reale, e quindi a investire da un lato in imprese italiane in ottica di private equity ma dall’altro anche a investire in sistemi urbani, quindi in real estate e in infrastrutture ecosostenibili (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Consiglio di amministrazione di HOPE ha infatti nominato all’unanimità Cinzia Tagliabue come nuova presidente al posto di Stefano Caselli, vice rettore International Affairs e docente di banking & finance all’Università Bocconi, che ha rassegnato le dimissioni per motivi personali e per gli impegni accademici. Tagliabue era già membro del Comitato Sostenibilità di HOPE e attualmente Head of International Partner Networks Division di Amundi e ceo di Amundi sgr Italia e vicepresidente di Assogestioni.
Tagliabue ha dichiarato: “Sono onorata di essere stata nominata presidente del consiglio di amministrazione di HOPE, realtà che conosco fin dalle prime fasi progettuali della quale Amundi sgr, di cui sono amministratore delegato, è socio fondatore. L’investimento nell’economia reale del nostro paese non deve essere più considerato una frontiera, bensì una opzione di diversificazione da rendere disponibile a tutti i risparmiatori. È quindi con grande entusiasmo che accetto questo incarico e che metto a disposizione la mia esperienza nel risparmio gestito italiano e non solo”.
Ricordiamo che HOPE, acronimo di Holding Partecipazioni Economiche, è stata fondata da un gruppo di investitori istituzionali (essenzialmente banche), imprenditori e investitori privati, che hanno appoggiato il progetto lanciato dal ceo Claudio Scardovi, sino al febbraio 2021 global co-head for financial services e managing director della società di consulenza strategica e turnaround Alix Partners. Il progetto, lanciato appunto nel febbraio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), è operativo da inizio dello scorso settembre, dopo che è arrivata l’autorizzazione da Banca d’Italia, previo parere di Consob (si veda altro articolo di BeBeez).
I soci fondatori, titolari di azioni A del capitale di HOPE, sono in particolare Unicredit (13,36%), Amundi sgr (10,18%), Banca Generali (6,36%), BNL (3,82%), a cui si affiancano altre banche e intermediari finanziari come Cnp Unicredit Vita, Banco BPM, BPER Banca, Istituto Atesino di Sviluppo e alcuni investitori privati, per esempio Mauro Del Rio, fondatore di Buongiorno! (attraverso la sua holding Capital B!), Stefano Aversa (Global Vice Chairman and Chairman EMEA di AlixPartners), Piero Masera (managing director di Alix Partners). HOPE ha poi deliberato un aumento di capitale da circa 250 milioni di euro, al servizio del quale saranno emesse 75 mila azioni B, in favore degli amministratori e dei dipendenti della SICAF, e 25 milioni di azioni C, in favore degli Investitori terzi, che le sottoscriveranno in ipo. L’offerta, partita lo scorso aprile, si concluderà il prossimo 11 ottobre.
Claudio Scardovi, fondatore e ceo di HOPE, ha aggiunto: “Cinzia Tagliabue è stata tra i primissimi sponsor del progetto HOPE e ha contribuito in modo determinante al suo sviluppo sino a ora, non ultimo tramite la sua partecipazione al nostro Comitato Sostenibilità. Con la sua grande esperienza internazionale nel mondo dell’asset management e dato il suo forte attaccamento al Paese ed ai valori di società benefit e di sostenibilità perseguiti da HOPE, Cinzia incarna perfettamente l’ideale di democratizzazione della finanza e di ‘capitalismo per tutti’ a cui ci siamo ispirati sin dall’inizio. Cinzia rappresenta la migliore leader del consiglio di
amministrazione per guidare l’avvio operativo e le fasi di sviluppo successivo di HOPE, come iniziativa privata ed anche come iniziativa sistemica a supporto della trasformazione del Paese”.